Appunti su una recente pubblicazione
L’Intelligenza Artificiale (AI) non è più il futuro, è il presente. Per gli attori del mondo della scuola, dalle aule ai banchi dirigenziali, comprendere e indirizzare questa rivoluzione è essenziale. La pubblicazione Mille Schegge di Intelligenza Artificiale, realizzata nell’ambito del progetto “Ecosistema Futuro” dell’ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) , offre un’analisi sintetica e puntuale su cronache, analisi ed esperimenti sull’AI.
Il volume rappresenta una risorsa importante per riflettere sulle modalità che consentono di affrontare le sfide e cogliere le opportunità che l’AI porta con sé nel settore educativo e oltre.
Temi cruciali per la scuola
Il testo dedica una sezione specifica all’impatto dell’AI sui sistemi educativi e sulle figure professionali, offrendo spunti di riflessione per dirigenti, docenti e formatori.
È un dato di fatto che gli studenti utilizzino strumenti come ChatGPT per lo studio, l’approfondimento e lo svolgimento dei compiti e il fenomeno si estende anche agli insegnanti: programmi come Writable, che utilizzano l’AI per fornire feedback sugli elaborati degli alunni, stanno aiutando i docenti a gestire il carico di lavoro.
Inoltre, l’AI può impostare programmi di studio individuali in base agli obiettivi e alle conoscenze pregresse dell’alunno.
In futuro, si potranno creare aule virtuali immersive per offrire opportunità interattive ed esperienziali, con grandi vantaggi per l’inclusione degli studenti con disabilità e il superamento dei divari digitali.
Il volume non nasconde i rischi, essenziali per una riflessione pedagogica critica:
– l’uso costante di chatbot potrebbe alterare lo sviluppo cognitivo, portando a un “scarico cognitivo” che indebolisce le capacità umane, compromettendo il pensiero critico e la creatività;
– le stime mostrano un calo nei livelli di competenze matematiche, scientifiche e di comprensione del testo a livello internazionale: entro il 2030, circa 300 milioni di studenti potrebbero non avere le competenze necessarie per affacciarsi al mondo del lavoro;
– il dibattito sugli effetti degli smartphone sui ragazzi e le restrizioni imposte in molti Paesi sull’uso dei cellulari da parte dei minori sono una realtà con cui la scuola deve confrontarsi.
Il lavoro che verrà (e il suo impatto sulla formazione odierna)
Per i dirigenti e gli orientatori, la pubblicazione evidenzia il futuro del mondo del lavoro e le competenze da sviluppare.
Si stima che in Italia 6 milioni di lavoratori siano a rischio di sostituzione e 9 milioni divideranno il loro lavoro con i chatbot. Tuttavia, il grado di esposizione ai cambiamenti è inferiore tra i lavoratori con un basso livello di istruzione. Molti esperti sostengono che non sarà tanto l’AI a rubare il lavoro, quanto chi saprà usarla meglio.
L’AI farà nascere nuove professioni direttamente collegate, come prompt engineer, machine learning specialist e fact checker dell’AI. La crescita è attesa anche nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), come la medicina e la bioingegneria.
La discussione etica è fondamentale: si pone il “problema dell’allineamento” per sviluppare AI concordi con i valori umani, bilanciando aspetti come la curiosità e la protezione della vita. Questo richiede la nascita di un’etica dell’intelligenza artificiale più ampia, di cui l’algoretica è una colonna portante, che rifletta sulla natura dei dati forniti alle AI per evitare pregiudizi etnici, di genere o religiosi.
Perchè leggerlo
Il volume Mille Schegge di Intelligenza Artificiale non è solo un resoconto, ma un invito all’azione.
Per il corpo docente e dirigenziale, l’invito alla lettura va in due direzioni.
Da una parte, come occasione di preparazione pedagogica per sviluppare programmi dedicati per mitigare gli effetti negativi dello “scarico cognitivo” e integrare l’AI in modo consapevole, trasformando la tecnologia da distrazione a strumento di apprendimento profondo.
Dall’altra come impronta per una visione strategica: riconoscere che la governance e l’investimento nelle competenze digitali e STEM sono in ritardo in Italia (25° posto nel Government AI readiness index 2024), chiedendo a chi occupa posizioni di leadership la capacità di stimolare dibattito e aggiornamento del personale.
E’ possibile scaricare il volume dal sito ASviS.