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Election day: simulazione delle elezioni Europee

Percorsi di educazione civica al Galiani di Napoli


Sempre in prima linea nell’organizzazione di iniziative didattiche e progettuali sui temi di cittadinanza attiva, l’I. S. “F. Galiani” ha, a conclusione del presente anno scolastico, realizzato ancora un evento incentrato sull’ attualità, interessante e originale che ha trovato spunto dalle imminenti votazioni del parlamento europeo. 

Come ha ben spiegato la Dirigente Prof.ssa Antonella Barreca, l’idea è scaturita dalla consapevolezza, da parte di chi opera nel mondo della scuola e della formazione, di un fenomeno che diventa, di anno in anno, sempre più preoccupante: il progressivo disinteresse verso il mondo della politica da parte delle nuove generazioni. Disinteresse che comporta, inevitabilmente, demotivazione anche nell’affrontare argomenti di studio ad esso collegati.

Il modo scelto per affrontare questa problematica, trasversale a tutti i ceti sociali, è stato quello di organizzare una simulazione dell’esperienza elettorale in modo da sensibilizzare i ragazzi e le ragazze perché diventino protagonisti attivi del loro mondo con scelte autonome e responsabili. 

Una grande aula è stata pertanto attrezzata con cabina elettorale, urne, schede il tutto gestito da competenti “alunni/e scrutatori/trici”.  Alle pareti una serie di poster, realizzati dai/e ragazzi/e, nei quali si ripercorrono la storia dei fondatori della UE e delle tappe storiche che hanno accompagnato la sua evoluzione, raccontano al visitatore lo scrupoloso lavoro di preparazione  da parte dei docenti, prezioso per una efficace ricaduta dell’evento. 

La giornata è stata arricchita da un incontro tenuto dalla Dott.ssa Filomena D’Auria dell’ ANCI Campania, referente del progetto,  e dagli amministratori della Municipalità 6:   Avv. Mariarca Viscovo – Assessora alle Politiche Sociali e Lavoro, e  Dott. Antonio Mariottino – Consigliere del Forum dei Giovani, che hanno fornito ai/le ragazzi/e elementi introduttivi alla partecipazione politica attiva, soffermandosi, tra l’altro, sui ruoli e le funzioni di vari organi di governo e amministrativi. 

Nel corso della mattinata significativa è stata la partecipazione della Vicesindaca, Arch. Laura Lieto, con la quale vi è stato un   proficuo scambio di opinioni   su quelle che sono le maggiori sfide che i giovani si trovano oggi ad affrontare e, di conseguenza, sulle linee didattico-educative più idonee alla loro formazione. Tra gli ospiti istituzionali presenti, inoltre, la Dott.ssa Chiara Marciani  – Assessora ai giovani e al lavoro, il Senatore Luigi Nave e l’Avv. Massimo Pepe – Presidente della Commissione Urbanistica.

Noi dell’ETS Ass. E.I.P. Italia (Scuola Strumento di Pace), sezione Campania eravamo presenti in quanto firmatari con l’istituto di un protocollo d’intesa sulle attività di Educazione alla Pace e ai Diritti umani. Come referente EIP Campania, al termine della manifestazione, non ho potuto che esprimere i più vivi apprezzamenti alla Dirigente, alla docente referente Prof.ssa Simona Saporito, e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di un lavoro di qualità incentrato sui valori fondamentali della nostra Carta costituzionale: dignità, libertà diritti, democrazia, pace. Un terreno arduo che con fiducia insieme percorriamo per il raggiungimento di obiettivi condivisi. 

