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Legalità: dai diritti al cuore

Cerimonia di Premiazione del Premio Letterario Internazionale “Eugenia Bruzzi Tantucci” 2025


La tredicesima edizione del Premio Letterario Internazionale “Eugenia Bruzzi Tantucci – Ci sarà tempo ancora” culminerà con la Cerimonia di Premiazione, che si terrà sabato 13 dicembre 2025, dalle ore 9:30 alle ore 13:00, presso la prestigiosa Sala Pia dell’Università LUMSA di Roma (Via di Porta Castello, 44). Promosso da EIP Italia Scuola strumento di pace, in accordo con la Maison Internationale de la Poésie “Arthur Haulot de Bruxelles” e in collaborazione con Università LUMSA e Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Premio onora i valori di “Storia, Ambiente e Società” che hanno caratterizzato la vita e l’opera di Eugenia Bruzzi Tantucci, scrittrice, insegnante, preside, e insignita della stella d’argento del Presidente della Repubblica per meriti nella cultura, scuola e arte.

La Giuria del Premio, presieduta da Elio Pecora e composta da Antonio Augenti, Pino Colizzi, Rocco Pezzimenti, Roberto Vacca, Anna Paola Tantucci e dai vincitori delle edizioni precedenti, ha assegnato il Premio a Nando Dalla Chiesa per il volume La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica, Bompiani, 2023.

“L’eredità culturale e morale lasciata da Eugenia Bruzzi Tantucci, insigne docente, preside illuminata e autrice sensibile e profonda, impegnata nella difesa dell’ambiente e nella promozione dei beni culturali, stabilisce un criterio etico di eccellenza, riconoscendo le opere che interpretano la cittadinanza come atto di custodia e responsabilità. Il volume di Nando Dalla Chiesa, frutto di un percorso di osservazione partecipante e partecipata che attraversa il mondo della scuola e dell’università, la poesia, la letteratura, il teatro, la storia e la società, si distingue come caposaldo per un’educazione alla legalità con la convinzione che il rispetto delle regole nasca da un terreno fertile di coscienza interiore e sensibilità. L’opera si distingue per la sua straordinaria lucidità analitica e per l’approccio personale che trascende la mera catalogazione normativa, offrendo al Paese una riflessione urgente e necessaria. Per l’elevata qualità della scrittura, l’attualità perenne del tema affrontato e la sua intrinseca rispondenza allo spirito etico-pedagogico di Eugenia Bruzzi Tantucci, la Giuria assegna con pieno merito la tredicesima edizione del Premio a Nando Dalla Chiesa”.

La mattinata, aperta con il saluto del Magnifico Rettore dell’Università LUMSA Francesco Bonini, sarà caratterizzata da una Tavola rotonda sul tema “Legalità: dai diritti al cuore”, condotta da Anna Paola Tantucci, Presidente nazionale EIP Italia. Alla discussione parteciperanno Elio Pecora, Presidente della giuria, poeta e scrittore; Rocco Pezzimenti, Docente Università LUMSA di Roma; Antonio Augenti, già Direttore generale del Ministero dell’Istruzione; Angela Daniela Greco, Direttore della Scuola di formazione “Giovanni Falcone” del Ministero della Giustizia; e il premiato Nando Dalla Chiesa che terrà un intervento sul significato dell’educazione alla legalità come percorso che genera “l’amore per la legalità”, oltre la mera “somma di prescrizioni ben spiegate e giustificate”.

Il Premio letterario prevede una “Sezione speciale per studenti delle scuole secondarie di II grado” per opere edite o inedite di poesia, narrativa e saggistica elaborate da singoli studenti e/o gruppi di studenti, anche con riferimento agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Da quest’anno la sezione è arricchita da una speciale “INFLUENCER” intitolata Eugenia Bruzzi Tantucci: una voce che continua a parlare – Una voce fuori dal feed, influencer di valori e trendsetter di Storia e società.

Il primo premio è assegnato a studentesse e studenti della classe 2F dell’Istituto di Istruzione Superiore “U. Midossi” di Civita Castellana (VT) per il volume di poesia Abbiamo fatto rumore, a cura di Paola Maruzzi, Diana Ghaleb, Fabrizia Lucidi (Davide Ghaleb Editore, 2024). Nella sezione speciale “INFLUENCER”, il riconoscimento è andato al Liceo Classico “D. Borrelli” di Santa Severina (KR) per il progetto di podcast La biblioteca del tempo. Gocce di speranza. Un Premio speciale della Giuria “per la capacità di tradurre i valori di Eugenia Bruzzi Tantucci – Storia, Ambiente e Società in un progetto educativo completo, esperienziale e laboratoriale, in linea con l’Agenda ONU 2030 e nel contesto di una struttura che accoglie minori sottoposti a provvedimenti giudiziari come misura cautelare o alternativa alla detenzione” sarà assegnato alla Comunità Ministeriale di Catanzaro per il video I trendsetter della Via Paglia

Sono state assegnate, inoltre, Menzioni d’onore al Liceo Artistico “M. Buonarroti” di Latina, al Liceo Scientifico “A. Diaz” di Caserta, all’Istituto di Istruzione Superiore “Via dei Papareschi” di Roma, all’Istituto di Istruzione Superiore “Torlonia-Croce” di Avezzano (AQ), all’Istituto di Istruzione Superiore “Polo 3” di Fano (PU), e al Liceo Scientifico “A. Labriola” di Roma.


Nando dalla Chiesa insegna sociologia della criminalità organizzata presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Milano, dove è delegato del rettore per l’area degli studi sul crimine organizzato e dell’educazione alla cultura antimafia. Presidente della SISMA (Società scientifica italiana di studi su mafie e antimafia) e presidente onorario di Libera, è anche presidente del Comitato antimafia del Comune di Milano e della Scuola di formazione Antonino Caponnetto. Direttore della Cattedra “Falcone-Borsellino” di Città del Messico e accademico pontificio. È stato parlamentare per tre legislature. Editorialista del Fatto Quotidiano, ha scritto numerosi libri di analisi e denuncia del fenomeno mafioso. Per Bompiani ha pubblicato inoltre Per fortuna faccio il prof (2018) e Rosso Mafia. La ’ndrangheta a Reggio Emilia, con Federica Cabras (2019).


