Riflessioni intorno all’educazione finanziaria
“Storie di tutti i giorni”
Dolci favole gustose, tovaglia rossa scintillante e spumante pronto per timbrare l’allegria; e poi, ancora, regali sotto l’albero, vacanza alla scoperta dei mercatini e delle tradizioni: la preparazione delle feste natalizie può essere interpretata quale autentica storytelling sulla programmazione, pianificazione e gestione del denaro nel tempo.
Simili modo, si atteggia la conduzione dell’intera casa e della famiglia, che rappresenta, quindi, in scala il funzionamento dell’economia: i conti della “massaia”: cosa acquistare, perché acquistare, quanto spendere in rapporto a quanto si ha a disposizione. L’etimologia del vocabolo “Economia” riporta alla lingua greca antica, tramite l’unione di due termini: “oikòs”, che significa “casa” e nomìa, che si indentifica con “legge” (1): economia, pertanto, equivale a “legge della casa”, esplicitata come amministrazione, organizzazione e pianificazione.
La teleologia delle scelte economiche all’interno della casa è rappresentata dal conseguimento del maggior livello di benessere raggiungibile per la famiglia, soddisfacendone i bisogni nel presente, in primis quelli primari (mangiare e bere, lavarsi, vestirsi), con un occhio proiettato anche ai bisogni futuri; tutto questo mediante un utilizzo “ponderato” delle risorse finanziarie, i c.d. “mezzi” a disposizione.
Mutatis mutandis, l’economia degli altri soggetti (es. le imprese), ricalca il comportamento della famiglia.
Considerata la rilevanza delle scelte, è irrinunciabile prendere le decisioni in campo economico consapevolmente e consci degli effetti che queste spiegheranno, comprendendo i principi alla base della gestione del denaro, della programmazione e della pianificazione delle risorse nel tempo e il valore del risparmio.
“La materia del contendere”
L’educazione finanziaria, secondo l’OCSE è “l’insieme di consapevolezza, conoscenze, competenze, atteggiamenti e comportamenti in materia finanziaria, necessari alla realizzazione di decisioni finanziarie valide e in definitiva al raggiungimento del benessere finanziario individuale.” (3)
La valenza delle conoscenze, competenze, atteggiamenti e comportamenti richiamati potrebbe essere individuata sotto un aspetto duale. Infatti, da una parte, esse incorporano una forza attiva, per costruire nella persona un indirizzo di condotta proprio nel mondo finanziario; dall’altra, oppongono una forza resistente, quale scudo qualificato contro proposte e comportamenti non appropriati e talvolta nocivi per il profilo, ad esempio un prodotto di risparmio non appropriato per il profilo (ricordiamo che il cliente è visto come “contraente debole”).
Purtroppo, l’indagine OCSE 2020 classifica il nostro Paese nella coda (penultimo prima di Malta), della distribuzione nell’alfabetizzazione finanziaria degli adulti fra 26 Paesi campione in un’indagine OCSE (approccio between).(Fonte: OCSE/OECD). (4)
Inoltre, la Banca d’Italia, sulla scorta della metodologia dell’OCSE, sempre nel 2020, ha analizzato i risultati dell’Indagine sull’Alfabetizzazione e le Competenze Finanziarie fra Italiani approccio within). l’indicatore di educazione finanziaria è la somma dei punteggi calcolati per tre aspetti: le conoscenze, i comportamenti e le attitudini, confrontandole con le evidenze del 2017.
Anche il lavoro di via Nazionale certifica che l’Italia è in ritardo nella gara con il resto del mondo (come già nel 2017), nonostante un miglioramento delle conoscenze finanziarie. Le variabili che influenzano l’alfabetizzazione sono, innanzitutto il livello di istruzione, il genere, l’età e la distribuzione geografica del campione. (5)
“L’educazione finanziaria, la famiglia e la scuola – Le forze in campo”
La morale che si può leggere dai suddetti risultati degli adulti conduce, per giungere ad un livello quanto meno soddisfacente di financial literacy, occorre preparare il cammino dall’aurora: la scuola, quell’agenzia educativa che, di concerto con la famiglia, è chiamata a formare ed accompagnare il giovane e prepararlo ad affrontare autonomamente e criticamente le sfide dell’età adulta. (6) (7)
Scuola e famiglia: del resto, fin dai primi anni di vita, il bambino vive a stretto contatto con i genitori e ne osserva i comportamenti, accompagnandoli per la spesa al supermercato; in più è “bombardato” dalla pubblicità. Anch’egli manifesta bisogni e scelte di consumo, dettate più dall’emotività che da un comportamento razionale.
Oltretutto, il bambino è caratterizzato dalla curiosità e dal suo essere “spugna”.
