Archivi categoria: Segnalazioni e proposte

Intelligenza artificiale e pace

Pubblichiamo integralmente il Messaggio di Sua Santità Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Pace del 1 gennaio 2024.
Un testo esemplare per modernità e pedagogia.


All’inizio del nuovo anno, tempo di grazia che il Signore dona a ciascuno di noi, vorrei rivolgermi al Popolo di Dio, alle nazioni, ai Capi di Stato e di Governo, ai Rappresentanti delle diverse religioni e della società civile, a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo per porgere i miei auguri di pace. (…)

  • Sfide per l’educazione
    Lo sviluppo di una tecnologia che rispetti e serva la dignità umana ha chiare implicazioni per le istituzioni educative e per il mondo della cultura. Moltiplicando le possibilità di comunicazione, le tecnologie digitali hanno permesso di incontrarsi in modi nuovi. Tuttavia, rimane la necessità di una riflessione continua sul tipo di relazioni a cui ci stanno indirizzando. I giovani stanno crescendo in ambienti culturali pervasi dalla tecnologia e questo non può non mettere in discussione i metodi di insegnamento e formazione.
    L’educazione all’uso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico. È necessario che gli utenti di ogni età, ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacità di discernimento nell’uso di dati e contenuti raccolti sul web o prodotti da sistemi di intelligenza artificiale. Le scuole, le università e le società scientifiche sono chiamate ad aiutare gli studenti e i professionisti a fare propri gli aspetti sociali ed etici dello sviluppo e dell’utilizzo della tecnologia.
    La formazione all’uso dei nuovi strumenti di comunicazione dovrebbe tenere conto non solo della disinformazione, delle fake news, ma anche dell’inquietante recrudescenza di «paure ancestrali […] che hanno saputo nascondersi e potenziarsi dietro nuove tecnologie» [13]. Purtroppo, ancora una volta ci troviamo a dover combattere “la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare muri per impedire l’incontro con altre culture, con altra gente” [14] e lo sviluppo di una coesistenza pacifica e fraterna.

Racconti di vita e di scuola

Luciano Corradini e le storie autobiografie di ex studenti


Mi permetto di iniziare la presentazione di questo libro, costituito dalle autobiografie di miei ex studenti diplomati periti industriali negli anni 1964, ’65, ’66, di cui sono stato insegnante di italiano, storia ed educazione civica, rispondendo ai dubbi e alle domande che si pone uno di questi signori, il dottor Vilder Predieri, nelle riflessioni introduttive al suo impegno di scrivere sulla sua vicenda umana e scolastica.

“Visto che, a quasi 60 anni di distanza, trova ancora il tempo di pensare a noi, di stare insieme a noi, di occuparsi e preoccuparsi delle nostre vite, in questa vicenda, mi piace pensare che anche a lui abbiamo dato qualcosa di importante. Mi chiedo: perché Corradini dialoga proprio con noi, fra le tante persone che ha incontrato o a cui ha insegnato e con cui ha collaborato? È una risposta che non mi so dare. Se mi limitassi a scrivere di qualche episodio di vita passata, me la caverei con poco. Al contrario, le emozioni sono state tante e raccontarle risulta molto più complesso. Nella scuola ho avuto l’occasione d’incontrare alcune persone importanti e, fra queste, insegnanti con grandi doti umane…”. (…)
(Come, ndr) attirare l’attenzione “di un giovane disposto a spegnere un minuto il cellulare, per cominciare a leggere il racconto di un signore che potrebbe essere suo nonno”. Riferendosi poi al sottoscritto si chiede: “Come faceva lui ad attirare la mia attenzione, prima che io mi distraessi o mi occupassi della materia dell’ora successiva?”