Eugenia Bruzzi Tantucci ha avuto due grandi passioni: la difesa dei beni naturali e culturali e l’amore per la diffusione della lettura e della poesia tra i giovani. Nel 1975, chiamata dal Ministro Giovanni Spadolini, ha partecipato alla fondazione del Ministero dei Beni Culturali, per il quale ha ideato la Settimana dei Beni Culturali, che continua tuttora con grande successo e che nel 2004 le è valsa la stella d’argento del Presidente della Repubblica come benemerita della cultura, della scuola e dell’arte. Alla difesa dell’ambiente, prima come docente, poi come preside di prestigiosi istituti, ha dedicato grande energia attraverso battaglie civili e la formazione dei docenti e degli studenti con l’Associazione Italia Nostra, contribuendo in modo determinante negli anni ’80 al salvataggio dalla speculazione edilizia di Macchia Grande a Fregene, divenuta oasi protetta del WWF. Negli ultimi vent’anni ha portato avanti, come segretaria nazionale dell’ULI (Unione Lettori Italiani), l’impegno per la diffusione della lettura nella scuola e presso gli adulti. Ha promosso il Concorso destinato alle scuole “Un autore per la scuola, un libro per domani”, in cui i ragazzi erano i giurati e sceglievano ogni anno, tra una rosa di proposte, il poeta vincitore. 
Tra le sue opere ricordiamo lo studio Il dialetto di Castiglione dei Pepoli nella provincia di Bologna (1962), le opere letterarie Il Ritorno. Storia di una famiglia italiana (1998), Attenta al lupo, Anna (2000), Ci sarà tempo ancora (2007), libro di prosa e poesia che rappresenta il suo testamento spirituale, con importanti riconoscimenti nazionali e internazionali e la traduzione de Il Piccolo Principe (1964), indicata dall’Istituto di linguistica dell’Università Jagellonica di Cracovia come la migliore traduzione italiana, scelta per l’edizione nelle lingue dei Cantoni svizzeri (Francese, Tedesco, Romancho e Italiano) pubblicate nel 2019 dalla Casa editrice Tintenfass Verlag di Ginevra.
A lei e al consorte Prof. Vittorio Tantucci, illustre latinista, il Comune di Roma ha intitolato un Parco Urbano nella zona di Monteverde, inaugurato ufficialmente il 6 giugno 2023.


COP30 a Belém: la crisi climatica, un mancato “Patto di Verità” e il ruolo urgente della scuola

Annotazioni che dovrebbero interessare chi si occupa del futuro


La COP30 (Conferenza delle Parti) sul clima, tenutasi a Belém, Brasile, si è conclusa con risultati che hanno lasciato un “amaro in bocca” a gran parte della società civile e degli osservatori. Presentata come la “COP della verità”, non è riuscita a tradurre le grandi promesse in azioni significative. Questo fallimento pone la crisi climatica non solo come una sfida diplomatica, ma come una profonda questione di giustizia sociale e diritti umani, che interpella direttamente il mondo dell’educazione.

Un passaggio a vuoto sulle misure chiave
Il risultato più deludente della COP30 è la mancanza di ambizione nel documento finale, in particolare sull’uscita dai combustibili fossili e sulla deforestazione, i principali motori della crisi.
Sui combustibili fossili, nonostante oltre 40 Paesi avessero chiesto una chiara tabella di marcia per il superamento delle fonti fossili, la decisione politica finale (Mutirão Decision) non cita esplicitamente i combustibili fossili. Non è stata inserita alcuna roadmap di uscita dai fossili, un arretramento rispetto alla formula del “transitioning away” di Dubai. Questo è visto come una “resa totale” che cede alla “omertà fossile” e all’influenza delle lobby.
Similmente, è “sparita la roadmap sulla deforestazione“: è un risultato incredibile dato il contesto amazzonico del vertice.
È stato certificato e normalizzato l’imminente superamento della soglia di aumento della temperatura limite previsto dagli Accordi di Parigi: non si parla più del grado e mezzo come obiettivo raggiungibile, ma solo come “un calco fossile di speranze”.
Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del WWF Italia, ha riassunto: “La cosiddetta ‘COP della verità’ non ha fornito né una tabella di marcia né soluzioni concrete per le sfide urgenti che dobbiamo affrontare. Il documento finale è debole e privo di sostanza a causa dei giochi delle forze contrarie all’ambizione climatica e alla sua attuazione.

Pochi segnali positivi
Nonostante le delusioni, alcuni progressi, seppur modesti, sono stati registrati:
Giusta transizione. È stato creato un meccanismo per la giusta transizione. Questo è stato il risultato maggiormente frutto della pressione della società civile e si pone l’obiettivo di mettere al centro i diritti dei lavoratori nei processi di cambiamento. Tuttavia, per il momento non sono stati stanziati fondi per sostenerlo.
Finanza per l’adattamento. La COP30 ha lanciato un segnale per triplicare i finanziamenti per l’adattamento entro il 2035.
Iniziative volontarie. Sono stati istituiti due strumenti blandi e volontari, il Global Implementation Accelerator e la Belém Mission to 1.5, con l’intenzione di accelerare l’uscita dai fossili, anche se sono stati criticati come “strumenti di procrastinazione”.
Multilateralismo (ancora vivo). Nonostante le critiche sulla sua efficacia, Bernardo Tarantino, specialista Affari Europei e Internazionali, afferma: “Il multilateralismo è vivo – ed è una buona notizia”. Tuttavia, l’analisi generale è che il sistema è “paralizzato, cerimoniale, lontano dalla realtà”.

