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la didattica ai tempi del coronavirus

La webconference sullo stato dell’arte della didattica a distanza nelle Università promossa da SIREM, Società italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale

L’emergenza drammatica della pandemia da Coronavirus sta accelerando il processo di digitalizzazione di tutti i settori che stagnavano in un limbo confortevole di convenzionale arretratezza.

Lo smart working ha costretto le persone a sperimentare nuovi modi di gestire il lavoro, quel poco che ne rimane almeno . La logica economica indica nei momenti di crisi, l’opportunità di riprogettare il futuro, per non farsi trovare impreparati dai nuovi scenari che si presenteranno.

La Ferrari non produrrà più per il momento beni di lusso, ma convertirà la produzione sulle mascherine per proteggere i medici e gli infermieri che sono in prima linea nel contrastare l’emergenza sanitaria da Covid 19. Steve Jobs diceva che “Investire nella pubblicità in tempo di crisi è come costruirsi le ali mentre gli altri precipitano”

Il futuro del nostro paese è nei giovani che formiamo nelle scuole e nelle Università, sono loro le nostre ali.

Il sistema d’istruzione italiano ha dovuto fare i conti in pochissimo tempo con i gap tecnologici, le resistenze al cambiamento, i vuoti contrattuali, il sovraccarico della rete . Dalle Università alle scuole ovunque ci si è sforzati di fronteggiare l’emergenza ricorrendo all’e-learning .

La SIREM il 20 marzo u.s. ha promosso una webconference con personalità accademiche di 33 Atenei italiani che hanno guidato la conversione della didattica universitaria in DaD e la sperimentazione a distanza di esami e sedute di laurea.

La piattaforma Zoom che ha ospitato l’evento purtroppo non è stata preceduta dall’ HostPanel dei tanti ospiti che sono intervenuti, a cominciare da Pier Cesare Rivoltella – Presidente del Corso di laurea in Scienze della formazione primaria e Direttore scientifico del CREMIT, Susanna Sancassani del Politecnico di Milano, Maurizio Casiraghi di Milano-Bicocca, fino a Pierpaolo Limone Rettore dell’Università di Foggia, per citarne solo alcuni.

Ciò che è emerso dai tanti contributi anticipa e fa chiarezza anche sulle attività di e-learning che stanno erogando le scuole di ogni ordine e grado sul nostro ferito territorio nazionale con molti meno mezzi materiali e professionali.

Dagli interventi è emerso che la didattica a distanza ha vissuto di 2 momenti molto ravvicinati nel tempo ma facilmente individuabili: una prima fase di corsa all’individuazione delle piattaforme on line tra le tante che venivano pubblicizzate e una seconda fase in cui ci si è accorti che il modello trasmissivo di insegnamento, sopravvissuto indisturbato nelle lezioni accademiche, crollava di fronte alla prova del webinar e richiedeva quindi un intervento formativo di tipo metodologico e organizzativo.

E’ possibile che anche la Didattica a distanza erogata dal 5 marzo ad oggi abbia registrato le medesime carenze, ma nelle trame dell’inesperienza sono certa che ogni sforzo compiuto da educatori e docenti sarà valso sul piano umano della relazione, della vicinanza anche a chi ha perso un conoscente, un familiare.

Investire sulla qualità è comunque opportuno e le indicazioni metodologicamente più interessanti per il mondo della scuola emerse dalla webconference di SIREM sono state quelle avanzate dalla Cattolica di Milano che ha enucleato 2 criteri emersi dallo studio sinergico dei suoi dipartimenti:

  • ispirare la didattica on line al modello Flipped
  • prevedere un incontro sincrono di discussione di problemi

Sul piano della valutazione è intervenuto Daniele Scaccia del Centro per l’innovazione didattica e le tecnologie multimediali (CTU) che ha annunciato un piano straordinario per contenuti digitali che porterà all’aggregazione di 800 siti didattici da utilizzare on line con una fase di accompagnamento per imparare a gestire un sito didattico e la relativa piattaforma di Proctoring per tracciare le attività degli studenti davanti allo schermo.