Provo a rispondere alla prima domanda con cui mi chiede perché dialogo proprio con loro, fornendo anche una risposta che mi rincuora, quando dice: “mi piace pensare che anche a lui abbiamo dato qualcosa d’importante”. Proprio così. Io ho vissuto volentieri i miei tre anni all’ITI. Ero contento d’incontrarvi, di ascoltarvi, di rispondere alle vostre domande. Non era scontato.(…)
Quando, trent’anni dopo, feci il gesto provocatorio del volontariato fiscale, da cui è nata un’Associazione per la riduzione del debito pubblico, una classe si riunì e mi invitò a cena all’Astoria. Quei signori vennero con le loro mogli, e io portai la mia. Uno mi mostrò un quaderno, con i miei giudizi scritti sui temi di allora, dicendo che questi l’avevano aiutato a leggersi dentro. Un altro disse che, spiegando i poeti, l’avevo aiutato a comunicare con la sua futura moglie e con i suoi futuri figli. Una serata magnifica, che non restò l’unica, a tema libero. Facendo per gioco l’appello, prima di sedermi a tavola, con l’elenco degli studenti fornitomi da una brillante segretaria dell’ITI, riconoscevo solo in parte i nomi dei signori che avevo di fronte, ma la mia e nostra memoria affettiva era forte, perché ridevamo commuovendoci. (…)
Veniamo all’altra domanda, che riguarda la difficoltà dei giovani, ma non solo, di staccarsi dal telefonino, come i poppanti dal seno materno, per ascoltare, parlare, interrogare, rispondere con un po’ d’interesse e di garbo a un volto reale o a un libro cartaceo: non solo per passare un esame o per chiacchierare, ma anche per ragionare insieme sulle cause degli avvenimenti e su quello che possiamo essere, pensare e modificare per dare a questo complicato e precario mondo un senso più “umano”. Diversi miei nipoti non rispondono quasi mai alle mail con cui cerco di mescolare l’utile al seducente, per informarli su qualcosa o per avviare qualche discorso che ci renda più trasparenti e amici. Prendo atto che i cambiamenti climatici non riguardano solo la terra e il cielo, ma anche l’antropocene, cioè l’era geologica in cui siamo entrati e in cui pare che non facciamo abbastanza per assumerci le nostre corresponsabilità verso gli altri e verso il futuro. Tutto, certo, non si può dire e fare, sempre e con tutti. Ma qualcosa sì, se si drizzano le antenne e si parla o chatta con qualcuno disponibile a fare un po’ di strada insieme verso un orizzonte più “pulito” e meno inquietante e ingiusto di quello che ci viene incontro. (…)

Le autobiografie non “dimostrano” nulla in senso geometrico o sperimentale, ma consentono di comparare tempi e vite diverse e di far pensare chi le scrive e chi le legge. Talora informano e stupiscono, talora divertono come racconti romanzeschi, talora fanno capire quanta umanità c’è stata nella vita familiare e professionale di genitori e nonni, e anche quanti limiti si sono incontrati, anche senza reagire con violenze o “contestazioni globali”, nel mondo delle istituzioni, scuola inclusa. Quello che ho chiamato il “programma editoriale comune” è nato quasi per caso, e maturato lentamente, ma in un terreno predisposto, in cui abbiamo seminato con qualche timidezza e inizialmente in ordine sparso.

dalla Introduzione di Luciano Corradini

Presentazione del libro “La Barricata”

