Dall’Italia al mondo. L’impegno per i diritti umani come pilastro di pace
Torna il Concorso Nazionale EIP Italia, giunto alla sua cinquantaquattresima edizione.
E per noi, è incredibile questo numero così importante, perché porta con sé le migliaia di volti che in questi anni hanno saputo animare la scuola con i temi della pace e dei diritti umani.
Il Consiglio direttivo di E.I.P. Italia Scuola strumento di pace ETS ha scelto di dedicare il 54° Concorso Nazionale all’impegno del nostro Paese nella difesa dei diritti umani, con il titolo Dall’Italia al mondo: l’impegno per i diritti umani come pilastro di pace.
Il contesto di riferimento è costituito dall’elezione dell’Italia al “Consiglio per i Diritti Umani” dell’ONU per il mandato 2026-2028.
Istituito nel 2006 dall’Assemblea Generale, il Consiglio è un organismo intergovernativo con il compito di rafforzare la promozione e la tutela dei diritti umani in tutto il mondo. Ha facoltà di discutere questioni e situazioni internazionali relative ai diritti umani, anche per affrontare le situazioni di violazione e formulare raccomandazioni in merito. È composto da 47 Stati membri eletti direttamente e individualmente a maggioranza dei 193 Stati dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. I seggi sono equamente distribuiti tra i cinque gruppi regionali delle Nazioni Unite, con un terzo dei membri rinnovato ogni anno, per un mandato di tre anni.
L’Italia, nella dossier presentato per la candidatura a cura del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, ha delineato una strategia per la promozione e la protezione dei diritti umani a livello globale, ponendo l’accento sull’integrazione di tali considerazioni nelle strategie di prevenzione e risoluzione dei conflitti.
Attenzione significativa è dedicata alla lotta contro ogni forma di discriminazione, includendo razzismo, xenofobia, intolleranza e violenza basata sull’orientamento sessuale, con strategie di contrasto attivo alla diffusione di discorsi d’odio, sia online che offline, promuovendo un ambiente di rispetto e inclusione.
I diritti delle donne costituiscono un pilastro centrale della proposta di azione, con l’impegno a rafforzare l’empowerment di donne e ragazze, prevenire e combattere la violenza di genere e sostenere gli sforzi internazionali volti all’eliminazione di pratiche dannose, come le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci o forzati.
Altre tematiche portanti sono la protezione dei minori più vulnerabili, delle vittime di violenza, conflitti e sfruttamento; la prevenzione della pedopornografia, degli abusi sessuali e della tratta di minori, anche attraverso l’impegno a promuovere l’istruzione per tutti i bambini e i giovani; l’impegno per una moratoria universale della pena di morte con l’obiettivo ultimo della sua completa abolizione; la salvaguardia della libertà di opinione e di espressione, inclusi i diritti di giornalisti e professionisti dei media e della libertà religiosa; la lotta alla tratta di esseri umani, con attenzione specifica sui diritti dei gruppi vulnerabili, tra cui le persone con disabilità e gli anziani.
L’educazione ai diritti umani è correlata alle tematiche indicate nell’articolo 3 della Legge 92/2019, Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica, anche in rapporto allo sviluppo delle seguenti competenze:
“Sviluppare atteggiamenti e adottare comportamenti fondati sul rispetto di ogni persona, sulla responsabilità individuale, sulla legalità, sulla consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità, sulla partecipazione e sulla solidarietà, sostenuti dalla conoscenza della Carta costituzionale, della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e della Dichiarazione Internazionale dei Diritti umani”
(Traguardo per lo sviluppo delle competenze 1 per il primo ciclo e Competenza 1 per il secondo ciclo – Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica adottate con il DM 183/2024).
Di seguito il Bando ufficiale e tutti gli allegati per trasmettere il proprio lavoro.