Essere insegnanti in prossimo futuro comporterà ancora di più la conoscenza delle ICT nell’esercizio della didattica, lo sapevamo dall’emanazione del PNSD che sarebbe successo, ma le buone pratiche relazionali dispensate in questo momento di crisi planetaria meriteranno di essere tramandate come un bene che non invecchia come i software e le piattaforme digitali, un bene semplice e autentico su cui si fondano le vere comunità educanti.

Emergenza coronavirus e l’opportunita’ di rafforzare l’alleanza educativa

Intervista a Lidia Cangemi Preside del Liceo Kennedy

La storia insegna che dalle grandi crisi nascono grandi opportunità. Il liceo Kennedy ha abbracciato la sfida dell’ emergenza Covid 19 per unire la comunità scolastica intorno ai valori che danno senso alla scuola.

Si trasmette integralmente il testo dell’intervista per la quale si ringrazia la preside Cangemi della disponibilità e del tempo dedicatole.

RC: Come sta affrontando il Liceo Kennedy l’emergenza Coronavirus?

LC: Nel nostro liceo ci siamo interrogati qualche giorno prima dell’emergenza nazionale sull’eventualità che le scuole venissero chiuse, abbiamo cominciato a pensare a quali strumenti potessero essere più utili. Il nostro animatore digitale, il prof. di Sabato, ha fatto delle prove sulla piattaforma che avevamo in uso, Google suite che ci è sembrato uno strumento abbastanza efficace per poter procedere ad una didattica a distanza.

Per fare questo c’era bisogno del consenso e della spontanea adesione al progetto da parte dei docenti e questo non era scontato. Giovedì mattina ( 5 marzo 2020 n.d.r.) abbiamo pensato ad un collegio, meglio, ad una consultazione telematica con tutti i docenti in cui ho esposto quali fossero i valori che venivano portati avanti per poter attivare una didattica a distanza globale, generalizzata, non sporadica e non affidata alla volontà del singolo docente.

E’ questo il vero cambio di passo il fatto che l’emergenza è stata affrontata collegialmente, con tutti d’accordo piuttosto che in maniera puntuale, a macchia di leopardo che avrebbe comportato una non equità nel trattamento dei ragazzi.

La questione è stata posta su quali valori volessimo portare avanti per i nostri ragazzi e poiché pensiamo che il valore più importante risiede sicuramente nel tener allacciato il dialogo educativo con i nostri studenti, questo non poteva essere interrotto dalla mancanza del contatto fisico.

Quindi la scelta è stata quella di mantenere l’orario di lezione e incontrare virtualmente gli studenti ogni giorno all’ora già predisposta per fare una lezione ovviamente rimodulata, ripensata e quindi un incontro che può essere dialogico, con del materiale condiviso, con la tavoletta grafica o col computer.

Il mezzo ci è sembrato importante si, ma era più importante il valore portato: dare intanto un messaggio di serenità e di continuità con l’impegno che abbiamo preso con i nostri studenti e loro con noi.

In questo modo la mattina è dedicata all’incontro con i docenti, il pomeriggio possono continuare a fare i compiti o dedicarsi alle loro attività.

Questo è molto importante perché dà il ritmo della normalità e crediamo che non minare la loro serenità di adolescenti che stanno crescendo, sia una delle cose più importanti che la scuola deve garantire.

RC: Che risposta hanno dato i ragazzi alla prima giornata di didattica a distanza?

LC: La prima giornata, quella sperimentale è stata dedicata agli studenti delle quinte, perché i professori il giorno precedente hanno intanto testato il mezzo, hanno provato fra loro, si sono incontrati virtualmente o fisicamente e venerdì c’è stata la giornata dedicata alle quinte.

Le classi quinte sono state entusiaste perché i ragazzi si sentono appoggiati, sentono che non sono stati lasciati soli in un momento difficile che per loro è anche l’anno della maturità. Hanno seguito tutte le lezioni, sono stati tutti presenti: noi facciamo un appello virtuale, che non va tanto a segnalare gli assenti, quanto a incentivare i presenti.

