20 novembre 2024 – Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
In occasione della Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, istituita dall’ONU nel 1954, vogliamo porre l’attenzione su una delle più gravi violazioni dei diritti dei bambini: la negazione del diritto all’istruzione a causa dei conflitti armati.
L’educazione è un diritto umano fondamentale, sancito dall’articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che afferma: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione”. L’istruzione è essenziale per lo sviluppo individuale e sociale, per la crescita economica e per la costruzione di società pacifiche e inclusive. Eppure, milioni di bambini in tutto il mondo sono privati di questo diritto a causa di guerre e conflitti.
Le guerre e i conflitti armati hanno un impatto devastante sull’istruzione. Scuole e università vengono distrutte o danneggiate, gli insegnanti vengono uccisi o costretti a fuggire, e i bambini sono spesso reclutati come soldati o vittime di violenze.
Secondo il rapporto UNICEF “25 Years of Children and Armed Conflict: Taking Action to Protect Children in War”, tra il 2005 e il 2020 sono stati verificati oltre 104.100 casi di bambini uccisi o mutilati in situazioni di conflitto armato, oltre 93.000 bambini sono stati reclutati e utilizzati da parti in conflitto; almeno 25.700 bambini sono stati rapiti da parti in conflitto; le parti in conflitto hanno stuprato, costretto al matrimonio, sfruttato sessualmente e perpetrato altre gravi forme di violenza sessuale su almeno 14.200 bambini. Le Nazioni Unite hanno verificato oltre 13.900 episodi di attacchi contro scuole e ospedali e non meno di 14.900 episodi di diniego di accesso umanitario per i bambini dal 2005.
Le conseguenze della mancanza di istruzione sono drammatiche:
* Aumento della povertà: I bambini che non ricevono un’istruzione hanno meno probabilità di trovare un lavoro dignitoso e di uscire dalla povertà.
* Maggiore vulnerabilità allo sfruttamento: I bambini che non vanno a scuola sono più esposti al rischio di lavoro minorile, matrimonio precoce, reclutamento forzato e altre forme di sfruttamento.
* Difficoltà di ricostruzione post-conflitto: La mancanza di istruzione ostacola la ricostruzione e lo sviluppo dei paesi colpiti da conflitti.
* Perpetuazione dei cicli di violenza: L’assenza di istruzione può contribuire a perpetuare i cicli di violenza e di conflitto.
Il diritto all’istruzione non viene meno in tempo di guerra. Anzi, in questi contesti assume un’importanza ancora maggiore. L’istruzione può fornire ai bambini un senso di normalità e di speranza, può aiutarli a superare i traumi della guerra e può contribuire a costruire un futuro di pace.
Il diritto all’istruzione nei contesti di conflitto armato è protetto da numerosi strumenti internazionali, tra cui:
* La Convenzione sui diritti dell’infanzia (1989): l’articolo 28 riconosce il diritto del fanciullo all’istruzione e impegna gli Stati a rendere l’istruzione primaria obbligatoria e gratuita per tutti.
* I Protocolli Aggiuntivi alle Convenzioni di Ginevra del 1949: il Protocollo I (1977) vieta gli attacchi contro gli edifici scolastici e gli studenti, mentre il Protocollo II (1977) riconosce il diritto all’istruzione anche durante i conflitti armati non internazionali.
* La Risoluzione 2601 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (2021): questa risoluzione condanna gli attacchi contro le scuole e gli studenti e chiede agli Stati di proteggere il diritto all’istruzione nei contesti di conflitto armato.
L’ONU e numerose organizzazioni internazionali sono impegnate a garantire il diritto all’istruzione nei contesti di conflitto armato. Tra le iniziative più importanti:
* Education Cannot Wait: un fondo globale per l’istruzione nei paesi colpiti da emergenze e crisi prolungate.
* UNESCO: l’agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, che promuove l’istruzione per tutti, anche nei contesti di conflitto.
* UNICEF: il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, che lavora per garantire l’accesso all’istruzione per tutti i bambini, anche quelli colpiti da guerre e conflitti.
Cosa possiamo fare noi?
Anche noi possiamo fare la nostra parte per garantire il diritto all’istruzione ai bambini che vivono in zone di guerra. Possiamo:
* Informarci: è importante conoscere la situazione dei bambini che vivono in zone di guerra e le sfide che devono affrontare per accedere all’istruzione.
* Sensibilizzare: possiamo parlare di questo tema con amici, familiari e colleghi, e condividere informazioni sui social media.
* Sostenere le organizzazioni: possiamo donare a organizzazioni che lavorano per garantire il diritto all’istruzione nei contesti di conflitto armato.
* Promuovere la pace: possiamo impegnarci a costruire un mondo più pacifico, in cui tutti i bambini abbiano la possibilità di andare a scuola e di realizzare il proprio potenziale.
La guerra è una delle più gravi minacce al diritto all’istruzione. I bambini che vivono in zone di guerra sono privati della possibilità di andare a scuola, di imparare e di costruire un futuro migliore. È nostro dovere fare tutto il possibile per proteggere il loro diritto all’istruzione e per garantire che tutti i bambini, ovunque nel mondo, abbiano la possibilità di realizzare il proprio potenziale.