Archivi categoria: Nostra scuola quotidiana

Collana SCHOLA

Dalla collaborazione tra EIP Italia e la casa editrice Ulrico Hoepli, una nuova iniziativa editoriale


La collana SCHOLA – educazione, formazione, innovazione, nata dalla collaborazione tra Hoepli e l’Ufficio Studi EIP Italia Scuola strumento di pace, (Ente accreditato per la formazione del personale della scuola ex Direttiva 170/2016), si ispira alla massima di Comenius (SCHOLA Sapienter Cogitare – Honeste Operari – Loqui Argute), con riferimento ad un modello di istruzione, da lui intesa come educazione, in cui la dimensione della competenza si realizza come sintesi di pensiero, azione e relazione.

I volumi della Collana, pensati come agili manuali di consultazione, formazione e approfondimento, sono destinati in primo luogo a docenti e dirigenti scolastici e intendono proporre contributi al dibattito culturale e pedagogico-didattico attuale, rivolgendosi quindi a tutti coloro che ruotano intorno al mondo scolastico.

I temi affrontati nelle varie pubblicazioni fanno riferimento ad ampio raggio alle tematiche fondanti l’attività scolastica (educazione), con uno sguardo privilegiato alla crescita professionale, individuale e collegiale, dei suoi attori (formazione). La collana accompagna i processi di miglioramento continuo sul piano organizzativo, didattico, procedurale e personale (innovazione), con una prospettiva caratterizzata in senso umanistico, volta al merito delle questioni e al servizio delle persone che vivono quotidianamente nella scuola (docenti, dirigenti, studenti, famiglie, amministratori, funzionari, ecc….).


Francesco Rovida
Inclusione e corresponsabilità educativa.
Percorsi di formazione operativi
tra nodi complessi e valori condivisi

Lo spirito che anima la normativa attuale per l’inclusione affida alla comunità scolastica l’impegno di rispondere ai diversi bisogni educativi e di definire la propria identità culturale, educativa, progettuale e curricolare, in osmosi con il territorio di appartenenza, con l’obiettivo di promuovere l’istruzione di qualità disegnata dall’Agenda 2030.
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Ottavio Fattorini
Dirigenza umanistica.
Ragione e sentimento per la governance strategica delle istituzioni scolastiche

Il volume, coordinato da Ottavio Fattorini, ideatore del costrutto e animatore del think tank “Dirigenti insieme, per una dirigenza umanistica”, si rivolge a tutti gli operatori della comunità educante scolastica. Presenta il modello della dirigenza umanistica, a partire dall’analisi dei cinque principi del suo Manifesto,
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Bonaventura di Bello
Intelligenza Artificiale per la scuola.
Un approccio umanistico
all’uso didattico dell’IA generativa

Il testo propone una visione concreta e positiva del presente e del futuro dell’IA nell’istruzione, dove la tecnologia assiste gli insegnanti anziché sostituirli, e costituisce una guida pratica per l’utilizzo corretto e ponderato degli strumenti di IA come ausilio alla didattica, alla valutazione e all’apprendimento adattativo.
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Global Money Week

Dal 18 al 24 marzo la settimana di promozione dell’educazione finanziaria dell’OCSE


L’edizione 2024 della Global Money Week (GMW) si terrà dal 18 al 24 marzo 2024 e sarà coordinata per l’Italia dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. Il tema di questa edizione della GMW è “Proteggi il tuo denaro, metti al sicuro il tuo futuro” (“Protect your money, secure your future”). Il tema sottolinea l’importanza di adottare un approccio responsabile e informato nella gestione delle finanze personali, avendo consapevolezza dei potenziali rischi nel settore finanziario ed in particolare per i giovani di quelli connessi a truffe e frodi online ma anche più in generale a quelli derivanti da informazioni e consigli non affidabili presenti sul web.
La manifestazione è aperta a organizzazioni, scuole, università, aziende e associazioni che desiderano promuovere iniziative ed eventi gratuiti sui temi dell’educazione finanziaria rivolti ai giovani. Dal 6 febbraio sarà possibile inviare le candidature per partecipare all’iniziativa seguendo le indicazioni contenute nelle linee guida.
L’invio delle proposte, entro il 28 febbraio, può avvenire anche dal portale istituzionale di Educazione finanziaria:
https://www.quellocheconta.gov.it/it/


EIP Italia propone il percorso di formazione per docenti I tuoi conti quotidiani. L’educazione finanziaria e l’educazione civica… come una Matrioska.
Vedi la descrizione completa qui.