L’Appello alla “rivoluzione gioiosa” e la Società Civile
Slow Food Italia ha espresso la posizione più radicale, sostenendo che contro la crisi climatica non bastano i “ritocchini”. La presidente Barbara Nappini dichiara che i problemi rimangono irrisolti perché “non si vuole affrontare il problema alla radice, cioè un sistema economico basato sul consumo e sullo spreco delle risorse naturali, dominato dalla ricerca del profitto”.
La soluzione non risiede solo nell’innovazione tecnologica, ma in una profonda trasformazione: “Serve una rivoluzione, una rivoluzione gioiosa”.
Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia, sottolinea che i sistemi alimentari sono un esempio lampante di ciò che non funziona (cibo a basso costo e scarsa qualità, consumo di risorse, spreco, sproporzione nell’uso del suolo per colture destinate ad allevamenti industriali).
L’azione, quindi, deve partire dal basso, dalle scelte quotidiane: “Ripartiamo dal cibo, da ciò che portiamo in tavola, scegliendo alimenti prodotti senza inquinare la terra, senza impoverire il suolo, senza sprecare acqua. Acquistiamo meno, ma meglio”.

Il ruolo cruciale della scuola (e dell’educazione ai diritti umani)
Il fallimento della COP30 nel raggiungere risultati ambiziosi rende l’impegno educativo ancora più vitale.
La crisi climatica è, prima di tutto, una crisi di diritti umani:
1. Diritto alla salute. Occorre “mettere al centro la salute: la nostra, quella degli altri esseri viventi, quella del pianeta nel suo complesso”. La crisi minaccia il diritto a un ambiente salubre e al cibo che non “inquina e ammala”.
2. Diritto al futuro. Il mancato allineamento della politica alla scienza mette in pericolo il futuro delle nuove generazioni. La fisica, la termodinamica, la biologia, sono “il realismo per cui le COP sono state create” e che ora viene dimenticato. L’educazione deve riportare la scienza al centro del dibattito.
La scuola ha il compito di educare a quel modello di sviluppo diverso e a quelle “abitudini di vita” più sostenibili che la politica non riesce a imporre, attraverso tre strade:
Formare cittadini consapevoli, insegnando che il sistema economico è spesso “dominato dalla ricerca del profitto e causa di profonde ingiustizie sociali”, per comprendere la radice del problema.
Promuovere azioni concrete: in linea con l’appello a “agire in prima persona” , l’educazione deve tradurre i concetti astratti in scelte quotidiane (consumo, alimentazione, spreco), preparando gli studenti a essere i motori di quella “rivoluzione gioiosa” che la diplomazia non ha saputo innescare.
Sostenere la “giusta transizione”: il nuovo meccanismo adottato alla COP30 evidenzia l’importanza di collegare l’azione climatica ai diritti dei lavoratori. La scuola può e deve promuovere questa visione di una transizione equa che non lasci indietro nessuno.

    Mentre il processo multilaterale “scricchiola”, l’energia e l’impegno della società civile, della scienza e delle comunità in prima linea dimostrano che un vero cambiamento è ancora possibile. La scuola è il luogo in cui questa energia deve essere coltivata.

    Una per tutte, nessuna da sola, centomila unite

    Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne (Alda Merini)


    Una per tutte.
    Ogni donna che trova la forza di parlare, di denunciare, di rialzarsi, lo fa anche per tutte le altre.Ogni voce che si alza rompe un silenzio antico e apre uno spazio di libertà per chi ancora non riescea farsi sentire.“Una” è il simbolo del coraggio individuale che diventa esempio, luce, possibilità.

    Nessuna da sola.
    Perché la violenza isola, divide, spezza. Ma la solidarietà ricuce.Nessuna donna deve affrontare la paura o la vergogna in solitudine.Servono ascolto, accoglienza, comunità.Solo insieme si può spezzare il ciclo del silenzio e del dolore.

    Centomila unite.
    Centomila come tutte le donne che ogni giorno resistono, denunciano, vivono, ricominciano.Un numero che parla di moltitudine, di forza collettiva, di cambiamento possibile.Unite si può costruire una società che non tollera la violenza, che educa al rispetto, che protegge la dignità.

    Perché la forza di una diventa la forza di tutte.

    Prof.ssa Italia Martusciello
    Vicepresidente Nazionale EIP

    Iniziative per il 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999.

    Piste operative
    (in allegato)

    Cantiere del cinema e della memoria
    Bottega delle parole
    Officina delle emozioni in musica
    Atelier degli strumenti e delle azioni


    Contributi delle scuole dai nostri Concorsi

    La legalità è un sentimento

    Al volume di Nando Dalla Chiesa il Premio letterario internazionale “Eugenia Bruzzi Tantucci” 2025


    L’eredità culturale e morale lasciata da Eugenia Bruzzi Tantucci, insigne docente, preside illuminata e autrice sensibile e profonda, impegnata nella difesa dell’ambiente e nella promozione dei beni culturali, stabilisce un criterio etico di eccellenza, riconoscendo le opere che interpretano la cittadinanza come atto di custodia e responsabilità.

    Il volume di Nando Dalla Chiesa, frutto di un percorso di osservazione partecipante e partecipata che attraversa il mondo della scuola e dell’università, la poesia, la letteratura, il teatro, la storia e la società, si distingue come caposaldo per una educazione alla legalità con la convinzione che il rispetto delle regole nasca da un terreno fertile di coscienza interiore e sensibilità.

    L’opera si distingue per la sua straordinaria lucidità analitica e per l’approccio personale che trascende la mera catalogazione normativa, offrendo al Paese una riflessione urgente e necessaria.

    Per la elevata qualità della scrittura, l’attualità perenne del tema affrontato e la sua intrinseca rispondenza allo spirito etico-pedagogico di Eugenia Bruzzi Tantucci, la Giuria assegna con pieno merito la tredicesima edizione del Premio letterario internazionale ‘Eugenia Bruzzi Tantucci’ a Nando Dalla Chiesa per il volume La legalità è un sentimento. Manuale controcorrente di educazione civica (Bompiani, 2023).