Prof.ssa Elvira D’Angelo
Referente EIP Italia – Sez. Campania


Ricordo di Lina

Il saluto a Lina Sergi Lo Giudice, appassionata sostenitrice di EIP Italia


Lina cara,
oggi sono qui con te per l’ultima volta insieme ai tuoi cari e agli amici che ti vogliono bene. Come sempre imprevedibile, ci hai lasciato all’improvviso, affranti e sgomenti.
Non riesco a credere che tu non ci sia più, che non sentirò la tua voce che mi racconta la tua ultima idea o progetto , l’ultimo di tre giorni fa’ era di un libro/agenda sulla pace e ci dovevamo vedere durante le feste per concordare insieme il lavoro.
Ci hanno legato sempre nelle nostre iniziative due temi fondamentali: la donna e i diritti umani. Quando eri direttore dell’ufficio scolastico provinciale di Roma con Pasquale Capo, hai dedicato il tuo impegno ai giovani nel campo della poesia, della musica, del teatro, della pittura, per valorizzare i loro talenti.
Grande è stato il tuo impegno per l’affermazione del ruolo della donna in tutti gli ambiti della vita sociale e culturale, attraverso pubblicazioni e azioni concrete oltre che attraverso l’esempio della tua stessa vita.
Due stelle polari per te Rita Levi Montalcini e Piero Angela.
Nel periodo della tua permanenza in Umbria alla guida dell’Ufficio scolastico regionale hai saputo dare un’ impronta significativa personale nel campo dei diritti umani, raccontata in un volume di straordinario valore.
La nostra amicizia, nata insieme a quella grande per Eugenia Tantucci ,ha trovato un suo luogo di elezione e di espressione nell’Associazione EIP Italia Scuola Strumento di Pace, di cui condividevi gli ideali.
La passione per i giovani e l’educazione, il desiderio profondo di diffondere la cultura dei diritti umani e l’amore per la poesia, hanno dato vita anche in collaborazione con l’Accademia italiana di poesia, di cui sei stata presidente e anima, a due Certamina, quello “Taciteum” a Terni e il “Tantucci-Mariotti” a Roma e al Premio Letterario Internazionale “Eugenia Tantucci”, nati per valorizzare la produzione culturale dei grandi autori e degli studenti.
Sei stata presente in modo costante a tanti eventi pubblici organizzati da EIP regalando una visione di senso a tanti giovani con quei tuoi discorsi, scritti a mano e quasi recitati con la tua voce passionale, così coinvolgenti .
Ti aspettavamo anche sabato mattina ma hai voluto partire per un altro viaggio.
La nostra vita senza di te sarà più triste e sola.
Voglio salutarti con la poesia di Eugenia che tu amavi tanto e che, come mi hai confidato, avresti voluto che ti accompagnasse nel tuo congedo.

Gestione della classe e comunicazione


Il corso di formazione è finalizzato al rinforzo delle competenze cognitive e relazionali dei docenti coinvolti negli interventi, per la gestione della classe nel suo complesso e prevenire situazioni di escalation di violenza e/o bullismo. Le competenze da sviluppare sono le seguenti:

  • sviluppo della capacità di riflettere criticamente sulle dinamiche relazionali del gruppo classe per una progettazione sempre più autonoma e personalizzata degli interventi educativi;
  • consapevolezza che l’azione educativa in contesto formale è sempre intesa come espressione della comunità educante, a livello macro (collegio docenti/consiglio d’istituto) e a livello micro (team docenti e consiglio di classe)
  • acquisizione delle competenze chiave o life skills da parte dei corsisti al fine di mettere in grado lo studente di conoscere se stesso e sviluppare il proprio progetto di vita, personale e professionale, attraverso la valorizzazione dei propri punti di forza;
  • rinforzo delle competenze da parte del docente per un percorso di sostegno alla motivazione e/o rimotivazione dello studente allo studio e alla formazione;
  • riflettere sulle diverse componenti personali e contestuali per la gestione della classe;
  • conoscere gli aspetti metodologici di gestione della classe;
  • riflettere sulle modalità comunicative funzionali e disfunzionali nella gestione della classe;
  • conoscere le caratteristiche essenziali dei disturbi comportamentali con esordio abituale nell’infanzia e nell’adolescenza;
  • acquisizione di strumenti metodologici finalizzati all’osservazione dei tratti comportamentali;
  • progettare interventi individualizzati e rivolti al gruppo classe;
  • apprezzare la dimensione collaborativa nelle azioni professionali.

Un riconoscimento alla Presidente Anna Paola Tantucci

In occasione del 50° anniversario dalla fondazione della sezione italiana di EIP.

“Economia sostenibile ed ecosistema ambientale” è il titolo del Convegno di studio tenuto a Procida nei giorni 26 e 27 maggio, con l’organizzazione collaborativa tra Università degli studi “Federico II” di Napoli, Associazione culturale “Ethos e Nomos”, EIP Italia, Congregazione dell’Immacolata dei Turchini e altri prestigiosi Enti e Associazioni.

Due giornate che hanno avuto al centro la riflessione su bellezza, paesaggio, salute e Costituzione, sostenuti dall’ambiente della Capitale della cultura 2022.

In occasione dell’incontro, nel corso del quale sono state premiate alcune scuole partecipanti al Concorso “L’isola gelosa”, gli organizzatori hanno riservato un riconoscimento alla Presidente nazionale di EIP Italia, preside prof. Anna Paola Tantucci, “instancabile risorsa sociale nel costruire cultura di pace e coscienza civica nella scuola”.