Per una riflessione ampia e profonda sul senso dell’inclusione scolastica

Dati e suggestioni dai dati ISTAT


La riflessione pubblica sull’inclusione scolastica degli studenti con accertamento della condizione di disabilità in età evolutiva (e non solo) è stata alimentata dall’annuale pubblicazione del Report ISTAT (vedi allegato) elaborato sulla base delle statistiche fornite dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Colpisce il perdurare della crescita in valore assoluto e, ancor più, in percentuale degli studenti con accertamento della disabilità e, ancora di più, dei docenti di sostegno.

Accanto ai (soliti?) titoli giornalistici di quotidiani generalisti e siti specializzati, variamente invocanti continuità, formazione, aumento delle ore, varrebbe forse la pena di tornare alle riflessioni / proposte di Ianes e Fogarolo della fine 2021, per un “un paradigma globale ed ecologico di supporto alla scuola inclusiva” (vedi allegato): l’aumento delle certificazioni e quello ancor più ampio dei docenti di sostegno non sono una buona notizia, ma il sintomo di una crisi pedagogica del sistema sanitario e scolastico. Per trovare una soluzione alle difficoltà scolastiche, difficilmente affrontabili in modo differente, si preferisce utilizzare diagnosi e certificazioni per avere classi meno affollate e risorse umane in più.

Forse, allora, la direzione per le soluzioni è quella? Classi meno numerose e ritorno al modello dell’organico funzionale?
Magari ribaltando il modello delle scuole iper-dimensionate, per andare nella direzione di Istituti numericamente sostenibili e più facilmente attenti alla logiche della personalizzazione.
Sfruttando il fatto della diminuzione delle nascite nella direzione della sostenibilità e non della diminuzione.

E, per discutere di “cattedra inclusiva”, sarebbe sufficiente ricordare ai vari scandalizzati che il CCNL (anche l’ultimo firmato da pochi giorni) afferma che “I docenti in servizio che ricoprono, in ciascuna istituzione scolastica, i posti vacanti e disponibili di cui all’articolo 1, comma 63, della legge 13 luglio 2015, n. 107 appartengono al relativo organico dell’autonomia e concorrono alla realizzazione del piano triennale dell’offerta formativa tramite attività individuali e collegiali: di insegnamento; di potenziamento; di sostegno; di progettazione; di ricerca; di coordinamento didattico e organizzativo” (articolo 41). Nella formulazione non esistono dubbi sul fatto che le attività di sostegno appartengono al profilo di tutti i docenti appartenenti all’organico dell’autonomia: in caso contrario dovremmo andare inutilmente alla ricerca dei docenti specializzati anche in potenziamento, progettazione, ricerca, coordinamento didattico e organizzativo….

Da questo punto di vista, l’occasionalità degli interventi di formazione promossi a livello centrale dal Ministero che dedica una (presunta) attenzione al “tema dell’anno” (nel 2020 l’educazione civica, nel 2021 il modello nazionale del PEI, nel 2022 la didattica digitale e così via…) e la scarsissima dimensione di condivisione professionale della formazione prevista dal CCNL non fanno ben sperare. Anche se ci piace conservare la speranza di essere smentiti.



Giornata internazionale dell’Educazione

Il 24 gennaio la sesta edizione della Giornata istituita dall’ONU nel dicembre 2018


UNESCO dedica la Giornata Internazionale dell’Educazione di quest’anno al ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio, fenomeno cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni con la diffusione dei social media, danneggiando il tessuto delle nostre società.

