La dimensione inclusiva è “costituzionalmente” parte dell’azione didattica.
A fronte di una crescita continua degli studenti con disabilità, che rappresentano oggi il 3,6% degli studenti frequentanti, aumenta ulteriormente il numero dei docenti di sostegno, mantenendo purtroppo una significativa quota di “assenza di specializzazione”.
I dati segnalano una buona azione organizzativa della scuola, che ha saputo intervenire per il coinvolgimento nelle attività di didattica a distanza, anche attraverso le dotazioni informatiche e con la partecipazione in presenza degli studenti con Bisogni educativi speciali.
L’indicazione della scarsa diffusione dei modelli inclusivi tra i docenti, basata apparentemente sulla frequenza di specifiche attività di formazione, avrebbe potuto essere almeno parzialmente compensata con l’azione sistematica di formazione proposta dalla Normativa, ma rischia di restare prigioniera delle dinamiche legate alla discussione sulla obbligatorietà (è obbligatoria? è un invito? è parte della formazione strutturale?) ovvero di una impostazione generalizzata in percorsi “di massa” che possono lasciare uno spazio relativo ad interventi di tipo realmente innovativo.
Francesco Rovida