Martedì 28 novembre presso l’ISIS Elena di Savoia di Napoli


Il 30 Settembre del 1943 le mani degli insorti delle Quattro Giornate e del popolo napoletano stringevano un foglio, La Barricata, che li incitava alla riscossa per l’onore, la dignità e il diritto ad essere tra i popoli liberi del mondo. Il solenne proclama scosse le coscienze, infervorò gli animi, mobilitò le forze sane della città. Ribellarsi era giusto, anzi doveroso, pcr salvare l’Italia dalla ferocia e dalla barbarie del nazifascismo. Per ridare all’Italia l’onore perduto, per un futuro di libertà, di giustizia e di pace.
Ottant’anni dopo, per ricordare quelle giornate di lotta e per ravvivarne lo spirito, La Barricata torna a farsi sentire su intuizione e per volontà di Antonio l’ultimo partigiano combattente delle Quattro Giornate, scomparso il 23 dicembre del 2022.
Pagine ricche di rispetto per la verità storica, con l’intento di sottrarre all’oblio le morti e il dolore di quelle giornate. Il filo rosso è la condivisione di un progetto culturale: dar vita a un antifascismo critico e militante, capace di farsi capire e di essere vissuto, soprattutto dalle nuove generazioni, non di maniera — politicamente corretto — e affidato a formule stanche. I numerosi contributi raccolti dimostrano la ricchezza di prospettive e di linguaggi attraverso cui esso può essere espresso e sostenuto.


Si svolgerà il prossimo martedì 28 novembre la presentazione del volume La Barricata delle Quattro giornate di Napoli. 1943-2023, curato da Francesco Amoretti e pubblicato da D’Amato Editore.
L’appuntamento è fissato alle ore 10.00 presso l’Aula Magna dell’ISIS “Elena di Savoia” a Napoli, nell’ambito dell’iniziativa “Gli incontri della Biblioteca”.

La memoria di questo importante episodio della storia cittadina e di Antonio Amoretti, ultimo partigiano combattente sarà sostenuta dagli interventi di:
Francesco Amoretti, docente di Scienza Politica Università di Salerno
Luigi de Magistris, politico, già sindaco di Napoli
Paola Carretta, dirigente scolastico e delegata regionale di E.I.P Italia, Scuola Strumento di Pace
Antonio Martone, docente di Filosofia Politica all’Università di Salerno
Maura Striano, Assessora all’Istruzione del Comune di Napoli e docente di Pedagogia Generale e Sociale Università di Napoli Federico II


Onde di Progresso: La Rivoluzione Eolica Belga

Riceviamo e pubblichiamo come approfondimento sulla sostenibilità ambientale


In un’epoca in cui la sostenibilità ambientale è diventata una priorità globale, il Belgio si sta affermando come leader nel settore dell’energia eolica offshore. Con il suo innovativo progetto Princess Elisabeth Island, il paese sta non solo aumentando la sua capacità produttiva di energia rinnovabile, impostando nuovi standard nel campo dell’energia eolica, dimostrando come l’innovazione possa guidare efficacemente la transizione verso un futuro più verde.

Energia dal Profondo: La Promessa Sostenibile dell’Eolico Marino

In un mondo sempre più attento alle tematiche ambientali, l’energia eolica marina si sta affermando come una delle soluzioni più promettenti per un futuro sostenibile, attraverso le energie rinnovabili. Secondo le stime dell’IRENA, l’International Renewable Energy Agency, entro il 2030 questa fonte di energia coprirà circa il 24% del fabbisogno energetico globale. Questa proiezione mette in luce il crescente interesse e gli investimenti in un settore che unisce innovazione e rispetto per l’ambiente.

I parchi eolici marini si dividono in due categorie principali, ciascuna adattata a specifiche esigenze ambientali e logistiche: 

  1. Impianti eolici con turbine fissate al fondale marino, ideali per le acque poco profonde e vicino alle coste
  2. Impianti eolici con turbine su piattaforme galleggianti, ottimali per l’alto mare. 

Entrambi i tipi sfruttano la forza del vento, una risorsa rinnovabile e inesauribile, per produrre energia elettrica senza emettere gas serra.

I vantaggi dell’eolico marino rispetto a quello terrestre sono notevoli. In mare, i venti sono generalmente più forti e più costanti, il che rende l’energia prodotta più affidabile e costante. Inoltre, questi impianti occupano spazi meno estesi rispetto a quelli terrestri e hanno un impatto visivo e acustico minore. Un altro aspetto fondamentale è la riciclabilità dei materiali utilizzati per le pale eoliche, che contribuisce ulteriormente alla sostenibilità di questa fonte energetica.