Il focus per l’edizione di quest’anno è

L’apprendimento per una pace duratura

UNICEF Italia sottolinea nel suo messaggio in occasione di questa giornata la fragilità e la necessità dell’educazione particolarmente nelle zone di conflitto.
L’istruzione inoltre è fondamentale per i bambini che vivono nelle emergenze perché contribuisce a restituire loro un senso di normalità e a superare i traumi. In particolare, l’UNICEF ricorda che:
Conflitto in Medio Oriente – Nessuno dei 625.000 studenti di Gaza ha avuto accesso sicuro all’istruzione dal 7 ottobre. Oltre 370 scuole, ovvero il 75% di tutti gli edifici scolastici, a Gaza sono state danneggiate o distrutte con conseguenze per 432.571 studenti (52% ragazze) e 16.209 insegnanti. Circa il 90% degli edifici scolastici sono stati utilizzati come rifugi per sfollati interni e/o hanno subito danni, la cui gravità varia da lieve (128 scuole), moderata (110 scuole), grave (96 scuole) e distrutta (8 scuole)
Ucraina – La guerra in Ucraina ha avuto gravi conseguenze sul sistema dell’istruzione con 3.798 strutture scolastiche danneggiate e 365 distrutte. È stato stimato che l’istruzione di 5,3 milioni di bambini è interrotta. I risultati del Programme for International Student Assessment 2022 mostrano un divario significativo nelle competenze in matematica e lettura rispetto ai Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Nonostante una diminuzione dell’apprendimento online e misto nel 2023, persistono problemi di sicurezza, tanto che un quarto dei bambini impara solo online.
Sudan – Con l’escalation del conflitto, la crisi dell’istruzione in Sudan si aggrava, 19 milioni di bambini non sono ancora in grado di tornare a scuola. Nelle regioni in cui il conflitto è attivo, 5 milioni di bambini in età scolare non vanno a scuola. A causa della guerra, 2 milioni di bambini in età scolare, di cui il 51% sono ragazze, sono sfollati interni, e 500.000 bambini in età scolare hanno superato i confini internazionali. Le scuole dove i bambini giocano, apprendono e crescono restano chiuse. L’UNICEF chiedere un’immediata riapertura delle scuole, laddove sia possibile farlo in sicurezza. Finora lo Stato del River Nile è stato il primo dei 18 stati a riaprire ufficialmente la maggior parte delle scuole con il supporto dell’UNICEF.

Su questo tema è centrato anche il Rapporto UNESCO del 2021 (tradotto in italiano a fine 2023) sui futuri dell’educazione:
L’educazione – il modo in cui organizziamo l’insegnamento e l’apprendimento nel corso della vita – ha svolto a lungo un ruolo fondamentale nella trasformazione delle società umane. Ci mette in contatto con il mondo e con gli altri, ci espone a nuove possibilità e rafforza le nostre capacità di dialogo e di azione. Ma per plasmare futuri di pace, giusti e sostenibili, occorre trasformare l’educazione stessa.

UNESCO promuove due incontri a livello nazionale.
Il primo è la II Assemblea Annuale della Rete delle Cattedre UNESCO Italiane. L’incontro si svolgerà presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università degli Studi dell’Insubria, nell’Aula Magna della sede di Via Sant’Abbondio a Como.
Il focus sarà sull’educazione, con particolare riferimento ai compiti che le università potrebbero assumere nel processo di life-long-learning e nel dialogo col territorio.
Il secondo evento è organizzato dalla Rete italiana delle Scuole associate all’UNESCO – ASP.Net, che propone una giornata di studi e riflessione dal titolo “L’apprendimento per una cultura di pace”. L’iniziativa, partendo da una attenta disamina della Raccomandazione UNESCO sull’educazione alla pace e ai diritti umani, alla comprensione internazionale, alla cooperazione, alle libertà fondamentali, alla cittadinanza globale e allo sviluppo sostenibile, intende approfondire e mettere in evidenza, con il contributo di studiosi ed esperti, il ruolo imprescindibile dell’educazione per la costruzione di una società basata sui fondamenti di pace, eguaglianza, rispetto delle diversità e dei diritti umani.

Qui alcuni dati per riflettere sul tema.