    La cerimonia di premiazione si svolgerà sabato 13 dicembre alle ore 10.00 presso l’Aula Pia dell’Università LUMSA di Roma (Via di Porta Castello, 44)

    Naturae species ratioque (Lucrezio, 1, 148)

    Pubblicato il Bando per la XIV edizione del Certamen latinum “Vittorio Tantucci”

    L’immagine è tratta dal manoscritto Barb. lat. 154 della Biblioteca Apostolica Vaticana. Si tratta di un manoscritto vergato in scrittura umanistica, databile certamente dopo il 1478, e contiene il testo del De rerum natura di Lucrezio. Fa parte della famiglia degli Italici, derivati da un codice perduto di Poggio Bracciolini. L’apparato decorativo è costituito da una pagina d’incipit riccamente miniata con frontespizio architettonico abitato da putti e adornato all’antica, in cui compare in alto lo stemma di Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona, duca d’Atri, da cinque iniziali istoriate e numerose iniziali minori campite. Il responsabile del progetto decorativo è Cristoforo Majorana, miniatore napoletano attivo nell’ultimo quarto del XV secolo, formato verosimilmente nella bottega di Cola Rapicano, riconoscibile in un nucleo consistente di codici miniati per Alfonso d’Aragona, e tutti comunque riferibili all’Italia meridionale.


    Il Certamen Latinum “Vittorio Tantucci” (XIV edizione) è intitolato al celebre latinista, autore della grammatica  latina  più  nota  dal dopoguerra ad oggi in Italia e all’estero e si propone di promuovere lo studio della lingua latina e l’approfondimento delle sue capacità espressive, attraverso la riflessione sulla perenne attualità di tematiche esistenziali, che hanno trovato voce e corrispondenza di accenti sia nella poesia latina che in quella moderna e contemporanea.Dalla corrente edizione, il Certamen assume come proprio motto “Musae alunt oblectant ornant solantur”, attingendo alla definizione più alta di poesia che sia stata mai fatta in lingua latina, presente in Cicerone (Pro Archia, 16) e in Virgilio (Aen. 10, 191).

    PER STUDENTI DELLE SCUOLE SECONDARIE DI II GRADO

    Il Certamen Latinum “Vittorio Tantucci” per studenti e si articola in due distinte sezioni:

    1. prima sezione
    Riservata agli studenti del secondo biennio e del quinto anno delle scuole secondarie di II grado con insegnamento della lingua latina (liceo classico, scientifico, delle scienze umane e altri indirizzi dove sia previsto nell’ambito del curricolo dell’autonomia).
    Il tema scelto dalla Giuria per l’anno scolastico 2025-2026 è il seguente:

    Naturae species ratioque
    Lucrezio 1, 148

      “Scienza e sentimento della natura”: oggi, in un’epoca definita da più parti “Antropocene”, l’umanità è sollecitata a una riflessione epistemologica e pratica sulla propria relazione con la natura. Questa urgenza deriva dalla percezione diffusa di essere collettivamente vulnerabili di fronte alle esternalità negative e ai rischi sistemici derivanti dall’antropizzazione intensiva e dai modelli di sviluppo industriale insostenibile. Tali effetti si manifestano in fenomeni quali il riscaldamento globale, le alterazioni climatiche e la perdita di biodiversità, con conseguenze tangibili come la regressione dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari. La questione, lungi dall’essere esclusiva degli scienziati, è una sfida transdisciplinare che coinvolge la sfera politica, sociale ed etica. 
      Parallelamente a questa crisi, si assiste a un presunto declino dell’approccio estetico e contemplativo alla natura come fonte di fascino spirituale, un approccio che storicamente ha avuto un ruolo centrale (si pensi, ad esempio, all’Arcadia virgiliana nelle Bucoliche e alla laus ruris nelle Georgiche, in cui la natura non è solo risorsa, ma paesaggio ideale e orizzonte etico). L’odierna percezione sembra essere dominata dal pathos della minaccia piuttosto che dall’estetica del sublime.
      Il Certamen Latinum “Vittorio Tantucci” per gli studenti del secondo biennio e del quinto anno è riconosciuto come competizione per la valorizzazione delle eccellenze dal DM 108 del 4 giugno 2024.
      I nominativi degli studenti vincitori, previo consenso degli interessati, sono pubblicati nell’Albo nazionale delle eccellenze sul sito dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), secondo quanto previsto dall’articolo 7 del DLgs 262/2007.
      Inoltre, ai sensi dell’articolo 4 del DLgs 262/2007 sono previsti incentivi per gli studenti che raggiungono elevate prestazioni nella competizione: tali incentivi saranno determinati con successivi provvedimenti dal MIM, al termine delle operazioni di rilevazione degli esiti delle diverse competizioni. Le risorse finanziarie saranno poi assegnate alle scuole frequentate dagli studenti meritevoli, affinché possano dare visibilità e valorizzazione nell’intera comunità scolastica e offrire esempi concreti di riconoscimento.

      2. seconda sezione
      Riservata agli studenti del primo biennio delle scuole secondarie di II grado con insegnamento della lingua latina (liceo classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane e altri indirizzi dove sia previsto nell’ambito del curricolo dell’autonomia).
      Le finalità specifiche  della  seconda  sezione sono ispirate alle seguenti linee guida:
      – avvicinare gli studenti del primo biennio dei Licei ai valori della cultura classica;
      – trattare in chiave laboratoriale la tematica proposta;
      – incentivare la riflessione personale sugli obiettivi portanti dell’Agenda 2030 e dei Principi universali di educazione civica;
      – favorire l’inclusione, anche attraverso il dialogo fondato su collaborazione e interazione tra diversi linguaggi (verbale, iconico, visivo etc.), al fine di rafforzare lo scambio di buone prassi tra i Licei italiani ed europei.
      Il tema scelto dalla Giuria per l’anno scolastico 2025-2026 è il secondo Principio universale di educazione civica di EIP Italia (Piaget-Mühlethaler, 1968):

      Schola omnibus orbis terrarum pueris ad mutuam benignitatem viam munit
      La scuola apre a tutti i fanciulli del mondo
      la strada della comprensione reciproca