Diamo una mano alla pace

Iniziativa dell’Istituto Omnicomprensivo “Raffaele Capriglione” di Santa Croce di Magliano


“Diamo una mano alla pace”, è questo il titolo della manifestazione voluta dalla rete di scuole “NetSchool for peace” promossa da un gruppo di scuole abruzzesi, cui hanno aderito scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia. Anche Santa Croce di Magliano.

L’iniziativa si è tenuta in contemporanea venerdì 11 marzo alle ore 11:30 con l’intento di offrire agli alunni e ai docenti delle scuole italiane una ulteriore occasione di riflessione su quanto sta accadendo in questi giorni in Ucraina.

Un momento corale e condiviso nello stesso istante, che ha coinvolto tanti studenti e docenti per far sentire forte il grido della scuola italiana, affinché siano promossi i diritti umani e la pace nel mondo.
Una esortazione che viene dal mondo della scuola perché cessino i bombardamenti e si arrivi ad un accordo che faccia tacere le armi, che hanno già provocato migliaia di vittime, per una soluzione che porti alla chiusura del conflitto militare in corso.

L’Istituto Omnicomprensivo Raffaele Capriglione di Santa Croce di Magliano ha raccolto con emozione e sentita partecipazione questo appello. Nel Campus di via Caduti di Nassirya gli alunni della scuola dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado hanno manifestato con cartelloni, striscioni, poesie e inni alla pace, guidati dai rispettivi docenti.

Al liceo scientifico hanno sfilato le bandiere della Pace, dell’Italia, dell’Europa, dell’Ucraina e dell’Associazione “Scuola Strumento di Pace” (cui l’Istituto ha aderito già da diversi anni), per ricordare il valore della dignità della persona umana e l’identità di ciascuno come operatore di pace. Sulle note di Imagine di John Lennon gli alunni, con i docenti e il personale della scuola, hanno realizzato il loro flash mob, al grido di “No alla Guerra, sì alla Pace e al dialogo fra i popoli”, che si è concluso con l’intervento della dirigente scolastica, la professoressa Giovanna Fantetti, che ha commentato la preghiera di Giovanni Paolo II “… mai più la guerra, avventura senza ritorno, mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza”.

Riflessioni, solidarietà alle vittime, con un pensiero speciale ai bambini e a quanti sono stati privati dei più elementari diritti.
Il liceo di Santa Croce si è mosso anche sul fronte umanitario con iniziative di solidarietà, attraverso la raccolta di beni di prima necessità, da inviare alla popolazione attraverso le Associazioni di Volontariato operanti sul territorio santacrocese.

Le bandiere che hanno sfilato davanti al Liceo ci ricordano il grido di tutte le madri: “Mai più la guerra!” Dopo un conflitto non ci sono né vincitori né vinti perché gli occhi delle vittime delle guerre si assomigliano tutti, sono gli occhi dell’umanità che ha perso la sua umanità.
“In Europa, in Italia, a Santa Croce, nelle nostre comunità, nella nostra scuola i Diritti delle persone e l’umanità sono la misura di tutte le cose e per questi diritti la nostra coscienza deve essere vigile, sempre!”

(dal sito http://www.primonumero.it)

Digital dada: come cambia la Scuola e il ruolo del docente con la didattica “abilitante

di Ottavio Fattorini

Un paradigma didattico progettuale funzionale a concepire e realizzare i percorsi di insegnamento-apprendimento e che ridefinisce il ruolo dell’insegnante sia nella fase di progettazione dell’attività didattica che nella sua traduzione pratica in ambienti/contesti di apprendimento: parliamo del Digital dada e della didattica abilitante.

Vediamo quali sono le sue caratteristiche e quali sono i postulati che si devono presupporre per attivare le modalità di progettazione e azione didattica ascrivibili al Digital Dada.

Indice degli argomenti

Didattiche per ambienti di apprendimento (DADA)

Il DADA (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento), è un modello organizzativo-didattico, diffuso in quasi 100 scuole in Italia, ideato da me e Lidia Cangemi nel 2014 e avviato nei due Licei che dirigevano: il Labriola e il Kennedy di Roma. Le comunità educanti che hanno aderito tramite formale adesione alla Rete nazionale delle scuole DADA fanno riferimento al Manifesto delle scuole Dada (costituito da 5 postulati e 5 caratteristiche) e al sito scuoledada.it su cui il manifesto è pubblicato .

Gli istituti scolastici delle scuole Modello Dada funzionano per “aula–ambiente di apprendimento”, assegnata a uno o due docenti della medesima disciplina e la rotazione dei gruppi classe nel cambio di insegnamento anche su base plurigiornaliera, non solo per le esigenze sanitarie ma anche per scelte didattiche. Il presupposto è che l’ambiente di apprendimento sia ovunque reperibile nel mondo. Corollari del Modello Dada sono infatti la trasformazione, “spontaneamente” indotta dal Modello, dell’edificio scolastico in “Edificio apprenditivo” e la consapevole strutturazione delle relazioni educative sul presupposto della fiducia come “infingimento pedagogico”.