Un nuovo contratto sociale per l’educazione

Pubblichiamo l’introduzione al nuovo rapporto UNESCO


Se c’è qualcosa che ci ha unito nell’ultimo anno e mezzo, è la nostra sensazione di vulnerabilità riguardo al presente e di incertezza sul futuro. Oggi più che mai sappiamo che è necessario agire con urgenza per cambiare il corso dell’umanità e salvare il pianeta da ulteriori perturbazioni. Ma questa azione deve essere a lungo termine e combinata con un pensiero strategico.
L’educazione svolge un ruolo fondamentale nell’affrontare queste sfide ardue. Tuttavia, come dimostrato dalla pandemia, l’educazione è fragile: al culmine della pandemia da COVID-19, 1,6 miliardi di studenti e studentesse in tutto il mondo hanno dovuto subire la chiusura delle scuole.
Non si apprezza mai così tanto qualcosa come quando si rischia di perderla. Per questo motivo, l’UNESCO accoglie con favore questo nuovo Rapporto, Re-immaginare i nostri futuri insieme: un nuovo contratto sociale per l’educazione, preparato dalla Commissione internazionale sui Futuri dell’Educazione sotto la guida di Sua Eccellenza Madame Sahle-Work Zewde, Presidente della Repubblica Federale Democratica di Etiopia.
Dalla sua fondazione, 75 anni fa, l’UNESCO ha commissionato diversi rapporti globali per ripensare il ruolo dell’educazione nei momenti chiave di trasformazione della società. Il primo fu il Rapporto della Commissione Faure, del 1972, Learning to Be: The World of Education Today and Tomorrow, seguito poi dal Rapporto della Commissione Delors, del 1996, Learning: the Treasure Within (traduzione italiana: Nell’educazione un tesoro). Entrambi i rapporti erano illuminanti e autorevoli; tuttavia, il mondo è cambiato radicalmente negli ultimi anni.
Come quelli che l’hanno preceduto, il Rapporto della Commissione Sahle-Work amplia il dialogo sulle filosofie e i principi necessari per guidare l’educazione al fine di migliorare l’esistenza di tutti gli esseri viventi su questo pianeta. È stato stilato nell’arco di due anni e si basa su ampie consultazioni con oltre un milione di persone.
Se il Rapporto ci insegna una cosa, è che dobbiamo agire con urgenza per cambiare rotta, perché il futuro dell’umanità dipende dal futuro del pianeta, ed entrambi sono a rischio. Il Rapporto propone un nuovo contratto sociale per l’educazione, che mira a ricostruire le nostre relazioni reciproche, con il pianeta e con la tecnologia.
Questo nuovo contratto sociale è la nostra occasione per rimediare alle ingiustizie del passato e trasformare il futuro. Si basa, soprattutto, sul diritto a un’educazione di qualità lungo tutto l’arco della vita, considerando l’insegnamento e l’apprendimento come sforzi sociali condivisi e quindi beni comuni.
Realizzare questa visione dell’educazione non è un compito impossibile. C’è speranza, soprattutto tra le giovani generazioni. Tuttavia, avremo bisogno della creatività e dell’intelligenza del mondo intero per garantire che l’inclusione, l’equità, i diritti umani e la pace definiscano il nostro futuro.
In sostanza, è questo ciò che il Rapporto ci invita a fare. Anche solo per questo motivo, contiene lezioni preziose per ognuno di noi.

Audrey Azoulay
Direttrice generale dell’UNESCO


Human Rights Day – 10 dicembre 2023

La Giornata si celebra ogni anno il 10 dicembre, il giorno in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato, nel 1948, la Dichiarazione universale dei diritti umani


“All human beings are born free and equal in dignity and rights.”
The iconic opening sentence of the Universal Declaration of Human Rights is as important today as it was when it was adopted 75 years ago.
The Universal Declaration is a roadmap, helping to end wars, heal divisions and promote lives of peace and dignity for all.
But the world is losing its way. Conflicts are raging. Poverty and hunger are increasing. Inequalities are deepening. The climate crisis is a human rights crisis that is hitting the most vulnerable hardest.
Authoritarianism is on the rise.
Civic space is shrinking and the media is under attack from all sides.
Gender equality remains a distant dream and women’s reproductive rights are being rolled back.
Today, it is more important than ever to promote and respect all human rights – social, cultural, economic, civil and political – which protect us all.
The Universal Declaration shows the way to common values and approaches that can help resolve tensions and create the security and stability our world craves.
As we work to update global frameworks and make them more effective in the 21st century, human rights must have a unique and central role.
I call on Member States to use this 75th anniversary, and the Summit of the Future next year, to strengthen their commitment to the timeless values of the Universal Declaration.
And on Human Rights Day, I urge people around the world to promote and respect human rights, every day, for everyone, everywhere.

António Guterres
UN Secretary-General

Il 10 dicembre 2023 si celebrerà il 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. In vista di questa celebrazione fondamentale, a partire dalla Giornata dei diritti umani di quest’anno, le Nazioni Unite lanciano una campagna di un anno per presentare la Dichiarazione universale concentrandosi sulla sua eredità, rilevanza e il suo potere di attivismo.
I messaggi chiave della Campagna sono i seguenti:
La Dichiarazione universale dei diritti umani sancisce i diritti di tutti gli esseri umani in quanto tali.
In quanto “standard comune di realizzazione per tutti i popoli e tutte le nazioni”, l’UDHR è un progetto globale per le leggi e le politiche internazionali, nazionali e locali e un fondamento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
La Dichiarazione universale dei diritti umani ha ispirato molte lotte per una maggiore protezione dei diritti umani e li ha aiutati a essere maggiormente riconosciuti.
Quando e ovunque i valori dell’umanità vengono abbandonati, siamo tutti maggiormente a rischio. Le soluzioni alle più grandi crisi odierne sono radicate nei diritti umani.
Dobbiamo difendere i nostri diritti e quelli degli altri.
Abbiamo bisogno di un’economia che investa nei diritti umani e lavori per tutti.