      Regolamento di partecipazione
      Per la partecipazione ad entrambe le sezioni, ciascuna scuola può presentare esclusivamente i seguenti tipi di lavoro:
      1. componimento latino in poesia, comprendente non meno di 20 versi, accompagnato da una traduzione italiana di carattere poetico;
      2. componimento latino in prosa con traduzione italiana (massimo 800 battute), concernente una riflessione critica sul tema proposto;
      3. elaborato multimediale in latino con traduzione italiana: ad esempio, sceneggiatura o drammatizzazione di un testo classico in versi o in prosa sul tema proposto in formato multimediale, della durata massima di 10 minuti, a cura di un singolo o di un gruppo di studenti.
      Ciascuna delle scuole partecipanti, secondo criteri interni autonomamente definiti e documentati, organizza le modalità di selezione di un unico lavoro da presentare alla competizione nazionale, per una sola delle due sezioni.
      L’invio dell’opera deve essere fatto esclusivamente dalla scuola (non sono ammesse opere inviate privatamente da studenti) e ogni scuola può partecipare con una sola opera. 
      Ciascuna scuola deve inviare la propria opera in modalità digitalizzata, unitamente alla scheda di partecipazione allegata al Bando (allegato A) entro e non oltre il 15 marzo 2026 all’indirizzo email sirena_eip@fastwebnet.it, anche attraverso l’utilizzo di piattaforme di trasferimento dati (ad esempio: WeTransfer, ecc.). 
      I vincitori della prima e seconda sezione, scelti ad insindacabile giudizio della Giuria, riceveranno i seguenti premi in denaro:

      Sezione primo biennioSezione secondo biennio
      e quinto anno
      Primo classificato€ 200,00€ 300,00
      Secondo classificato€ 150,00€ 200,00
      Terzo classificato€ 100,00€ 100,00

      Sono previste Menzioni d’onore ai meritevoli.
      A tutti gli studenti partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione, valido per l’inserimento nel Curriculum dello studente.
      Ai docenti coordinatori sarà rilasciato un attestato valido come credito professionale.

      PER DOCENTI E STUDIOSI DI LINGUA LATINA

      Il Certamen Latinum “Vittorio Tantucci” per docenti e studiosi di lingua latina richiede ai partecipanti di presentare un componimento in versi in lingua latina su un tema liberamente scelto.
      I concorrenti possono presentare un unico componimento, necessariamente originale: non deve aver già conseguito un riscontro ufficiale in altre prove analoghe, come premi o pubbliche menzioni, ovvero essere già stato diffuso, anche attraverso social media.
      Inoltre, si specifica quanto segue:
      – il componimento deve comprendere non meno di 50 e non più di 100 versi;
      – il testo deve essere scritto al computer (non saranno accettati testi scritti a mano);
      – il testo inviato deve risultare anonimo, senza indicazione dei propri dati anagrafici e deve essere contrassegnato da un “motto”, autonomamente scelto, senza alcun altro segno di possibile riconoscimento;
      – nel plico inviato alla Segreteria del Certamen deve essere presente, unitamente al proprio componimento, una busta chiusa riportante il “motto”, all’interno della quale sarà racchiusa una scheda con l’indicazione di nome e cognome del concorrente, recapito e numero di telefono, indirizzo di posta elettronica.
      I criteri di valutazione utilizzati dalla Giuria sono essenzialmente fondati sulla correttezza formale e lo spessore valoriale dei contenuti. 
      I componimenti in versi devono essere inviati in cinque copie cartacee e su supporto digitale (pendrive) in formato .pdf e in formato .docx, unitamente alla scheda anagrafica custodita in busta chiusa, entro e non oltre il 15 marzo 2026 (farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo:

      Segreteria del Certamen Latinum “Vittorio Tantucci”
      Via Edoardo Maragliano, 26 – 00151 Roma

      Il vincitore, secondo la graduatoria e a insindacabile giudizio della Giuria, riceverà un premio in denaro di € 300,00.
      Sono previste menzioni d’onore ai meritevoli.

      Per tutte le sezioni, la Giuria del Certamen Latinum Vittorio Tantucci è composta dai seguenti membri:
      Prof. Francesco Bonini, Magnifico Rettore Università LUMSAPresidente
      Prof. Emanuela Andreoni Fontecedro, già Professore ordinario di Letteratura Latina Università “Roma Tre”, oggi Professore senior
      Prof. Paolo De Paolis, Professore ordinario di Lingua e letteratura latina Università di Verona
      Prof. Arduino Maiuri, esperto e Docente di Lingua latina Liceo Classico “Cornelio Tacito” Roma
      Prof. Antonella Marandino, Docente di Lingua e letteratura latina Liceo “Edoardo Amaldi” Roma
      Prof. Antonio Marchetta, già Professore ordinario di Lingua e letteratura latina “Sapienza” Università di Roma
      Prof. Piergiorgio Parroni, Professore emerito di Filologia classica “Sapienza” Università di Roma
      Prof. Anna Paudice, Docente di Lingua e letteratura latina nei Licei
      Prof. Rocco Pezzimenti, Professore di Filosofia politica e Teologia Università LUMSA Roma
      Prof. Anna Piperno, già Dirigente Tecnico Ministero dell’Istruzione e del Merito
      Prof. Anna Paola Tantucci, Presidente nazionale E.I.P. Italia
      Prof. Francesco Rovida, Dirigente scolastico – segretario

      La Cerimonia di premiazione del Certamen Latinum “Vittorio Tantucci” si svolgerà con grande solennità a Roma presso l’Università LUMSA sabato 18 aprile 2026, con la mente e con l’animo rivolti alla festività di S. Caterina da Siena.

      Per eventuali informazioni
      è possibile contattare la Segreteria di E.I.P. Italia
      sirena_eip@fastwebnet.it
      06.58332203


      L’Italia alla Cop30

      Si avvia la settimana decisiva


      dal sito web del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

      Dal 10 al 21 novembre 2025, in occasione della COP30 di Belém (Brasile), il MASE rafforza il proprio impegno nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso una presenza significativa nello spazio del Padiglione Italia, con l’obiettivo di promuovere visibilità, collaborazioni e azioni concrete nei settori della sostenibilità, dell’innovazione e della cooperazione internazionale.