Nonostante i benefici, l’energia eolica marina presenta anche delle sfide. La costruzione e la manutenzione di questi impianti implicano costi elevati, soprattutto in acque profonde, e necessitano di una particolare attenzione alla salvaguardia della fauna marina. Tuttavia, i progressi tecnologici e la riduzione dei costi di installazione, che hanno visto una diminuzione del 48% tra il 2010 e il 2020, sono segnali incoraggianti per il futuro del settore.

Belgio: Leader Nell’Eolico Offshore e Innovazione Energetica

Il Belgio sta emergendo come un pioniere nell’ambito dell’energia eolica offshore, dando una svolta decisiva alla sua strategia energetica. Con un impegno significativo nel Mare del Nord, il paese sta vivendo una trasformazione nel settore energetico, unendo innovazione e sostenibilità. Questa spinta verso un futuro più verde è rappresentata emblematicamente dall’ambizioso progetto Princess Elisabeth Island, destinata a diventare un fulcro per la generazione di energia eolica offshore. Questo sviluppo non solo rafforza la posizione del Belgio come leader nell’eolico offshore, ma stabilisce anche nuovi standard per la sostenibilità e l’innovazione nel settore energetico globale.

Isola Elisabetta: Il Nuovo Epicentro dell’Energia Verde

Il progetto dell’Isola Principessa Elisabetta sarà posizionata strategicamente nel Mare del Nord e servirà da hub centrale per l’eolico offshore e sarà la prima isola energetica artificiale al mondo. Con una superficie di circa cinque ettari in superficie e ulteriori 20-25 ettari sott’acqua, l’isola diventerà un nodo fondamentale non solo per il Belgio, ma per tutta l’Europa.

Le aspettative per questo progetto sono notevoli:

  • Incremento della Capacità Produttiva: Si prevede un aumento della capacità energetica belga da 2 gigawatt a 8-10 gigawatt entro il 2040.
  • Interconnessioni Internazionali: L’isola faciliterà collegamenti energetici con la Danimarca e il Regno Unito, creando una vasta rete europea nel Mare del Nord, diminuendo la dipendenza dall’energia russa, così da diminuire il caro bolletta.
  • Innovazione Tecnologica: Princess Elisabeth Island sarà la prima isola energetica non servita da personale umano, una novità assoluta nel panorama energetico globale.

Inoltre, il progetto si concentra fortemente sulla sostenibilità ambientale. La tutela della biodiversità marina è un elemento chiave, con un approccio di design inclusivo della natura che mira a proteggere e potenzialmente ripristinare l’ecosistema marino. Questa attenzione all’ambiente si riflette anche nei metodi di costruzione e nella manutenzione delle strutture, che saranno attuate con il massimo rispetto per la vita marina.

Sicurezza e Sostenibilità: Priorità del Progetto

La sicurezza è un altro aspetto cruciale del progetto, soprattutto in un contesto geopolitico in cui le infrastrutture energetiche sono diventate obiettivi sensibili. La protezione delle strutture contro sabotaggi e attacchi è diventata una priorità. Questo impegno nella sicurezza sottolinea l’importanza strategica dell’isola nel quadro dell‘indipendenza energetica europea.

A sottolineare ulteriormente l’importanza del progetto, sono state stanziate sovvenzioni significative, incluse quelle dalla Commissione Europea nell’ambito del piano di ripresa post-Covid-19. Questi investimenti riflettono la fiducia nel potenziale dell’isola di diventare un punto di riferimento per la produzione di energia rinnovabile e sostenibile. Grazie a questo progetto gli stati facenti parte di questo progetto non solo riusciranno a risparmiare sulle emissioni, utilizzando energia rinnovabile, ma anche a diminuire l’utilizzo del gas, questo tipo di utilizzo dell’energia è una delle nuove possibilità di energia sostenibile come il fotovoltaico.