Alla luce di quanto sopra, è opportuno coinvolgere nella partita, pertanto, anche i genitori, trovandosi in una posizione di stretta prossimità, perché impartiscano al bambino le prime regole per una educazione finanziaria, componente imprescindibile e inseparabile dell’educazione civica, come sarà dimostrato in coda alla presente trattazione.
- Il protocollo d’intesa Ministero Istruzione – Banca d’Italia
Quanto alla scuola, il Ministero dell’Istruzione e la Banca d’Italia hanno siglato, il 21 Giugno 2021, un protocollo triennale d’intesa “per il potenziamento dell’educazione finanziaria e la promozione della cittadinanza sociale nelle istituzioni scolastiche, al fine di rafforzare le competenze dei giovani, il loro orientamento formativo e la loro futura occupabilità”. (8)
Cuore del documento appare la sinergia collaborativa fra Banca d’Italia e Ministero dell’Istruzione, che pone quali punti chiave, per le rispettive competenze:
- l’individuazione di percorsi formativi atti a promuovere la conoscenza e generare la competenza sui principi del settore finanziario, dato il loro impatto sul benessere delle persone (vedi supra), anche in chiave PCTO per gli studenti del triennio della scuola secondaria di secondo grado;
- la formazione dei docenti;
- l’orientamento in entrata rivolto agli studenti della secondaria di primo grado;
- L’orientamento in uscita rivolto agli studenti della secondaria di secondo grado, verso l’università o altri percorsi;
- l’effettiva inclusione degli studenti con BES e disabilità
(l’eguaglianza sostanziale contenuta nell’art. 3 della Costituzione.
- L’EDUFIN
Banca d’Italia e Ministero dell’Istruzione, oltre alla collaborazione del Protocollo, partecipano ad un organismo impegnato nella promozione dell’educazione finanziaria: l’EDUFIN (Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria), di emanazione governativa (Ministero dell’Economia e delle Finanze) istituito nel 2017 e composto al livello apicale da rappresentanti alte competenze professionali nei vari settori di articolazione della finanza, incluse le autorità di vigilanza. (9)
Anche l’EDUFIN si pone quale scopo di “ promuovere e coordinare iniziative utili a innalzare tra la popolazione la conoscenza e le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali e migliorare per tutti la capacità di fare scelte coerenti con i propri obiettivi e le proprie condizioni.”
Al fine di riempire di contenuti la missione, EDUFIN ha redatto le “Linee guida per lo sviluppo delle competenze di educazione finanziaria nella scuola”, un autentico curriculo verticale di educazione finanziaria, alla cui consultazione si rimanda per i dettagli.
In questa sede, basti isolare i punti chiave proposti per la didattica (10)
- modalità laboratoriale (didattica attiva);
- problem solving situazionale;
- apprendimento fondato sull’esperienza;
- strumenti didattici interattivi;
- interdisciplinarietà, multidisciplinarietà e coordinamento delle discipline curricolari.
L’ultimo punto potrebbe essere individuato quale cifra qualificante, non solo dello specifico dell’educazione finanziaria, ma del piano di studi di ogni istituzione scolastica ed educativa in genere.
Metodologia privilegiata è l’unità di apprendimento (UDA), perché consente economie di tempo e di concentrazione e di valutazione. Inoltre, crea e rafforza l’intesa dei docenti, che navigano “sulla stessa barca” e la gestazione di soluzioni efficaci. (11)
I docenti curricolari dovranno, se necessario, sviluppare argomenti strumentali alla comprensione delle attività dell’UDA. (es. funzione dell’interesse composto è connessa all’equazione esponenziale, la ricerca di una parola chiave in un articolo di giornale è connessa con una istruzione di un programma applicativo).
Trattandosi di una unità di apprendimento, si deve considerare il successo formativo degli studenti con bisogni educativi speciali.
In questa sede, è sufficiente evidenziare la suddivisione negli ambiti contenitori dei temi del curricolo.
- Denaro e transazioni (Moneta e pagamenti)
- Pianificazione e gestione delle finanze (Reddito, risparmio, investimenti);
- Rischio e rendimento (Rischi, assicurazioni e previdenza);
- Ambiente finanziario (Strumenti, intermediari e ambiente).
All’interno delle Linee guida, tali aree sono declinate per la scuola primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado-biennio e scuola secondaria di secondo grado-triennio.
“Un ipotetico menù da servire”
Senza pretesa di completezza, al di là di quanto indicato dalle Istituzioni sopra analizzate, si enuncia “a strascico” qualche traccia attinente al tema dell’educazione finanziaria, classificata per grado di istruzione.