      Il Padiglione Italia si sviluppa in due aree complementari, entrambe progettate dall’architetto italiano Carlo Ratti: la prima, situata nella Zona Blu della COP30, sarà teatro di side event istituzionali che vedranno la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, imprese, enti di ricerca e organizzazioni internazionali. Tavole rotonde, workshop e presentazioni animeranno questo spazio, favorendo il confronto e la condivisione di esperienze.

      La seconda area, realizzata in sinergia con AquaPraça – l’installazione galleggiante firmata da Ratti e simbolo della presenza italiana – sarà invece aperta al pubblico di Belém. Qui si alterneranno momenti culturali, dialoghi tra generazioni e attività di sensibilizzazione sui temi dell’acqua e del clima, offrendo un’occasione unica di coinvolgimento diretto della cittadinanza.

      Le due anime del Padiglione incarnano l’approccio italiano che coniuga ingegno, creatività e responsabilità per un futuro sostenibile.

      Il calendario dei side-event, curato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in sinergia con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e in collaborazione con il Programma Connect4Climate della Banca Mondiale, propone un ricco palinsesto di appuntamenti: tavole rotonde, workshop, interviste e presentazioni di progetti e soluzioni italiane. Il programma si rivolge a decisori internazionali, imprese, società civile e giovani, con l’obiettivo di promuovere il dialogo e la costruzione di partnership.

      Gli assi tematici che guidano i lavori del Padiglione Italia abbracciano tutti i principali ambiti della sostenibilità ambientale: energie e decarbonizzazione; agricoltura e alimentazione; economia circolare; soluzioni basate sulla natura e resilienza; innovazione digitale e intelligenza artificiale; giovani, lavoro e sport. Ogni side event è pensato come vera e propria officina di idee e soluzioni, per trasformare l’impegno in azione concreta e rafforzare le sinergie a livello internazionale.

      In questo contesto, il Padiglione Italia si conferma come punto di riferimento dinamico e inclusivo per stimolare soluzioni condivise e rafforzare l’impegno globale verso un futuro più sostenibile e resiliente.


      https://italycop30.org/

      Riflessioni sull’uso dell’Intelligenza artificiale

      Appunti su una recente pubblicazione


      L’Intelligenza Artificiale (AI) non è più il futuro, è il presente. Per gli attori del mondo della scuola, dalle aule ai banchi dirigenziali, comprendere e indirizzare questa rivoluzione è essenziale. La pubblicazione Mille Schegge di Intelligenza Artificiale, realizzata nell’ambito del progetto “Ecosistema Futuro” dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) , offre un’analisi sintetica e puntuale su cronache, analisi ed esperimenti sull’AI.
      Il volume rappresenta una risorsa importante per riflettere sulle modalità che consentono di affrontare le sfide e cogliere le opportunità che l’AI porta con sé nel settore educativo e oltre.

      Temi cruciali per la scuola
      Il testo dedica una sezione specifica all’impatto dell’AI sui sistemi educativi e sulle figure professionali, offrendo spunti di riflessione per dirigenti, docenti e formatori.
      È un dato di fatto che gli studenti utilizzino strumenti come ChatGPT per lo studio, l’approfondimento e lo svolgimento dei compiti e il fenomeno si estende anche agli insegnanti: programmi come Writable, che utilizzano l’AI per fornire feedback sugli elaborati degli alunni, stanno aiutando i docenti a gestire il carico di lavoro.
      Inoltre, l’AI può impostare programmi di studio individuali in base agli obiettivi e alle conoscenze pregresse dell’alunno.
      In futuro, si potranno creare aule virtuali immersive per offrire opportunità interattive ed esperienziali, con grandi vantaggi per l’inclusione degli studenti con disabilità e il superamento dei divari digitali.
      Il volume non nasconde i rischi, essenziali per una riflessione pedagogica critica:
      – l’uso costante di chatbot potrebbe alterare lo sviluppo cognitivo, portando a un “scarico cognitivo” che indebolisce le capacità umane, compromettendo il pensiero critico e la creatività;
      – le stime mostrano un calo nei livelli di competenze matematiche, scientifiche e di comprensione del testo a livello internazionale: entro il 2030, circa 300 milioni di studenti potrebbero non avere le competenze necessarie per affacciarsi al mondo del lavoro;
      – il dibattito sugli effetti degli smartphone sui ragazzi e le restrizioni imposte in molti Paesi sull’uso dei cellulari da parte dei minori sono una realtà con cui la scuola deve confrontarsi.

      Il lavoro che verrà (e il suo impatto sulla formazione odierna)
      Per i dirigenti e gli orientatori, la pubblicazione evidenzia il futuro del mondo del lavoro e le competenze da sviluppare.
      Si stima che in Italia 6 milioni di lavoratori siano a rischio di sostituzione e 9 milioni divideranno il loro lavoro con i chatbot. Tuttavia, il grado di esposizione ai cambiamenti è inferiore tra i lavoratori con un basso livello di istruzione. Molti esperti sostengono che non sarà tanto l’AI a rubare il lavoro, quanto chi saprà usarla meglio.
      L’AI farà nascere nuove professioni direttamente collegate, come prompt engineer, machine learning specialist e fact checker dell’AI. La crescita è attesa anche nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), come la medicina e la bioingegneria.
      La discussione etica è fondamentale: si pone il “problema dell’allineamento” per sviluppare AI concordi con i valori umani, bilanciando aspetti come la curiosità e la protezione della vita. Questo richiede la nascita di un’etica dell’intelligenza artificiale più ampia, di cui l’algoretica è una colonna portante, che rifletta sulla natura dei dati forniti alle AI per evitare pregiudizi etnici, di genere o religiosi.