Visualizza l’articolo


“Se la cura è un diritto umano allora non c’è altra strada che curare tutti, senza discriminazioni, curarli al meglio e gratuitamente.”
Gino Strada, Una persona alla volta


“Non c’è giustizia climatica senza diritti umani”
National Geographic



noi dobbiamo convincerli che la vita vale
una vita soltanto più di una multinazionale
noi dobbiamo convincerli che la strada buona
è il rispetto totale dei diritti di una persona”
Jovanotti, La vita vale


Con le mani appena giunte
La preghiera di Alessandro Bergonzoni per la pace

In questa manifestazione organizzata dal Portico della Pace di Bologna e da altre associazioni, mi rivolgo a lei Lafram capo della comunità islamica, a lei De Paz presidente della comunità ebraica di Bologna e a lei Cardinale Zuppi, da tifoso dell’unica squadra che seguo, l’Inter religioso: lo faccio per ripetere ciò che dico da tempo: religioni scambiatevi le fedi per sposare un’idea, quella della Pace, per coniugare, come fanno già tante vittime “civili” apparentemente avverse, torto e ragione e viceversa (che è il contrario di ogni vendetta mai giustamente degna), in questa occasione che non vorrei più unica ma abituale, anche e soprattutto durante la pace se tornerà e per una totale alterità.
Il contrario di guerra non è pace ma amore. Il contrario di amore non è odio ma morte, il contrario di civili è vili militari. Il contrario di vita non è morte ma violenza, paura di essere convertiti e brama di convertire. Il contrario di stupro continuo è disarmo di tutti gli uomini. Facciamo come stanno facendo tanti padri e tanti madri che non dividono la terra in parti, ma uniscono i propri bambini nati differenti ma morti gemelli. Veri parenti di sangue, versato, figli d’ognuno di noi esseri gemelli, uniti da una linea di “nonfine” che non è l’identità ma l’identicità assoluta.
Dico spesso che si uccide con la mano destra e con la mano sinistra ma anche con la terza mano la mancanza (di mediazione, trattative, ascolto, perdono, visione, sovrumanità e bene). Allora prendete nelle vostre mussulmani le nostre mani e anche le ottomani, perché non c’è una sola stella blu ma anche una verde accanto alla mezza luna, e non fateci una croce sopra, cancellando tutto, tenetela vicino come un segno “più” che si somma agli altri e a tutto: il sommo e il sacro d’ognuno. Stanno nello stesso cielo sopra lo stesso pianeta, da occidente a oriente (se non diventa la stessa guerra, con gli stessi prigionieri, gli stessi moventi, rancori atavici e pretesti).
Che non si dica più che c’è qualcosa sotto, stanchi di non vedere niente di nuovo sotto il sole: è solo perché non sappiamo ancora guardare sopra ad esso. Liberiamo ogni ostaggio di ora e quelli di sempre, non ostruiamo, costruiamo. Magari una sinagoga dentro ad una chiesa che stia in una moschea. Architettura divina arte del cosmo. La memoria del passato di ogni popolo è importante certo, ma necessaria come l’evitare la moria e cominciare a cooperare sulla memoria del futuro.
Fatelo anche voi, non solo per favore o per piacere, per mercati, strategia e potere,ma per diritto e bellezza universale. Credere? Ognuno al proprio grande Chi. Obbedire? Meglio dire istruire, custodire, capire, restituire, lenire, favorire e senza più ire. Combattere? Meglio nonbattere. C’è solo un organo che batte continuamente senza uccidere nessuno o vincere si chiama cuore. Questo ci convinca (la scienza conferma che lo abbiamo tutti uguale ,con nessuna bandiera piantata nel costato, come quelle che non ci sono a Bologna, se non bianche o arcobaleno, che nasce da quel bianco che non è resa ma rende l’idea).
Si chiama cuore? Chiamiamolo anche noi, risponderà. È questione poetica non etica. Non si può più aver paura allora di essere versi, versetti e fatti di versi. Questione di stile non ostile. Questo riguarda tutti i popoli in guerra da sempre, ma riguarda pure noi anche se non in guerra (?) e quel che ci riguarda ci sta dicendo che per un po’ ci riguarda ancora poi non ci riguarderà più. Le troppe ossessive distinzioni portano all’estinzione totale, anatomica e atomica. Allora vi preghiamo con le mani appena giunte che ci arrivano di continuo da tutte le vittime: che nessuna fede sia fedifraga, non le tradisca uccidendole per la seconda volta, anima compresa.
Credo in questo vostro e nostro pensiero congiunto di vera congiuntivite che vorrei leggeste insieme, nessuno prima dell’altro, a tre voci. Tre, numero perfetto: per per non primeggiare nè sopraffarsi o sentirsi migliore.
http://www.repubblica.it – 6 dicembre 2023 – ore 9.45
https://www.repubblica.it/cultura/2023/12/06/news/alessandro_bergonzoni_con_le_mani_appena_giunte-421584942/