Il Digital Dada

Derivazione di tale modello e declinazione ulteriore, costituisce il Digital Dada (marchio registrato e depositato), costrutto pedagogico-didattico-organizzativo, pubblicamente lanciato il 21 settembre 2020 al webinar per il Futur Lab di Modena, organizzato dall’I.C. Modena 3.

Il Digital Dada fa riferimento ai principi e presupposti di seguito esposti e viene sintetizzato nella massima che lo esprime: “il mio spazio didattico è il mondo, il mio tempo didattico è l’oggetto di studio”.

La caratteristica del Digital Dada è nel cambio di paradigma didattico progettuale che opera l’insegnante, funzionale a concepire e realizzare i percorsi di insegnamento-apprendimento. Il ruolo dell’insegnante viene infatti ridefinito sia nella fase di progettazione dell’attività didattica che nella sua traduzione pratica in ambienti/contesti di apprendimento. Per fare questo il costrutto concettuale e operativo del Digital Dada si sostanzia in quello di “didattica abilitante”.

I tre postulati del Digital Dada

I postulati che si devono presupporre per attivare le modalità di progettazione e azione didattica ascrivibili al Digital Dada e alla “didattica abilitante” sono tre:

Un modo estensivo e “laterale” di concepire il “digitale” inteso, non tanto come tecnologia, ma come modalità di pensiero caratterizzata da flessibilità, adattività, capacità di risoluzione di problemi in modo critico e creativo, capacità di discernimento, disponibilità ad assumere assetti varabili e cangianti, che caratterizzano l’era digitale contemporanea.

Ciò richiede una riflessione e un ripensamento metodologico didattici a seguito dell’introduzione diffusa della didattica a distanza. Questa d esercita attraverso differenti mezzi che sono tutti ascrivibili all’aspetto “digital”, così come qui sopra inteso, a prescindere dalla forma tecnologica: istruzioni cartacee, telefono, mail, social network, piattaforme di formazione, ecc..

Utilizzare consapevolmente la relazione educativa e gli ingaggi emotivi coinvolti ineluttabilmente anche nei processi cognitivi, attivati dai percorsi di insegnamento-apprendimento. Riprendendo del Dada la fiducia come “infingimento pedagogico, si cerca di attivare l’ alleanza educativa non solo con gli studenti ma anche con le loro famiglie, comunque siano composte o eventualmente deprivate socio culturalmente.

Le famiglie sono un partner da attivare non solo per evitare l’”effetto Penelope” di disfacimento casalingo di quanto viene costruito grazie alla scuola, ma soprattutto per consentire se non facilitare la realizzazione autonoma degli studenti da remoto, delle attività suggerite, guidate e appunto “abilitate” dalla scuola.

Perseguire con intenzionalità progettuale le competenze fondamentali di cittadinanza così come richiamate dalle Raccomandazione del Consiglio d’Europa 2006 e 2018, dal D.M. 139 del 22 agosto 2007 cosi come aggiornato nel 2018, dal documento del Consiglio d’Europa nel 2016 “Competenze per una cultura della democrazia.

Vivere insieme in condizioni di parità in società democratiche e culturalmente diverse” e dalla Legge 92 del 2019 sulla Educazione civica. Tali competenze sono integrabili e riassumibili anche con quelle indicate dal World Economic Forum in quanto funzionali al mercato dl lavoro per il 21° secolo e a quelle enunciate da D. Goleman e P.Senge nel libro “A scuola di futuro, Manifesto per una nuova educazione”, (2016)

Digital dada: come cambia il ruolo operativo del docente

Il docente che voglia praticare tale modalità, cambia il proprio ruolo operativo, inforcando gli “occhiali fatati” e intenzionali del didatta che, sulla scorta della massima “la didattica è come il maiale, non si butta niente”, crea compiti e attiva processi educativi anche da remoto, utilizzando e valorizzando strumenti e risorse facilmente reperibili anche in contesti non specificamente deputati all’attività formativa. A titolo di esempio didatticamente paradigmatico si può citare la didattica “indisciplinata” (cioè trasversale alle singole discipline) dell’uovo.

Un uovo infatti può diventare strumento o risorsa didattica, prescindendo appunto dalla specifica disciplina da insegnare e soprattutto dal luogo in cui si trova l’alunno: aula scolastica, giardino, bosco, spiaggia o soprattutto, bagno o cucina casalinghi. 