Questo anche è un cambio di passo molto importante nella percezione della scuola, vuol dire Siamo presenti, ci siamo, quindi non segniamo l’assenza, ma incentiviamo la presenza.

Devo dire che alcuni docenti hanno fatto anche di più dell’ora prevista da orario, sono stati in contatto con i ragazzi a lungo, si sono sentiti anche il pomeriggio e quindi in qualche modo si è aperto un dialogo che dal feedback dei ragazzi è stato molto apprezzato.

Speriamo che lunedì, quando sarà estesa la sperimentazione a tutte le classi, ci sia lo stesso risultato. Anche qui si gioca molto sul senso di responsabilità del ragazzo perché è incentivato dalla famiglia o dalla propria motivazione, nessuno può obbligarlo ad essere presente alla lezione ma speriamo che questo avvenga perché avrà giocato un senso di responsabilità e in fondo un senso di appartenenza che è anche molto importante

RC Come hanno reagito i genitori alla proposta di didattica a distanza in questa situazione di emergenza?

LC: Devo dire che alcune di queste modalità le avevamo concordate o almeno condivise con i consiglieri d’istituto e poi con alcuni genitori più attivi nella scuola. I genitori nel senso più generale e il più esteso possibile, si sono dichiarati grati alla scuola perché è presente, perché ha dato un messaggio di serenità, di continuità e di possibilità di andare avanti. So che stanno scrivendo una lettera di encomio da mandare alla ministra per quello che stiamo facendo.

In questo senso è stata anche una grande opportunità questa, come spesso accade nelle crisi, per riallacciare o meglio per intensificare l’alleanza educativa con i nostri genitori, un’alleanza preziosa, della quale siamo molto felici.

Il Buonarroti di Frascati e l’ incontro straordinario

Quando la scuola ospita la storia…

E’ sempre un bel momento quello in cui si dà notizia delle iniziative virtuose delle scuole E.I.P, ma a rendere speciale questa iniziativa dell’ IT Buonarroti di Frascati, è l’emozione che ho potuto cogliere nelle parole del preside Francesco Rovida mentre me lo raccontava.

Ho pensato che fosse uno dei preziosi momenti della professione di Dirigente Scolastico in cui si realizza un sogno a beneficio di tutta la Comunità educante. Non ci sono parole migliori che le sue per descriverlo.

Buona lettura a tutti!

Roberta Camarda

Incontro con l’autore (e anche qualcosa in più…)

Viola Ardone (e Vittorio Mignucci) al “Buonarroti” di Frascati

Ci sono incontri che sono doni da accogliere come sorprese nella vita. E noi, al “Buonarroti”, ne abbiamo avuto più di uno.

La scuola tutta si è attivata per accogliere l’evento, avvertendo, quasi inconsciamente, che ci sarebbe stato un regalo da questo incontro. C’è stato il dono della lettura di un romanzo, Il treno dei bambini edito da Einaudi. Scelto dai docenti di lettere come lettura condivisa per diverse classi dell’Istituto.

Una vicenda storica un po’ nascosta, un protagonista intrigante che cresce e si fa adulto, insieme alla lingua che utilizza per dare corpo alle sue idee, raccogliere le esperienze e dare loro nome e corpo.

C’è stato il dono del lavoro didattico con i docenti, per assaporare le parole, per consentire ai temi di emergere e diventare domanda per la vita quotidiana degli studenti, per comprendere come sia cambiata la vita dei bambini e delle bambine nel nostro Paese e per scoprire che accogliere l’altro non distrugge la vita, ma casomai la amplifica.

E poi l’incontro, programmato per venerdì 28 febbraio. Un’occasione per poter parlare davvero con una scrittrice e comprendere cosa vuol dire “scrivere” e “scrivere un romanzo”.

Viola Ardone è un’insegnante e si avverte tutta la sua passione nel comunicare con gli studenti, la voglia di spiegare e la capacità di far comprendere davvero. Come anche la generosità di stare vicino ai suoi lettori, scambiare una parola anche privata, firmare una copia del libro, con lo stupore nel conoscere tanti docenti che sono veri e propri “fan”.