      Perchè leggerlo
      Il volume Mille Schegge di Intelligenza Artificiale non è solo un resoconto, ma un invito all’azione.
      Per il corpo docente e dirigenziale, l’invito alla lettura va in due direzioni.
      Da una parte, come occasione di preparazione pedagogica per sviluppare programmi dedicati per mitigare gli effetti negativi dello “scarico cognitivo” e integrare l’AI in modo consapevole, trasformando la tecnologia da distrazione a strumento di apprendimento profondo.
      Dall’altra come impronta per una visione strategica: riconoscere che la governance e l’investimento nelle competenze digitali e STEM sono in ritardo in Italia (25° posto nel Government AI readiness index 2024), chiedendo a chi occupa posizioni di leadership la capacità di stimolare dibattito e aggiornamento del personale.

      E’ possibile scaricare il volume dal sito ASviS.

      Le scuole di Napoli e della Campania si fidano della pace

      Riconoscimenti dal Concorso Nazionale EIP Italia per diverse scuole campane


      Sarà l’Auditorium “Alfonso Lobasso” dell’Istituto Comprensivo “Scherillo – Pirandello – Svevo” di Napoli (via Canonico Scherillo, 24) la cornice per la Cerimonia di premiazione di 14 Istituti scolastici campani, che hanno ottenuto riconoscimenti nell’ambito della 53esima edizione del Concorso nazionale EIP Italia, dedicato a pace e diritti umani.

      La giornata scelta, giovedì 20 novembre, è particolarmente significativa per la ricorrenza della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che celebra l’adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989.

      Ad aprire l’incontro alle ore 10.00 saranno Anna Maria Guardiano, Dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Scherillo – Pirandello – Svevo” e Anna Paola Tantucci, Presidente nazionale EIP Italia Scuola strumento di pace ETS, ente promotore del Concorso nell’ambito del Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
      Molte le presenze istituzionali annunciate: Armida Filippelli, Assessora alla Formazione professionale della Regione Campania, Maura Striano, Assessora all’Istruzione e alle Famiglie del Comune di Napoli e Andrea Saggiomo, Presidente IX Municipalità Soccavo Pianura del Comune di Napoli.
      Inoltre, è previsto l’intervento di Francesco Amoretti, Professore ordinario di Scienza politica all’Università di Salerno e promotore con la sua famiglia della sezione concorsuale “EIP Antonio Amoretti – La libertà conquistata”, dedicata al partigiano delle Quattro Giornate di Napoli Antonio Amoretti che, con la sua instancabile testimonianza, ha ricordato a tutti, ma in particolare ai giovani, che dignità, diritti e libertà possono essere difesi e riaffermati di generazione in generazione solo con un costante impegno e una consapevole coscienza storica.

      Nel corso della Cerimonia, organizzata e coordinata da Paola Carretta e Elvira D’Angelo, saranno assegnati i seguenti premi:

      Premio regionale Campania “EIP Jacques Mülethaler”
      Istituto Comprensivo “Scherillo – Pirandello – Svevo” – Napoli
      per il progetto didattico “Ninna nanna contro la guerra”

      Trofeo Nazionale “EIP Guido Graziani”
      Istituto Comprensivo “D’Auria – Nosengo” – Arzano (NA)
      per il progetto di Istituto “Ogni bambino è un messaggio di pace”

      Premio Nazionale “EIP Antonio Amoretti”
      Liceo “Giuseppe Mazzini” – Napoli
      per lo spettacolo teatrale “Mai più guerra”

      Menzione d’onore “EIP Antonio Amoretti”
      Liceo “Jacopo Sannazaro” – Napoli
      per il progetto “Le Quattro giornate di Napoli, una storia di resistenza”

      Liceo “Elio Vittorini” – Napoli
      per il progetto “Le Quattro giornate di Napoli della 1A”

      Premio regionale Campania “EIP Marisa Romano Losi – Centro Incontri Stampa Scuola”
      Istituto Comprensivo “Torquato Tasso” – Salerno
      per il giornale “Parole sulla pace”

      Premio nazionale “EIP Fidati della pace” per la cittadinanza digitale
      Istituto di Istruzione Superiore “Galiani – Da Vinci” – Napoli
      per il progetto “Non c’è via per la pace… la pace è la via”

      Premio regionale Campania “EIP Fidati della pace”
      Istituto Comprensivo Casanova – Costantinopoli” – Napoli
      per il video “Conversazioni sulla pace”

      Istituto Comprensivo “De Amicis – Baracca” – Napoli
      per il progetto “Pellegrini verso il Giubileo 2025”

      Premio regionale Campania “EIP Musica giovane – Enrico Bartolini”
      Istituto Comprensivo “J.F. Kennedy” – Cusano Mutri (BN)
      per il brano “Adesso voglio impegnarmi”

      Menzione d’onore “EIP Musica giovane – Enrico Bartolini”
      Istituto Comprensivo “88° Eduardo De Filippo” – Napoli
      per il brano “Nun servono ‘e parole”

      Premio regionale Campania “EIP Fidia”
      Liceo “Antonio Genovesi” – Napoli
      per l’opera “Eirene. Accogli la pace”

      Secondo premio nazionale “EIP Poesia giovane – Michele Cossu”
      Istituto Comprensivo “Sabatino Minucci” – Napoli
      per la raccolta “Pace, faro del mondo”

      Menzione d’onore “EIP Poesia giovane – Michele Cossu”
      Istituto Comprensivo “J.F. Kennedy” – Cusano Mutri (BN)
      per la “Raccolta poetica”

      Libreria “IoCiSto” – Napoli
      per il laboratorio di poesia “Fidati della pace”



      EIP Italia Sezione Campania
      Paola Carretta, delegata regionale
      Elvira D’Angelo, delegata per l’area metropolitana di Napoli
      Elisa Rampone Chinni, coordinatore scientifico
      Ersilia Di Palo, organizzazione “Mercoledì culturali”
      Elena Opromolla, referente per Avellino
      Silvana Rinaldi
      Cinzia Del Giudice
      Daniela Speranza
      Enza Caiazzo

      Contatti
      eipitaliacampania@gmail.com
      paolacarretta9@gmail.com


      Prospettive sulla professione docente di domani

      Nuove competenze, nuovi orizzonti educativi: una rivoluzione guidata dall’IA e dalle relazioni umane


      Il mondo dell’istruzione è a un punto di svolta: l’onda d’urto della pandemia, la pervasività delle tecnologie digitali (in primis l’Intelligenza Artificiale – IA) e la rapida evoluzione del mercato del lavoro stanno ridefinendo non solo le metodologie didattiche, ma soprattutto il ruolo e le competenze dei docenti italiani.
      La pubblicazione La professione docente nella scuola di domani di EY e Sanoma, è uno studio predittivo che analizza in dettaglio le traiettorie di cambiamento delle competenze necessarie agli insegnanti, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, con uno sguardo al 2035.