Qui trovi il Bando per il 52 Concorso Nazionale EIP Italia


“Ogni individuo e ogni organo della società … si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e queste libertà..”
Preambolo alla Dichiarazione

Qui il Manuale del Consiglio d’Europa per l’educazione ai diritti umani


I risultati degli studenti italiani nell’indagine OCSE-PISA 2022

L’Italia ha partecipato per la prima volta a PISA nel 2000: confrontando i risultati a livello internazionale, i responsabili politici e gli educatori possono ricavare spunti utili dalle politiche e dalle pratiche di altri Paesi.


L’indagine PISA (Programme for International Student Assessment) valuta le conoscenze e le competenze degli studenti di 15 anni in matematica, lettura e scienze.
Le prove rilevano la capacità degli studenti di risolvere problemi complessi, di pensare in modo critico e di comunicare in modo efficace.
In questo modo si può capire quanto i sistemi educativi stiano preparando gli studenti alle sfide della vita reale e al raggiungimento del benessere futuro.

All’edizione 2022 hanno preso parte quasi 700.000 studenti da 81 Paesi ed Economie, che rappresentano 29 milioni di studenti in tutto il mondo.
L’Italia ha partecipato con un campione di 10.552 studenti provenienti da 345 scuole selezionate. Tale campione è rappresentativo di una popolazione di circa mezzo milione di quindicenni.

AREA LETTURA
Gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 482 punti, lievemente superiore alla media OCSE che si attesta a 476 punti.
Rispetto ai dati della precedente indagine 2018, il cambiamento nel punteggio medio conseguito in questa disciplina non è statisticamente significativo e anche rispetto all’intero ciclo di rilevazioni nel corso di oltre 20 anni, pur con fluttuazioni, non si rilevano differenze significative di tendenza.
In Italia il 79% dei partecipanti raggiunge almeno il Livello 2 in Lettura, raggiunge cioè il livello minimo di competenze (a livello internazionale la percentuale è del 74%).
Significa che sono in grado di identificare l’idea principale in un testo di lunghezza moderata, di trovare informazioni sulla base di esplicite indicazioni, che a volte possono essere complesse, e di riflettere sullo scopo e sulla forma dei testi quando sono esplicitamente indirizzati a farlo.

AREA MATEMATICA
Gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 471 punti, in linea con i 472 punti della media OCSE. E’ però significativo il fatto che, nel confronto con gli esiti del 2018, il punteggio medio conseguito in questa disciplina è diminuito di 15 punti, raggiungendo livelli inferiori a quelli registrati in tutte le precedenti rilevazioni.
In Italia il 70% dei partecipanti raggiunge almeno il Livello 2 in Matematica, conseguendo perciò il livello minimo di competenze (a livello internazionale la percentuale è del 69%).
Significa che sono in grado di interpretare e riconoscere, senza istruzioni dirette, come una semplice situazione possa essere rappresentata matematicamente (ad esempio, confrontare le lunghezze totali di due percorsi alternativi o convertire i prezzi in una valuta diversa).

AREA SCIENZE
gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 477 punti, inferiore alla media OCSE che è di 485 punti, ma in rapporto al 2018 il punteggio medio conseguito in questa disciplina è stato più alto di 9 punti: se si considerano i dati a partire dal 2006, l’andamento dei risultati è piuttosto stabile.
In Italia il 76% dei partecipanti raggiunge almeno il Livello 2 in Scienze, raggiunge cioè il livello minimo di competenze (a livello internazionale la percentuale è la stessa).
Significa che sono in grado di riconoscere la spiegazione corretta di fenomeni scientifici comunemente noti e di utilizzare tali conoscenze per stabilire, in situazioni semplici, la validità di una conclusione sulla base dei dati forniti.