In conclusione, il progetto dell’Isola  Princess Elisabeth Island, non è solo un passo avanti per il Belgio, ma un esempio luminoso per il mondo intero su come l’innovazione e la sostenibilità possano andare di pari passo nella transizione energetica. Con una visione lungimirante e un impegno concreto verso l’ambiente, il Belgio sta tracciando un percorso da seguire per un futuro energetico più pulito e sicuro.

Fonte: https://energia-luce.it/news/princess-elisabeth-island/ 

Neurons. Connect your sparks!

Un progetto in costante crescita, finanziato anche con il contributo della Regione Lazio, che unisce il gaming ad attività educative e socioculturali.


App, sito internet, campagna 7×1000 neurons…

Un progetto che nasce da una specifica vision:
Crediamo nel concreto potenziale che ogni individuo cela dentro di sé.
Sogniamo un rivoluzionario upgrade del modo in cui pensiamo e viviamo il nostro tessuto sociale e culturale, allo scopo di migliorare la qualità della nostra vita e di portare qualsiasi tipo di comunità, piccola o grande che sia, verso nuovi orizzonti e mete che finora non sapevamo neanche esistessero
.

La possibilità di unire il gioco all’utility, finalizzata ad imparere nuovi modelli di interazione e cooperazione basati sull’innovativo sistema del Collective Network, e nuovi approcci all’apprendimento e allo sviluppo,
maturando skill applicabili in qualunque aspetto della nostra vita.

Per queste ragioni EIP Italia ha scelto di essere tra i partner del progetto e di coinvolgere le scuole nella partecipazione alla comunità, con concrete possibilità di sviluppare sinergie territoriali, ampliare la visibilità delle proprie iniziative e ricevere donazioni per gli obiettivi stabiliti dal Consiglio di Istituto.

Qui tutte le FAQ relative alla partecipazione gratuita delle scuole al progetto.

Qui le procedure per l’iscrizione gratuita delle scuole al progetto.

Per informazioni e approfondimenti:
https://neurons.community/
info@neurons.community

La missione del sapere: a 100 anni dalla Riforma Gentile

Convegno presso l’Università LUMSA il prossimo 16 novembre


Cento anni fa, su iniziativa dell’allora ministro della pubblica istruzione Giovanni Gentile, fu promulgata una significativa riforma degli ordinamenti e dei programmi scolastici. Nel corso del Novecento, il dibattito sulla riforma oscillò fra il riconoscimento delle positive novità introdotte e le interpretazioni meno favorevoli, basate sull’accostamento di tale riforma col regime fascista.
Il Centenario può essere l’occasione per riflettere sulla necessità politica di un nuovo sforzo ordinamentale, atto a rilanciare il sistema educativo-scolastico italiano nell’orizzonte delle sfide poste dalle società complesse.

Giovedì 16 novembre dalle ore 15 alle ore 19 si svolgerà un Convegno sul tema La missione del sapere: a 100 anni dalla Riforma Gentile, presso l’Università LUMSA (Aula Giubileo – via di Porta Castello 44 a Roma).

Di seguito il programma:

Saluti e introduzioni
Francesco Bonini, Rettore LUMSA
Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito

Giuseppe Spadafora, professore ordinario di Didattica e Pedagogia speciale – Università della Calabria
Giuseppe Tognon, professore ordinario di Storia dell’educazione e Pedagogia generale – Università LUMSA
Paola Trabalzini, professore ordinario di Storia della pedagogia – Università LUMSA

La missione del sapere: cent’anni di sollecitazioni
Giuseppe Bertagna, Presidente della Scuola di alta formazione dell’Istruzione
Antonello Giannelli, Presidente Associazione Nazionale Presidi
Anna Paola Tantucci, Presidente Associazione EIP Italia Scuola strumento di pace

