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ITT MARCONI – PADOVA: L’ANTIVIRUS

Un contributo dalla virtuosa comunità delle scuole EIP che pubblichiaamo con piacere.

IL VIAGGIO

Era la fine di febbraio, precisamente sabato ventinove, la conclusione di una settimana in cui i media parlavano incessantemente del fenomeno coronavirus in Italia.

Ero in auto con un amico mentre ci recavamo ad un meeting e pensavo a quale scenario futuro si potesse presentare per il nostro Istituto: se la scuola venisse chiusa senza l’ipotesi di una veloce riapertura cosa accadrebbe? Il mio istituto sarebbe in grado di trovare delle soluzioni alternative alla quotidianità della didattica?

Il mio amico guidava ma non conosceva bene il percorso, io riflettevo e lui sbagliava strada… Pensai fosse il caso di anticipare i tempi e valutare la possibilità di mettere in campo una piattaforma integrata per la didattica a distanza.

Tanti anni fa organizzai la rete d’Istituto finalizzata all’utilizzo di un registro elettronico, ma da tempo ormai non seguivo più l’argomento.

Mentre il mio amico cercava inutilmente di orientarsi lungo percorsi sconosciuti, mi venne in mente che forse integrando il registro con un sistema di videoconferenza si sarebbe potuto evitare di interrompere l’offerta formativa. Un’occhiata a google maps e riprendevamo il tragitto, finalmente corretto.

È stato un viaggio interessante, durante il quale ho ripreso i vecchi contatti e realizzato che si sarebbe potuto puntare all’ambizioso progetto di non fermare l’attività didattica.

E il meeting? Arrivati con un’ora di ritardo!

LA SOLUZIONE

Nel fine settimana, dopo aver concordato la linea d’azione con la D.S. Paola Palmegiani, ho deciso tramite l’ azienda che ci fornisce da sempre il registro elettronico, di implementare il sistema integrando le lezioni online, prevedendo da subito l’accesso di tutti a tutte le attività.

Il progetto sembrava eccessivamente ambizioso per una sospensione delle attività di un paio di settimane… Ma se fosse durato più a lungo?

IL PERCORSO

Sembra impossibile ma lunedì due marzo eravamo già operativi con le lezioni online.

Ne è seguita una attività frenetica che ci ha portato in un paio di giorni ad avere 200 accessi contemporanei e conseguente sovraccarico del server.

È stata una settimana importante che, grazie ad un comune obiettivo molto chiaro, ha portato ad avere punte di 1200 connessioni contemporanee con docenti in videolezione, altri che caricavano materiali, studenti che visionavano o caricavano a loro volta materiali, docenti che facevano lezioni guidate utilizzando software particolari come il CAD.

I TEAMS

Senza una buona organizzazione anche il più bel progetto è destinato al fallimento.

Così, ben consapevole dell’obiettivo da raggiungere, l’Istituto è riuscito in tempi strettissimi a configurare una serie di teams in collaborazione tra loro e coordinati dalla Dirigente, fra cui: Master Training ed Animatore Digitale, Gruppo di supporto ai docenti, Gruppo di supporto agli studenti (formato da studenti e coordinato dall’ animatore digitale), Supporto alle famiglie anche tramite moduli di segnalazione presenti nel sito dell’Istituto e device in comodato d’uso.

L’OBIETTIVO RAGGIUNTO

La sospensione delle attività didattiche in presenza è continuata e continuerà ancora per un tempo indefinito, la previsione è stata corretta e quindi le scelte fatte premiano l’enorme mole di lavoro svolto da tutto il personale della nostra scuola.

Lo spirito di squadra creatosi tra dirigente, docenti, studenti e famiglie ci ha portato ad ottenere la continuità didattica ed organizzativa che, sinteticamente,   può essere espressa come “sistema integrato di attività didattiche”.

All’interno dell’unico ambiente del registro elettronico, il Sistema integrato consente di: programmare e registrare le attività, controllare la partecipazione degli studenti alle attività, assegnare e controllare compiti per casa, condurre lezioni in videoconferenza didattica avvalendosi di numerosi strumenti quali ad esempio, condivisione di testi, immagini, slides, filmati, ecc., utilizzare una lavagna elettronica, condividere lo schermo per addestramenti guidati, fornire la possibilità agli studenti di svolgere assemblee, svolgere le attività dei consigli di classe, fornire alle famiglie la possibilità di contatto con i docenti, avere degli spazi per la progettazione e la sperimentazione delle Unità di Apprendimento, ovviamente multidisciplinari, nonché delle attività CLIL.

