Prospettive sulla professione docente di domani

Nuove competenze, nuovi orizzonti educativi: una rivoluzione guidata dall’IA e dalle relazioni umane


Il mondo dell’istruzione è a un punto di svolta: l’onda d’urto della pandemia, la pervasività delle tecnologie digitali (in primis l’Intelligenza Artificiale – IA) e la rapida evoluzione del mercato del lavoro stanno ridefinendo non solo le metodologie didattiche, ma soprattutto il ruolo e le competenze dei docenti italiani.
La pubblicazione La professione docente nella scuola di domani di EY e Sanoma, è uno studio predittivo che analizza in dettaglio le traiettorie di cambiamento delle competenze necessarie agli insegnanti, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, con uno sguardo al 2035.

Le tre direttrici della trasformazione

Lo studio, basato su un modello predittivo di intelligenza artificiale e machine learning (LLM) addestrato su oltre 1.300 fonti, evidenzia che l’evoluzione delle competenze dei docenti convergerà su tre assi principali:
Il docente come “co-pilota” tecnologico
L’integrazione di agenti intelligenti e strumenti digitali avanzati permetterà l’automazione delle attività più ripetitive (come la correzione di test standardizzati o la compilazione di registri), liberando tempo prezioso. La tecnologia diventerà un “co-pilota”, ma la responsabilità delle scelte pedagogiche e della rotta educativa rimarrà saldamente nelle mani del docente.
Centralità delle competenze socio-emotive e relazionali
In un contesto sempre più digitalizzato, le competenze relazionali, adattive ed emotive diventeranno ancora più cruciali. Ascolto, empatia e adattamento saranno fondamentali per creare un ambiente di apprendimento stimolante e inclusivo, rispondendo al bisogno di connessioni umane e autentiche delle nuove generazioni.
Didattica “data-driven” e personalizzata
La disponibilità di dati e strumenti digitali sposterà la didattica verso modelli sempre più personalizzati. I docenti dovranno sviluppare nuove capacità come saper leggere e interpretare correttamente i dati, utilizzare piattaforme di learning interattive e progettare contenuti su misura in tempo reale.

La mappa dell’impatto: non sostituzione, ma complementarità

Un’evidenza fondamentale è che la professione docente è tra le più esposte all’IA, ma in modo nettamente complementare anziché sostitutivo. L’IA supporterà e amplificherà l’efficacia di un “grande insegnamento”.
Il ruolo del docente si ridefinisce, passando da semplice “istruttore” a “facilitatore”, “coach” e “modello da seguire”. Ciò implica un passaggio cruciale: da un insegnamento frontale (la cui efficacia percepita è in calo in tutti i gradi scolastici) a metodologie attive, collaborative e riflessive, come la flipped classroom, il project-based learning e l’uso di ambienti di Realtà Virtuale e Aumentata.

Impatti per grado scolastico e area disciplinare

La trasformazione delle competenze non è uniforme:
Scuola Secondaria di II Grado – Area Scientifica: L’evoluzione è trainata dall’esigenza di integrare tecnologie avanzate (IA, Industria 4.0 e IoT). Si osserva un forte effetto ibridante, che spinge i docenti ad acquisire competenze di data literacy, instructional design e logiche computazionali. Le nuove competenze includono l’utilizzo di learning analytics e la co-progettazione con IA.
Scuola Secondaria di II Grado – Area Umanistica: Il focus si sposta sulla dimensione emotiva e relazionale. Si rafforzano competenze come la mindfulness, la resilienza relazionale e la facilitazione di discussioni etiche. Nuove competenze includono l’interpretazione delle emozioni degli studenti assistita da IA (video-analytics) e il text mining.
Scuola Primaria e Infanzia: Qui il cambiamento è più legato al supporto emotivo, all’inclusione e alla gamification. I docenti devono imparare a gestire l’iperstimolazione digitale e a creare routine inclusive. La tecnologia funge da supporto all’osservazione qualitativa (es. video-analytics infantili) e alla didattica cross-modale. La conservazione delle competenze di base (gestione della classe) è molto alta.
Docenti di Sostegno: Il ruolo evolve verso una funzione di interfaccia tra studenti, tecnologie e famiglie. Le competenze chiave sono l’inclusione e l’accessibilità (con un indice di impatto molto alto a 0.92) e l’adattamento didattico aumentato dall’IA per i Bisogni Educativi Speciali (BES). Sarà cruciale l’uso di sistemi predittivi per l’identificazione precoce dei BES e la co-progettazione con chatbot educativi inclusivi.

Competenze a rischio obsolescenza

La trasformazione libera risorse dalle attività a basso valore aggiunto. Le competenze con il maggior rischio di obsolescenza (sostituzione da parte dell’IA/automazione) sono:
– Correzione manuale di test standardizzati o esercizi grammaticali.
– Trasmissione frontale di contenuti disciplinari standard.
– Gestione burocratica tradizionale (es. compilazione manuale dei registri o documentazione cartacea PEI/PDP).
– Creazione statica di esercizi o materiali didattici di base senza supporto tecnologico.

Impatti sulla formazione alla professione docente

Lo studio è un chiaro appello a ripensare i programmi di formazione e aggiornamento, con indicazioni precise.
Formazione tecnica mirata sull’uso consapevole ed etico dell’IA, learning analytics, simulazioni e co-creazione digitale, calibrata per grado scolastico.
Sviluppo personale socio-emotivo, anche con moduli su mindfulness, comunicazione empatica, gestione dei conflitti e promozione del benessere, in ottica interculturale e inclusiva.
Ristrutturazione dei modelli operativi per adottare strumenti automatizzati e “liberare tempo” da dedicare all’interazione pedagogica di qualità e alla personalizzazione.

Dallo studio emerge come il docente di domani non sia un tecnico, ma un regista dell’apprendimento, capace di integrare rigore scientifico, visione pedagogica e cultura digitale, ponendo la relazione educativa al centro di ogni processo di innovazione.


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