La storia è diventata anche Storia, però, davanti ai nostri occhi.

Abbiamo potuto accogliere Vittorio da Genzano: 81 anni, una moglie dolcissima che lo accompagna con occhi innamorati. Nell’immediato dopoguerra Vittorio ha 7 anni, è orfano di padre e la madre sordomuta, come tante mamme, accoglie la proposta del Comune di poterlo affidare per un po’ di tempo ad una famiglia dell’Emilia Romagna.

Così Vittorio sale su quel “treno dei bambini” e  va a conoscere la propria seconda famiglia che, come primo gesto, arcaico e generoso, gli consente semplicemente di mangiare.

Quando torna, non dimentica mai ciò che ha ricevuto e, incontrando per caso Viola Ardone e il suo romanzo, dopo oltre 60 anni, comincia a raccontare la sua esperienza, per tanti aspetti simile a quella di Amerigo, protagonista del romanzo. E, ripercorrendo la propria vita, ritrova il senso di una solidarietà ricevuta che ha sempre desiderato restituire agli altri.

Un racconto potente e un’esperienza emozionante per oltre 150 studenti del Buonarroti, per me Dirigente scolastico, per i docenti e per il Personale, che ci ha consentito di vivere il valore della Comunità che si riunisce attorno al racconto della vita che cresce.

Francesco Rovida

Il 27 gennaio Giornata Mondiale ONU della memoria

Molte e di grande interesse e spessore sono state le iniziative delle scuole della Rete E.I.P Italia  che hanno certamente saputo toccare i cuori dei loro studenti con iniziative volte a celebrare la Memoria della Shoah.

 Ne riportiamo alcune.

Liceo Classico statale Umberto I di Napoli

Giorno nella Memoria 2020 – Chi manca all’appello?

Per celebrare la Memoria il Liceo Umberto I di Napoli si è dedicato alla ricerca e all’ analisi dei documenti ufficiali conservati nei suoi archivi prendendo in esame i registri delle comunicazioni tra provveditorato e liceo, gli elenchi delle classi, le pagelle, che sono stati mostrati ai presenti e alle autorità intervenute all’incontro. La ricerca di archivio è tutt’ora in corso, ma per il 27 gennaio 2020 è stato presentato un caso speciale: un alunno, scomparso dagli elenchi della sua classe (quindi allontanato secondo i dispositivi attuati per le leggi razziali) ricompare nella piccola comunità di Tora e Piccilli, un’altra pagina, completamente diversa da raccontare.

Liceo Artistico Statale Enzo Rossi di Roma

Ci sono tanti modi per parlare ad una platea di ragazzi degli orrori della Shoah, ma non è semplice riuscire a farlo nel modo appropriato. Al Liceo Enzo Rossi di Roma i ragazzi hanno dimostrato come siano sensibili verso chi sa toccare le corde dei loro cuori.

Nell’accogliente aula magna del liceo, tra opere d’arte realizzate da professori e da studenti, abbiamo assistito alla commemorazione di una delle pagine più incomprensibili della storia, una giornata inserita nel contesto della Settimana della memoria con cui il Liceo Enzo Rossi ha voluto non solo trasmettere la memoria di un orrore, ma anche suscitare interrogativi, emozioni e sentimenti sul presente della storia che ha ancora pagine bianche da riempire perché non succeda mai più nulla di simile.

Il Dirigente Scolastico Danilo Vicca per l’occasione ha invitato Anna Piperno, Dirigente Tecnico MIUR, coordinatrice del gruppo sulla didattica della Shoah e formazione degli insegnanti sul tema a livello nazionale e internazionale, la presidente dell’EIP – Scuola strumento di pace Anna Paola Tantucci, la Dirigente del Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici del Comune di Roma Giuseppina Pica, il prof. Bruno Ulian e l’autore del libro ” SHOAH la cintura del male” Antonio Masullo che ha parlato del suo romanzo-inchiesta sul Nazismo Esoterico.