ANALISI SULLE DIFFERENZE
– gli studenti delle aree del Nord Italia ottengono punteggi superiori alle aree del Sud in tutti e tre gli ambiti di indagine;
– la differenza tra studenti più bravi (10% dei punteggi più alti) e meno bravi (10% dei punteggi più bassi) è simile tra le aree geografiche;
– gli studenti dei Licei hanno ottenuto punteggi medi superiori agli altri tipi d’istruzione in tutte e tre le discipline indagate;
– circa il 13% della variabilità del punteggio in matematica è spiegato dalla condizione di provenienza degli studenti: se cresce lo status socioeconomica, crescono anche i risultati;
– in Matematica i ragazzi ottengono mediamente 21 punti in più delle ragazze;
– in Scienze ragazzi e ragazze hanno ottenuto punteggi simili;
– in Lettura le ragazze hanno ottenuto un punteggio medio superiore di 19 punti.

INFLUSSO DELLA PROVENIENZA DA CONTESTO MIGRATORIO
Sono definiti studenti migranti gli studenti i cui genitori sono nati in un Paese/economia diverso da quello in cui lo studente ha svolto le prove PISA.
La percentuale di studenti migranti è aumentata in Italia fino a raggiungere l’11% nel 2022 (7% nel 2012). Nel 2022, il 3% degli studenti quindicenni è migrante di prima generazione, ovvero è nato in un altro Paese/economia e la sua famiglia si è trasferita Italia successivamente. Tra gli studenti migranti di prima generazione, il 53% è arrivato in Italia entro i 5 anni di età; il 19% è arrivato dopo i 12 anni e dopo aver completato le scuole primarie in un altro sistema educativo.
Dati significativi in Italia:
– gli studenti migranti tendono ad avere un profilo socio-economico più svantaggiato rispetto agli studenti non migranti: 52% proviene da contesto svantaggiato, rispetto al 25% di tutti gli studenti;
– 59% degli studenti migranti, rispetto al 10% di tutti gli altri studenti, ha riferito che la lingua parlata a casa per la maggior parte del tempo è diversa da quella in cui hanno svolto le prove PISA;
– in matematica, gli studenti migranti ottengono un punteggio significativamente inferiore a quello degli studenti non-migranti con una differenza di 30 punti;
– in lettura, gli studenti migranti ottengono un punteggio significativamente inferiore a quello degli studenti non-migranti con una differenza di 31 punti.

Qui tutta la documentazione

COP28 al via

Sperando che qualcuno se ne accorga


Se anche una Esortazione Apostolica di Papa Francesco, la Laudate Deum dello scorso ottobre, è passata quasi sotto silenzio, non ci sono molte speranze.

Eppure manca solo un giorno all’apertura ufficiale della 28esima Conferenza quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.

Sulla homepage del sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alle 7 del mattino del 28 novembre, non ci sono tracce, richiami, link, simboli. E neppure sul sito del Governo Italiano, del Quirinale, del Parlamento Europeo in Italia. Per non parlare di quello dell’Istruzione e del Merito e del (defunto?) RiGenerazione Scuola o di Educazione civica.

Eppure, citando un articolo di Francesco Sylos Labini del 28 novembre:
“Secondo i nuovi dati appena pubblicati dalla Nasa, la temperatura media nel mese di ottobre 2023 ha segnato il nuovo record da quando si registrano le misure dopo quelli di luglio, agosto e settembre. Guardando i diversi indicatori, primo tra i quali la temperatura degli oceani, i climatologi concludono che siamo entrati in un territorio inesplorato. Il 17 novembre è stato il primo giorno in cui la temperatura media globale ha superato i 2°C rispetto ai livelli preindustriali; il 18 novembre è stato il secondo. Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite avverte che è probabile raggiungere nell’immediato futuro un riscaldamento globale di 2,5-2,9°C. Malgrado il fatto che nell’ultimo mezzo secolo gli scienziati abbiano costantemente avvertito che la traiettoria intrapresa stava rapidamente portando a condizioni climatiche estreme, nulla di sostanziale è stato davvero fatto per prevenire la catastrofe che incombe su di noi. Se le tendenze rivelano nuovi record climatici nello stesso tempo, sono stati fatti progressi minimi nella lotta al cambiamento climatico.
Secondo il quinto rapporto National Climate Assessment, pubblicato il 14 novembre scorso dall’amministrazione degli Stati Uniti, ogni tre settimane si verificano gravi disastri climatici, nessun luogo è al sicuro dal riscaldamento e alcune comunità sono colpite più duramente di altre. Il riscaldamento globale causa ogni anno 150 miliardi di dollari di danni diretti in tutto il Paese, a causa dell’innalzamento dei mari, delle ondate di calore, della siccità o delle inondazioni, e i costi sono in aumento. Nel periodo 2018-2022, gli Stati Uniti hanno subito 89 disastri climatici: ognuno ha causato danni per almeno 1 miliardo di dollari. Il rapporto sottolinea che finché non si smetterà di pompare gas serra nell’atmosfera, gli effetti del cambiamento climatico continueranno ad aumentare: ogni frazione di grado di riscaldamento è importante”.