IL FUTURO

Chi lo sa?

Certo è che siamo tutti cambiati, ma in meglio: abbiamo capito che è possibile fare scuola in modo diverso, abbiamo imparato cose nuove e scoperto nuovi talenti in noi stessi, abbiamo compreso nel profondo cosa significhi far parte di una comunità ed avere un obiettivo comune.

Possiamo far tesoro di quest’esperienza gettando le basi per la scuola del futuro: abbiamo acquisito la consapevolezza di averne i mezzi, la volontà e le capacità!

Prof. Ing. Andrea Melandri
ITT Marconi Padova

Il Buonarroti di Frascati e l’ incontro straordinario

Quando la scuola ospita la storia…

E’ sempre un bel momento quello in cui si dà notizia delle iniziative virtuose delle scuole E.I.P, ma a rendere speciale questa iniziativa dell’ IT Buonarroti di Frascati, è l’emozione che ho potuto cogliere nelle parole del preside Francesco Rovida mentre me lo raccontava.

Ho pensato che fosse uno dei preziosi momenti della professione di Dirigente Scolastico in cui si realizza un sogno a beneficio di tutta la Comunità educante. Non ci sono parole migliori che le sue per descriverlo.

Buona lettura a tutti!

Roberta Camarda

Incontro con l’autore (e anche qualcosa in più…)

Viola Ardone (e Vittorio Mignucci) al “Buonarroti” di Frascati

Ci sono incontri che sono doni da accogliere come sorprese nella vita. E noi, al “Buonarroti”, ne abbiamo avuto più di uno.

La scuola tutta si è attivata per accogliere l’evento, avvertendo, quasi inconsciamente, che ci sarebbe stato un regalo da questo incontro. C’è stato il dono della lettura di un romanzo, Il treno dei bambini edito da Einaudi. Scelto dai docenti di lettere come lettura condivisa per diverse classi dell’Istituto.

Una vicenda storica un po’ nascosta, un protagonista intrigante che cresce e si fa adulto, insieme alla lingua che utilizza per dare corpo alle sue idee, raccogliere le esperienze e dare loro nome e corpo.

C’è stato il dono del lavoro didattico con i docenti, per assaporare le parole, per consentire ai temi di emergere e diventare domanda per la vita quotidiana degli studenti, per comprendere come sia cambiata la vita dei bambini e delle bambine nel nostro Paese e per scoprire che accogliere l’altro non distrugge la vita, ma casomai la amplifica.

E poi l’incontro, programmato per venerdì 28 febbraio. Un’occasione per poter parlare davvero con una scrittrice e comprendere cosa vuol dire “scrivere” e “scrivere un romanzo”.

Viola Ardone è un’insegnante e si avverte tutta la sua passione nel comunicare con gli studenti, la voglia di spiegare e la capacità di far comprendere davvero. Come anche la generosità di stare vicino ai suoi lettori, scambiare una parola anche privata, firmare una copia del libro, con lo stupore nel conoscere tanti docenti che sono veri e propri “fan”.

La storia è diventata anche Storia, però, davanti ai nostri occhi.

Abbiamo potuto accogliere Vittorio da Genzano: 81 anni, una moglie dolcissima che lo accompagna con occhi innamorati. Nell’immediato dopoguerra Vittorio ha 7 anni, è orfano di padre e la madre sordomuta, come tante mamme, accoglie la proposta del Comune di poterlo affidare per un po’ di tempo ad una famiglia dell’Emilia Romagna.

Così Vittorio sale su quel “treno dei bambini” e  va a conoscere la propria seconda famiglia che, come primo gesto, arcaico e generoso, gli consente semplicemente di mangiare.

Quando torna, non dimentica mai ciò che ha ricevuto e, incontrando per caso Viola Ardone e il suo romanzo, dopo oltre 60 anni, comincia a raccontare la sua esperienza, per tanti aspetti simile a quella di Amerigo, protagonista del romanzo. E, ripercorrendo la propria vita, ritrova il senso di una solidarietà ricevuta che ha sempre desiderato restituire agli altri.

Un racconto potente e un’esperienza emozionante per oltre 150 studenti del Buonarroti, per me Dirigente scolastico, per i docenti e per il Personale, che ci ha consentito di vivere il valore della Comunità che si riunisce attorno al racconto della vita che cresce.

Francesco Rovida