Conclusioni
Antonio Augenti, già Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Maria Cinque, professore ordinario di Didattica e Pedagogia speciale – Università LUMSA

Moderatore
Alberto Lo Presti, professore associato di Storia delle dottrine politiche – Università LUMSA

In occasione del Convegno sarà disponibile il volume
G. Gentile, La riforma dell’educazione, Armando, Roma, 2023 (con introduzione di Antonio Augenti)
Per gennaio 2024 è prevista la pubblicazione del volume
A. Augenti (a cura di), La missione del sapere. A 100 anni dalla riforma Gentile, Armando, Roma.

Un molisano DOC: il capitano Massimo Tosti, futuro “Giusto tra le Nazioni”?

Inaugurata una via a suo nome a Campobasso, anche grazie al lavoro di approfondimento di un gruppo di studenti coordinato dalla vicepresidente EIP, Italia Martusciello


“Ci sono vite che non si esauriscono neanche con il trascorrere dei secoli e che anzi, nel tempo, sembrano acquisire ancora maggiore consistenza, valore e un significato molto più esteso, in grado di inglobare vicende non solo di tipo strettamente personale.
La vita del capitano dei carabinieri Massimo Tosti, nato a Campobasso il 13 febbraio del 1901, è una di quelle. È una di quelle vite che continuano a parlarci attraverso gli anni e diventano patrimonio di ciò che dovrebbe sempre essere posto alla base della visione pacifica e umana di ogni esistenza.
Ciò che il capitano Tosti realizzò in favore dei tanti ebrei perseguitati dal regime nazista durante il periodo della seconda guerra mondiale, ha acquisito oggi il potere della memoria. Ma la memoria è davvero fruttuosa quando viene coltivata scrupolosamente, quando viene condivisa quotidianamente e quando la si rende attuale con i propri comportamenti e i propri pensieri.
Per questo, il lavoro svolto sulla figura del comandante Massimo Tosti dai
ragazzi e dai docenti della Classe I A dell’istituto I.I.S.S. “G. Lombardo Radice”, Indirizzo ITE, ha il grande merito di innestare nel nostro vivere contemporaneo e in quello delle generazioni più giovani che l’istituzione scolastica forma con un lavoro certosino e qualificato, la dimensione del ricordo, attraverso un approfondimento capace di allargare il campo d’analisi su ciò che valorosamente il comandante Tosti fece, rendendo, allo stesso tempo, vivo e prossimo l’esempio che ci ha lasciato in dote e che a tutti noi spetta preservare”.

Queste le parole di riconoscimento del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, per il lavoro svolto dagli studenti del “Lombardo Radice” nella ricostruzione storica, di grande valore civico, per il recupero della memoria di un servitore dello Stato fattosi strumento di salvezza per tante vite umane innocenti.

https://www.rainews.it/tgr/molise/video/2023/10/massimo-tosti-comandante-carabinieri-ebrei-7e6192c3-2f1a-4f8e-9065-f13649deee5a.html

In allegato una ricostruzione del percorso di approfondimento effettuato dalla classe e l’articolo che riporta la notizia dell’inaugurazione.


Il difficile equilibrio tra regolamentazioni ed innovazione: la grande incognita dell’AI