      Le tre direttrici della trasformazione

      Lo studio, basato su un modello predittivo di intelligenza artificiale e machine learning (LLM) addestrato su oltre 1.300 fonti, evidenzia che l’evoluzione delle competenze dei docenti convergerà su tre assi principali:
      Il docente come “co-pilota” tecnologico
      L’integrazione di agenti intelligenti e strumenti digitali avanzati permetterà l’automazione delle attività più ripetitive (come la correzione di test standardizzati o la compilazione di registri), liberando tempo prezioso. La tecnologia diventerà un “co-pilota”, ma la responsabilità delle scelte pedagogiche e della rotta educativa rimarrà saldamente nelle mani del docente.
      Centralità delle competenze socio-emotive e relazionali
      In un contesto sempre più digitalizzato, le competenze relazionali, adattive ed emotive diventeranno ancora più cruciali. Ascolto, empatia e adattamento saranno fondamentali per creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo, rispondendo al bisogno di connessioni umane e autentiche delle nuove generazioni.
      Didattica “data-driven” e personalizzata
      La disponibilità di dati e strumenti digitali sposterà la didattica verso modelli sempre più personalizzati. I docenti dovranno sviluppare nuove capacità come saper leggere e interpretare correttamente i dati, utilizzare piattaforme di learning interattive e progettare contenuti su misura in tempo reale.

      La mappa dell’impatto: non sostituzione, ma complementarità

      Un’evidenza fondamentale è che la professione docente è tra le più esposte all’IA, ma in modo nettamente complementare anziché sostitutivo. L’IA supporterà e amplificherà l’efficacia di un “grande insegnamento”.
      Il ruolo del docente si ridefinisce, passando da semplice “istruttore” a “facilitatore”, “coach” e “modello da seguire”. Ciò implica un passaggio cruciale: da un insegnamento frontale (la cui efficacia percepita è in calo in tutti i gradi scolastici) a metodologie attive, collaborative e riflessive, come la flipped classroom, il project-based learning e l’uso di ambienti di Realtà Virtuale e Aumentata.

      Impatti per grado scolastico e area disciplinare

      La trasformazione delle competenze non è uniforme:
      Scuola Secondaria di II Grado – Area Scientifica: L’evoluzione è trainata dall’esigenza di integrare tecnologie avanzate (IA, Industria 4.0 e IoT). Si osserva un forte effetto ibridante, che spinge i docenti ad acquisire competenze di data literacy, instructional design e logiche computazionali. Le nuove competenze includono l’utilizzo di learning analytics e la co-progettazione con IA.
      Scuola Secondaria di II Grado – Area Umanistica: Il focus si sposta sulla dimensione emotiva e relazionale. Si rafforzano competenze come la mindfulness, la resilienza relazionale e la facilitazione di discussioni etiche. Nuove competenze includono l’interpretazione delle emozioni degli studenti assistita da IA (video-analytics) e il text mining.
      Scuola Primaria e Infanzia: Qui il cambiamento è più legato al supporto emotivo, all’inclusione e alla gamification. I docenti devono imparare a gestire l’iperstimolazione digitale e a creare routine inclusive. La tecnologia funge da supporto all’osservazione qualitativa (es. video-analytics infantili) e alla didattica cross-modale. La conservazione delle competenze di base (gestione della classe) è molto alta.
      Docenti di Sostegno: Il ruolo evolve verso una funzione di interfaccia tra studenti, tecnologie e famiglie. Le competenze chiave sono l’inclusione e l’accessibilità (con un indice di impatto molto alto a 0.92) e l’adattamento didattico aumentato dall’IA per i Bisogni Educativi Speciali (BES). Sarà cruciale l’uso di sistemi predittivi per l’identificazione precoce dei BES e la co-progettazione con chatbot educativi inclusivi.

      Competenze a rischio obsolescenza

      La trasformazione libera risorse dalle attività a basso valore aggiunto. Le competenze con il maggior rischio di obsolescenza (sostituzione da parte dell’IA/automazione) sono:
      – Correzione manuale di test standardizzati o esercizi grammaticali.
      – Trasmissione frontale di contenuti disciplinari standard.
      – Gestione burocratica tradizionale (es. compilazione manuale dei registri o documentazione cartacea PEI/PDP).
      – Creazione statica di esercizi o materiali didattici di base senza supporto tecnologico.

      Impatti sulla formazione alla professione docente

      Lo studio è un chiaro appello a ripensare i programmi di formazione e aggiornamento, con indicazioni precise.
      Formazione tecnica mirata sull’uso consapevole ed etico dell’IA, learning analytics, simulazioni e co-creazione digitale, calibrata per grado scolastico.
      Sviluppo personale socio-emotivo, anche con moduli su mindfulness, comunicazione empatica, gestione dei conflitti e promozione del benessere, in ottica interculturale e inclusiva.
      Ristrutturazione dei modelli operativi per adottare strumenti automatizzati e “liberare tempo” da dedicare all’interazione pedagogica di qualità e alla personalizzazione.

      Dallo studio emerge come il docente di domani non sia un tecnico, ma un regista dell’apprendimento, capace di integrare rigore scientifico, visione pedagogica e cultura digitale, ponendo la relazione educativa al centro di ogni processo di innovazione.