Se fosse rimasto ancora qualche spazio per questo che è il vero tema del nostro futuro, ecco di seguito alcune risorse:

sito web della COP28: https://www.cop28.com/
programma della partecipazione italiana (cercando sul sito del Ministero con un pochino di calma si trova): https://www.mase.gov.it/pagina/cop28-0
portale italiano di metereologia e clima: http://www.nimbus.it/

E magari iscriviamoci alla pagina ufficiale della COP28 su Youtube, giusto per incoraggiali un pochino visto che ad oggi ci sono meno di 2500 iscritti nel mondo…
https://www.youtube.com/@COP28UAEOfficial


Risorse e materiali dall’archivio EIP Italia:

Made with Padlet
PADLET da IC Casanova – Costantinopoli di Napoli
Scuola secondaria di I grado “Baldassarre” – Trani (BT)
IC San Nilo – Grottaferrata (RM)
IC “Carducci” – Capaccio (SA)

25 novembre: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

L’immagine è una elaborazione grafica originale del prof. Antonino Biondo, docente presso l’IIS Via Gramsci di Valmontone (RM)


La tragica cronaca di questi giorni rende estremamente difficile parlare di questo tema.
Più che altro per l’effluvio di dichiarazioni, messaggi, stati di WathsApp, frasi sui social e servizi ai TG che invadono lo spazio e il tempo. Per lo più in modo non particolarmente utile. E, forse, proprio per evitare di pensare davvero e agire davvero.

Non intendiamo aggiungere le nostre, ma scegliamo il silenzio e qualche documento affidato al lavoro straordinario dei docenti.

Anche per ribadire, se qualcuno avesse qualche dubbio, che non abbiamo bisogno di Leggi speciali. Tantomeno per la scuola.

Giornata Internazionale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo

Istituita dall’UNESCO nel 2001, si celebra ogni anno il 10 novembre


Sono tre gli scopi principali di questa giornata UNESCO
1. il ruolo significativo della scienza nella società;
2. la necessità di coinvolgere un pubblico ampio nel dibattito sulle questioni scientifiche emergenti;
3. l’importanza e la rilevanza della scienza nella nostra vita quotidiana.


The General Conference,
Having examined document 31 C/56,
Considering that science affects peace and development, and must be used for peaceful and
sustainable societies,
Recalling UNESCO’s ethical mission to achieve harmonious and peaceful development,
Recognizing that the need for a new commitment between science and society has been established
in the Declaration on Science and the Use of Scientific Knowledge, and in the Science
Agenda – Framework for Action of the World Conference on Science (Budapest, 1999),
Recalling 162 EX/Decision 3.3.3 concerning the feasibility of celebrating a world science day for
peace and development,

  1. Endorses the view that such a celebration would be an asset for the Organization’s image and
    visibility, particularly in the context of the follow-up to the World Conference on Science;
  2. Shares the conclusions of the study that the celebration of a world science day for peace and
    development is both feasible and highly desirable;
  3. Decides to proclaim 10 November each year as World Science Day for Peace and Development;
  4. Invites the Director-General to:
    (i) develop the second option examined in the feasibility study;
    (ii) contribute to the establishment and implementation of the World Science Day for Peace and
    Development;
    (iii) support recognized national, regional and international activities undertaken as part of this
    annual celebration;
    (iv) encourage Member States, intergovernmental and non-governmental organizations,
    universities, research institutions, learned societies, professional associations and schools to
    take an active part in the event.

Quest’anno la Giornata si colloca a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione da parte del Ministero delle Linee guida STEM e diventa occasione di studio e approfondimento.