- Nella scuola primaria:
- disegno di una moneta;
- rappresentazione teatrale di scene quotidiane di una banca
- giochi di preparazione della lista e simulazione di una spesa al mercato; (12)
- ideazione e costruzione giochi da tavolo sul temi dell’educazione finanziaria;
- preparazione di quiz da somministrare fra compagni di classe;
- Nella scuola secondaria di primo grado:
- interpretazione di semplici statistiche e grafici;
- lettura e analisi di organi di stampa generalista;
- creazione di banconote e monete, utilizzando le competenze proprie dell’educazione tecnica e dell’educazione artistica;
- la finanza in musica: composizione di un brano su di un ambito dell’educazione finanziaria (es. la moneta);
- preparazione quiz da somministrare fra compagni di classe;
Nella scuola secondaria di secondo grado (in funzione dell’indirizzo):
- lettura e analisi di fonti dell’informazione finanziaria, generalista e specializzata, ricercandole anche digitalmente (TIC);
- simulazione di situazioni di consulenza (profilo cliente/bisogno/tempo/risorse/rischio.
- analisi e commento di statistiche e di grafici complessi;
- la finanza come linguaggio e testo: analisi di pubblicità di strumenti finanziari o di prospetto di uno strumento finanziario;
- creazione di uno strumento finanziario, utilizzando le conoscenze apprese;
- realizzazione di un videogioco sull’educazione finanziaria
- preparazione di quiz da somministrare fra compagni di classe;
Punti fermi di ogni curricolo, ove possibile, dovrebbero essere:
- Cosa?
- Evidenza della cornice normativa di riferimento del tema trattato (es. risparmio, art. 47 della Costituzione);
- insegnamento, oltre al “come orientarsi nel mondo finanziario, il “come proteggersi”, particolarmente dagli illeciti in rete;
- acquisizione del lessico specializzato, a vari livelli di complessità, secondo il grado di scuola e registrazione delle “parole nuove” in ordine alfabetico o tematico su supporti cartacei o digitali (quaderni, agende, fogli elettronici);
- introduzione al business English;
- lettura e analisi, a vari livelli di complessità, di fonti di informazione finanziaria (riviste per bambini, giornali, riviste specializzate, in formato cartaceo o digitale, siti-web di organismi economici, finanziari e dei mercati regolamentati-Borsa valori);
- insegnare a ricercare le fonti sul web;
- Come?
- confronto costruttivo con gli altri compagni o gruppi;
- registrazione dei successi individuali e di gruppo;
- uso di mediatori didattici (LIM, lavagna tradizionale di supporto, libri di testo);
- uso di strategie metacognitive (schemi logici, mappe concettuali e mentali, immagini);
- uso di testi facilitati e dispositivi per alunni con bisogni educativi speciali;
- messa a disposizione delle spiegazioni su supporti digitali (Classroom, LIM).
- Chi?
- formazione specifica dei docenti;
- coinvolgimento esperti esterni;
- raccordo dei docenti di sostegno con i docenti curricolari.
“L’educazione finanziaria e l’educazione civica-come una matrioska”
Come è ormai noto, la legge 92/19 individua tre fondanti dell’insegnamento dell’educazione civica: la Costituzione, la cittadinanza digitale e lo sviluppo sostenibile.
Qualora desiderassimo interrogare la potissima pars, mutuando una locuzione cara al giurista romano Gaio, dell’ordinamento giuridico italiano, cioè la Costituzione, non ci sfuggirebbe che l’art. 47 consacra la tutela del risparmio e della proprietà immobiliare, mentre l’art. 23 stabilisce il principio di solidarietà nel pagamento delle imposte.
E’ di appena un lustro fa l’esplosione della c.d. finanza green, (ESG), per cui alcune scelte di investimento di organismi di gestione del risparmio ineriscono alla sostenibilità e alla salvaguardia dell’ambiente, secondo i criteri dell’Agenda ONU 2030.
In ultimo, ma non per ultimo, il digitale pervade a tuttotondo il mondo finanziario, tanto nell’informazione (reportistica generalista e specializzata) che nell’operatività (banca, operazioni sui mercati regolamentati) le scelte economiche. Oggi, anche il classico bilancio mensile della famiglia, elettivamente destinato all’agenda cartacea dell’anno, si rappresenta digitalmente in un foglio Excel.
Elemento di raccordo comune è la trasversalità delle competenze, richiamata nel citato protocollo d’intesa fra Banca d’Italia e MI. (13)
Alla luce delle considerazioni fin qui svolte, l’educazione finanziaria, pertanto, integra i tre assi portanti stabiliti dalla citata L. 92/19: di conseguenza, non può che entrare nell’educazione civica dalla porta principale, non potendosi relegare ad uno stretto andito di un uscio di servizio, trovando un seggio permanente all’interno di ogni curriculo di Istituto.