L’ intelligenza artificiale è ormai l’argomento principe nei diversi settori: dalla sicurezza alla sanità, dall’istruzione all’informazione e così via dicendo. Da più parti assistiamo al proliferare di iniziative, convegni, corsi di formazione sia in presenza che on line sull’intelligenza artificiale: tutti ne parlano, pochi, probabilmente, conoscono. Spopola tra gli adolescenti ChatGpt, ed è inevitabile pensare a come potrà essere gestita nelle scuole. Cosa cambierà? Saremo in grado di gestirla? Nella primavera scorsa, il Garante della privacy ha deciso di bloccare per un certo periodo Chat Gpt per capire come procedere e soprattutto per limitare i rischi. L’Authority ha puntato il dito contro “la mancanza di un’ informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da Open Ai”, sottolineando “l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione di dati personali”, inoltre, il Garante proprio allora., sottolineò l’importanza di tutelare i più giovani, rilevando come, nonostante il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, manchi un filtro per verificare l’effettiva età degli utenti, in considerazione anche dal fatto che il 20 di marzo ChatGpt ha subito una perdita di dati riguardanti le conversazioni degli utenti. Proprio sempre in quel periodo a lanciare un potente grido d’allarme fu Elon Musk , potente fondatore di Open AI, che assieme ad altri ha firmato una lettera , affermando che : “ i sistemi di intelligenza artificiale, possono comportare gravi rischi per la società e l’umanità”. Ma bloccare ChatGpt non ha fermato per esempio Midjourney, il software con cui sono state create le finte (ma realistiche) immagini dell’arresto di Trump e quelle di Papa Francesco in moncler sulla neve. Per fortuna è intervenuta l’Europa approvando l’AI Act, il regolamento europeo (primo al mondo) che si occupa del settore in modo strutturale e il cui scopo è: “promuovere l’adozione di un’intelligenza artificiale antropocentrica e affidabile e garantire un elevato livello di protezione della salute, della sicurezza, dei diritti fondamentali………. sostenendo al tempo stesso l’innovazione”. Ci si aspetta, adesso, un regolamento conclusivo entro la fine dell’anno, con l’accordo finale tra le tre istituzioni: Commissione, Consiglio, Parlamento. Ma a dire il vero già nel maggio del 2019 (precisamente 22 maggio del 2019) l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva già emanato una “Recomendation on Artificial Intelligence”. La Raccomandazione era stata elaborata sotto la guida di 50 esperti e rappresentava la prima serie di linee guida politiche sull’AI, ed individuava 5 principi complementari basati su una gestione responsabile dell’AI:

  • Crescita inclusiva, sviluppo sostenibile, welfare
  • Valori umani e correttezza
  • Trasparenza e comprensibilità
  • Solidarietà, sicurezza e incolumità
  • Responsabilità.

Subito dopo l’Europa, è intervenuta anche l’UNESCO, che il 7 settembre di quest’anno ha pubblicato la “Guidance for generative AI in education and research”. Lo scopo della guida è quello di: “Supportare i paesi nell’attuazione di azioni immediate, pianificare politiche a lungo termine e sviluppare la capacità umana per garantire una visione delle nuove tecnologie incentrata sull’uomo”. La guida si divide in sei capitoli che vanno da cos’e l’Ai alle questioni etiche e alle regole circa l’uso creativo nell’educazione. Interessante l’ultimo capitolo intitolato: “Raccomandazioni per i prossimi scenari” poiché offre spunti interessanti per incentivare e creare una cultura dell’apprendimento permanente, equa e solidale e della cittadinanza responsabile. 

“Intelligenza artificiale generativa e il futuro dell’educazione” è questo il titolo di un prezioso documento elaborato dalla Vice Direttrice Generale UNESCO, con delega per l’educazione,  Stefania Giannini sulle nuove sfide ai processi di apprendimento. L’IA, come ha dichiarato la Giannini, pone sicuramente nuove prospettive per l’Educazione, ma nel documento, l’UNESCO ribadisce la necessità impellente di agire al più presto per integrare queste nuove tecnologie secondo un modello umano ben regolamentato da linee guida. Ultima tappa di questo nostro excursus: lo scorso settembre la questione AI è arrivata sul tavolo dell’Assemblea Generale dell’ONU. Dopo l’Europa, la politica mondiale, consapevole di avere sbagliato vent’anni fa, a non imporre limiti e attribuire responsabilità alle reti social, si vuole attrezzare per fissare rapidamente dei limiti, perché a differenza di quella dei social network come facebook e you tube che ha richiesto qualche anno per diffondersi  a livello planetario, la tecnologia dell’IA avanza rapidamente e cambia le regole del gioco in molti campi: dall’informazione ( e disinformazione) alla medicina( con la possibilità di arrivare molto più rapidamente a nuove cure o a creare micidiali virus da laboratorio) fino ad un impatto sulla politica ancora da scoprire. All’unisono è emersa l’esigenza di creare una Governance globale. Il riferimento quasi ossessivo è stato alle prossime elezioni presidenziale negli USA 2024 e del Parlamento Europeo, ed al rischio che l’unione AI / disinformazione possa inquinare in modo irreversibile il dibattito pubblico.