Un momento di grande commozione è stato offerto dalla proiezione del film realizzato dagli studenti del Liceo Enzo Rossi, un corto dal titolo Credo negli esseri umani, testimonianza dell’esperienza di viaggio dei ragazzi ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau.

I.C. Comprensivo –Poppi -Arezzo

L’istituto comprensivo di Poppi – Arezzo ha celebrato la giornata della Memoria con un evento dal titolo I fili della memoria tra ieri e oggi insieme alla DS dell’Istituto Rita Giancotti, al giornalista Paolo Ciampi e alla regista Ornella Grassi per parlare della storia della scienziata fiorentina Enrica Calabresi. Nel pomeriggio, in un ideale abbraccio di pace, gli ospiti ed i ragazzi dell’Istituto hanno incontrato la cittadinanza per un intermezzo musicale con cui sciogliere insieme i fantasmi di un passato orribile, difficile da raccontare ai più piccoli.

I.C. Comprensivo Via Poseidone-Roma

L’Istituto Comprensivo via Poseidone di Roma con la sua Dirigente Annalisa Laudando ha dedicato alla Memoria un evento dal titolo ” Io mi ricordo” in cui i ragazzi hanno incontrato Luce, al secolo Luciana Romoli, staffetta partigiana delle Brigate Garibaldi, per ascoltare dalla sua bocca il racconto della sua militanza e della sua vita di bambina nel Ventennio, quando fu espulsa alle elementari per aver difeso la sua compagna di banco ebrea maltrattata da una maestra fascista.

IT Buonarroti  Frascati –Roma

Il D.S. Francesco Rovida dell’IT Buonarroti di Frascati ha scelto di condividere con la sua comunità scolastica una toccante riflessione sul perdono e su chi ha avuto il coraggio di perdonare, come Eva Mozes Kor, una gemella deportata ad Auschwitz vittima dei folli studi di Mengele. La sua scuola ha celebrato il Giorno della Memoria valorizzando i testimoni di testimoni  invitando la docente Lucia Zurlo a parlare della deportazione del suo papà nei lager nazisti: una figura paterna che i giovani danno spesso per scontata e che la privazione subita da una persona vicina a loro concorrerà forse a rivalutare nelle loro coscienze.

ITT Marconi di Padova

l’ITT Marconi di Padova con  la DS Paola Palmegiani ha organizzato la giornata partendo da un minuto di silenzio per proseguire con varie attività di conoscenza storica e sensibilizzazione delle coscienze di tutta la comunità scolastica.

Grandi contributi, anche quelli che in questo articolo non sono stati raccontati perché pensati col cuore a beneficio dei bambini, dei ragazzi, delle generazioni che saranno la storia di domani, una storia che per essere migliore dovrà conoscere il passato senza smettere di essere nani sulle spalle dei giganti come diceva Bernardo di Chartres, anzi celebrando gli orrori di ieri per non permettere che l’oblio e l’ignoranza spianino la strada a nuove atrocità.

Roberta CamardaUfficio studi E.I.P. Italia

IL LICEO ARTISTICO ENZO ROSSI CELEBRA LA GIORNATA DELLA MEMORIA

Il liceo artistico Enzo Rossi di Roma dal 27 al 31 gennaio celebrerà il ricordo delle vittime dell’Olocausto con una serie di iniziative volte a sensibilizzare le nuove generazioni contro l’orrore delle persecuzioni razziali.

Il 29 gennaio, giorno della memoria, nell’aula magna del Liceo Enzo Rossi si svolgerà un evento commemorativo dal titolo IL NAZISMO ESOTERICO nato dalla collaborazione di studenti del Liceo ed esperti della Shoah.

Complimenti vivissimi per la straordinaria iniziativa da tutto l’EIP – Scuola strumento di pace

Il liceo Enzo Rossi premiato al festival del cinema di Venezia

Il giorno 11 dicembre presso la sede distaccata del liceo Enzo Rossi, scuola EIP, presso la Casa Circondariale femminile di Rebibbia verrà consegnato dal preside prof. Danilo Vicca il premio del Festival del Cinema di Venezia alle studentesse detenute per il corto Volti .

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