 Ecco che un uovo nell’ora o spazio di Arte potrebbe essere usato, su indicazione del docente Digital Dada, per miscelare colori come nelle botteghe rinascimentali; nell’ora o spazio di Chimica, oltre alle emulsioni colorate, l’uovo può servire per studiare l’effetto sul calcare dell’aceto; nell’ora o spazio di fisica si potrà assistere al fenomeno dell’uovo sodo che può essere risucchiato all’interno di una bottiglia in cui sia stato messo un fiammifero acceso, passando dal collo; l’uovo può essere usato nella lezione di Latino in riferimento alla letteratura del I secolo o come stimolo visivo ad un esercizio di produzione letteraria per l’italiano; può essere usato per la lezione di inglese, sfrittellato insieme alla pancetta: questo nell’illustrare l’uso anglosassone della colazione costituirebbe contestualmente un approfondimento di chimica, sul concetto di punto di fumo ma potrebbe suscitare riflessioni anche sulla educazione alimentare corretta.

Come si intuisce sono infinite le potenzialità che il docente può attivare da qualsiasi risorsa o situazione secondo l’ottica della didattica abilitante.

Il cambio di paradigma didattico-progettuale

La caratteristica del Digital Dada e della “didattica abilitante” è nel cambio del paradigma didattico-progettuale che è funzionale a concepire e realizzare i percorsi di insegnamento- apprendimento. Il ruolo dell’insegnante viene ristrutturato sia nella fase di progettazione dell’attività didattica che nella sua traduzione pratica in ambienti/contesti di apprendimento.

Il ruolo dell’insegnante Digital DADA cambia dunque completamente alla luce dei paradigmi concettuali della “didattica abilitante”.

Da erogatore di conoscenze l’insegnate, o meglio il didatta, si deve trasformare in regista, creatore di dispositivi didattici, attivatore di setting o contesti da destinarsi all’apprendimento: non solo dentro gli spazi scolastici ma potenzialmente ovunque: teatri, caffetterie, boschi e anche, più spesso, presso il domicilio degli studenti). Il docente diventa così un abilitatore dei tempi autonomi degli studenti e degli spazi da loro vissuti, creatore di format didattici, organizzatore di gruppi, attivabili anche da remoto, oltre che mentore, facilitatore, suggeritore, talent scout, motivatore, contenitore emotivo.

Sarà anche un valutatore ma soprattutto dei processi e delle dinamiche cognitive, emotive, sociali in essi intercorsi; successivamente valuterà gli esiti ma con il fine di indicare nuove e ulteriori vie da percorrere per perseguire le conoscenze e competenze programmate.

Il docente dovrà essere idealmente assente al momento apprenditivo (la metafora più calzante è quella del wedding planner), avendo prima sapientemente strutturato, con attitudine “digital” appunto, il contesto, il format o il dispositivo di lavoro per i discenti, abilitando i loro tempi e i loro spazi. Resterà comunque sempre disponibile ad intervenire a richiesta o a supportare e, al limite, a rilanciare, quando necessario, i modi e i tempi pre-disposti.

Una volta acquisito il concetto con cui progettare e operare in modalità Digital Dada, sono evidentemente infinite le circostanze che il sapiente didatta saprà “abilitare”, in modi variamente “da remoto”, per trasformarle in occasioni educative, “abilitando” contesti, risorse, setting, reperibili ovunque si trovino gli studenti, per avocarli agli intenti formativi prefissati.

Sitografia

www.scuoledada.it

www.scuoledada.it/rssegna-stampa

www.scuoledada.it/letteratura

Bibliografia

Ottavio Fattorini, (2019), “Il Manifesto delle scuole Modello DADA” Atti del 2° Convegno nazionale delle scuole DADA “Dada iacta est” – Villa Cavalletti, Grottaferrata, Roma, sito scuoledada.it

Asquini, G. & Benvenuto, G. & Cesareni, D. (2017). La valutazione per il cambiamento: il percorso di monitoraggio del progetto D.A.D.A. , Convegno SIRD La funzione educativa della valutazione: teoria e pratiche della valutazione educativa, (2017), Salerno

Cangemi L., Fattorini O., (2018), Il Modello DADA (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento), un incubatore di innovazioni – Atti Convegno internazionale Didattiche.2018. Scegliere, prendere posizione, agire, Erickson, Trento.

Cangemi, L. & Fattorini, O. (2015). D.A.D.A. (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento): un’innovazione realizzabileEducation 2.0, 12-10-2015, Rizzoli Education. http://www.educationduepuntozero.it/organizzazione-della-scuola/10-40183052184.shtml