 Agata Gueli

Il costrutto della Dirigenza umanistica

Un articolo di approfondimento sul costrutto ideato da Ottavio Fattorini


La storica rivista di UCIIM, “La scuola e l’uomo”, dedica uno spazio di approfondimento allo stile della Dirigenza umanistica, con un articolo curato dai dirigenti Ottavio Fattorini e Giovanni Cogliandro.

Per gentile concessione dell’editore pubblichiamo di seguito l’intero articolo.

Così non va!

Rapporto ASviS 2023: in Italia lo sviluppo sostenibile arretra e solo un profondo cambiamento delle politiche pubbliche può invertire questa tendenza


Si è svolta giovedì 19 ottobre presso la Sala dell’Acquario romano in Piazza Manfredo Fanti 47 a Roma la conferenza stampa di presentazione dell’ottava edizione del Rapporto ASviS, lo studio dedicato dalla Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile all’analisi delle politiche e dei risultati ottenuti dal nostro Paese, nel quadro europeo, per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 e assunti come impegno dall’Italia.

Il Rapporto 2023, grazie al contributo dei mille esperti ed esperte delle oltre 320 organizzazioni aderenti all’Alleanza, fornisce un quadro delle iniziative introdotte nel mondo, in Europa e in Italia a favore dello sviluppo sostenibile, permettendo di fare una valutazione ragionata a metà del percorso dell’Agenda 2030, individuando le aree che richiederanno interventi decisi, tramite proposte articolate dai Gruppi di lavoro dell’Alleanza.

Per consentire all’Italia di attuare l’Agenda 2030, firmata da 193 Paesi delle Nazioni unite, è necessario infatti modificare significativamente le politiche pubbliche, nazionali ed europee, le strategie del settore privato e i comportamenti individuali e collettivi. L’urgenza è dettata dalle numerose crisi, a partire dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, che hanno pesato negativamente sugli sforzi fatti dal 2015 a oggi.

A metà del percorso verso l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’Italia mostra forti ritardi e rischia di non rispettare gli impegni assunti nel 2015 in sede Onu: rispetto al 2010, per otto dei 17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs) si registrano contenuti miglioramenti, per sei la situazione è peggiorata e per tre è stabile. Guardando ai 33 Target valutabili con indicatori quantitativi, solo per otto si raggiungerà presumibilmente il valore fissato per il 2030, per quattordici sarà molto difficile o impossibile raggiungerlo, per nove si registrano andamenti contraddittori, per due la mancanza di dati impedisce di esprimere un giudizio. I ritardi accumulati potrebbero essere in parte recuperati, ma bisogna attuare con urgenza e incisività una serie di interventi e di riforme, come peraltro l’Italia si è impegnata a fare nel corso del Summit Onu del 18-19 settembre scorso. È ora di trasformare le promesse in atti concreti, ma il tempo a disposizione è molto limitato.

Nella settimana in cui andremo a celebrare le migliori proposte didattiche realizzate sul tema dell’Obettivo 16 dell’Agenda 2030, mettiamo a disposizione i documenti del Rapporto, con la fiducia che diventino strumento di lavoro didattico, oltre che occasione di iniziativa per le comunità scolastiche.