Daniele Di Clementi
Da queste riflessioni, EIP Italia ha elaborato la proposta di un Corso di formazione per docenti delle scuole di ogni ordine e grado:
I tuoi conti quotidiani. L’educazione finanziaria e l’educazione civica… come una matrioska
(1) Cfr. L. Rocci, Vocabolario Greco-Italiano, Soc. Ed. Dante Alighieri, Roma, 1989: il vocabolo oikìa può significare casa, ma anche beni, patrimonio e famiglia; il vocabolo nòmos può rappresentare l’uso, la consuetudine, ma anche legge e regola, principio direttivo.
(2) Allo storico ateniese Senofonte (V/IV sec. a. C.) viene attribuita un’opera denominata “Oekonomicòs”, trad. L’Economico, dialogo che ha per protagonista anche il filosofo Socrate, insieme al giovane Critobulo, che, rispondendo alla domanda del Maestro sulla ragion d’essere dell’economia, affermò: “Ad un buon economo si appartenga di governare bene la casa”.
(3) OECD/OCSE: Raccomandazione del consiglio sull’alfabetizzazione finanziaria, trad. italiana, 2021, pag. 4. https://legalinstruments.oecd.org/api/download/?uri=/public/cef4fa93-8210-4ded-8461-3043d3112dbc.pdf
(4) L’indagine OCSE/OECD è consultabile al sito: https://www.oecd.org/financial/education/oecd-infe-2020-international-survey-of-adult-financial-literacy.pdf
(5) Banca d’Italia, L’iniziativa fa parte di un esercizio OCSE, che ha definito un questionario armonizzato utilizzato da 26 paesi. Il campione italiano è costituito da 2.000 adulti.
https://www.bancaditalia.it/statistiche/tematiche/indagini-famiglie-imprese/alfabetizzazione/index.html
(6) L’art. 7 della L. 92/19, istitutrice dell’educazione civica, è rubricato scuola e famiglia e recita: “al fine di valorizzare l’insegnamento dell’educazione civica, la scuola rafforza la collaborazione con le famiglie, anche integrando il patto educativo di corresponsabilità.
(7) Sempre l’OCSE, al riguardo, afferma che occorre “Tener conto dell’importanza delle competenze in tema di alfabetizzazione finanziaria per le attuali e future generazioni di giovani al fine di aiutarle ad affrontare le sfide finanziarie caratteristiche della loro epoca. A tale proposito, gli Aderenti dovrebbero:
Adottare misure per lo sviluppo dell’alfabetizzazione finanziaria dalla più tenera età” in
Raccomandazione, op.cit.., pag. 4
(8) Documento reperibile all’indirizzo: https://www.miur.gov.it/-/protocollo-d-intesa-mi-banca-d-italia
(9) Oltre alla Banca d’Italia e al Ministero dell’Istruzione, figurano nel board dell’EDUFIN anche Ministero Economia e delle Finanze, ministero del lavoro e delle politiche sociali, ministero dello sviluppo economico, Banca d’Italia, CONSOB, COVIP, IVASS, CNCU, OCF. Presidente è la prof.ssa Anna Maria Lusardi. Il sito internet di riferimento è https://www.quellocheconta.gov.it/
(10) EDUFIN, Linee guida per lo sviluppo delle competenze di educazione finanziaria nella scuola , pag. 4 in https://www.quellocheconta.gov.it/export/sites/sitopef/modules/linee_guida/Linee-guida-giovani.pdf
(11) Cfr. Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna: Unità di apprendimento e obiettivi formativi – Ricerca sul curricolo e innovazione didattica, pag. 15
Ovviamente occorre collegialità da professionisti, una creatività da educatori capaci di indicare, condividere e valorizzare mezzi e risorse. a scuola può e deve garantire l’interdisciplinarietà mediante un lavoro sistematico collegiale, favorendo la riunione dei docenti per materie, utilizzando in modo creativo l’elaborazione-documentazione-riflessione sull’unità di apprendimento, scegliendo sussidi che “valorizzano i tre vertici del triangolo dell’apprendimento insegnato (materia-studente-docente) e li contestualizzano nel campo di un sapere aperto all’inesauribilità del reale” (Mazzeo, 2005), individuando tempi e modi per una riflessione critica sull’esperienza da parte dei docenti, degli alunni, degli organi collegiali.
(12) Cfr Daniele Di Clementi, A spasso per l’economia, appendice, Stravagario 2019
(13) Protocollo d’Intesa fra Banca d’Italia e Ministero della Pubblica Istruzione, art. 3, recante la promozione di “iniziative formative ricolte agli studenti…che permettano l’acquisizione di competenze tecnico-professionali, relazionali, manageriali e comunque trasversali…favorendo l’incontro tra le istituzioni scolastiche e le unità operative di BdI per la co-progettazione degli obiettivi di apprendimento e la stipula delle relative convenzioni.