La pace si fa a scuola

L’intervento della Presidente EIP in apertura della Cerimonia di premiazione del 30 ottobre


Le varie divisioni della terra danno a ciascun popolo una diversa patria:
ma il mondo abitato offre a tutti gli uomini capaci di amicizia una sola casa comune: la Terra.
(Diogene di Enoanda, filosofo epicureo del II secolo a.c.)

La nostra Associazione “Ecole Instrument de Paix” ha una storia di oltre 50 anni e siamo qui oggi perché crediamo ancora nei valori che l’hanno fondata.
Nel 1968 Jean Piaget e Jacques Muhlethaler a Ginevra hanno pensato che fosse necessario lavorare per educare alla pace, mettendo la scuola al servizio dell’umanità, insegnando fin da bambini il valore della comprensione reciproca, del rispetto, della tolleranza, dell’altruismo e della solidarietà.
Per queste stesse ragioni, pochi anni dopo, nel 1972 nasce la Sezione italiana, prima sezione nazionale delle 40 esistenti nel mondo, grazie al contributo di persone impegnate per un futuro migliore, come Guido Graziani, Aldo Capitini, Padre Balducci, Marisa Romano Losi, Lea Frattini: ad alcuni di loro sono intitolate le sezioni del nostro Concorso Nazionale.
Se ci guardiamo intorno, in questo 2024, anzi in questo preciso momenti, siamo consapevoli che la pace non è “di moda”. Viviamo un’epoca più che mai caratterizzata dalle guerre e da episodi di spietata disumanità, anche nella dimensione privata delle famiglie e dei piccoli centri nei quali viviamo.
La proposta del tema del 52° Concorso, con il riferimento al discorso di Martin Luther King, significa per noi il coraggio di continuare a sognare e a lavorare nella direzione di un futuro di uguaglianza e condivisione dei diritti.
Dal 1963, anno in cui lo slogan I have a dream è entrato nell’immaginario comune, sono passati 60 anni e in certi periodi ci siamo illusi che l’uguaglianza e la fratellanza si  fossero affermate nelle società umane. 
Come ci eravamo convinti di poter vivere anni di pace, anche grazie alla condivisione dei diritti umani come affermati dalle Nazioni Unite. Purtroppo non è ancora così.

Arrivare alla 52esima edizione di un Concorso scolastico significa, però, continuare a credere nel valore dell’educazione. E noi continuiamo a crederci, perché continuiamo a guardare ogni anno con stupore alla qualità e ai contenuti del lavoro di tanti insegnanti, dirigenti e studenti che insistono con instancabile pazienza a seminare cittadinanza, ponendosi quotidianamente al servizio dell’umanità.
Possiamo essere certi che le rinnovate Linee guida per l’insegnamento di educazione civica si appoggiano su un terreno ben seminato nell’educazione ai valori della Costituzione e ai “diritti e doveri che costituiscono il nostro patrimonio democratico, alimento prezioso e insostituibile di una società imperniata sulla persona”.
L’ E.I.P. Italia prosegue per questo il proprio impegno su diversi fronti:
come Ente di formazione accreditato ai sensi della Direttiva 170/2016 ha maturato una lunga esperienza anche nella formazione dei coordinatori di Educazione civica previsti dalla Legge 92/2019;
ha promosso, anche attraverso il Progetto in progress “Civis sum. La tavola periodica della Costituzione”, la realizzazione di una raccolta di Buone pratiche per lo sviluppo del Curricolo di Educazione civica, con riferimento alle diverse aree, tra cui l’educazione alla cittadinanza digitale;
infine, nell’ambito del Protocollo d’intesa triennale con il Ministero, appena rinnovato, sta dando impulso all’attuazione dell’articolo 10 della Legge 92/2019, con un premio per le migliori pratiche di educazione civica a livello nazionale, che sarà a breve assegnato.

Con le parole di Maria Montessori, vogliamo ribadire che “una educazione che mirasse alla pace dovrebbe essere considerata da tutti un fattore fondamentale e indispensabile, il punto di partenza, una delle questioni che interessano tutta l’umanità”.
Prima di ascoltarci reciprocamente attraverso i vostri lavori che la Giuria del Comitato paritetico ha selezionato, con il coordinamento della Direzione per lo studente del Ministero, voglio invitarvi alla lettura del nostro Bollettino annuale, che abbiamo realizzato anche con una veste grafica rinnovata e arricchita di contenuti che raccontano la vita dell’Associazione, ma offrono anche spunti di riflessione educativa.
Inoltre, siamo orgogliosi della pubblicazione dell’Antologia Poesia come pace. Una nuova edizione che valorizza le composizione poetiche dei giovani e l’impegno dei docenti nei laboratori di poesia: sono occasioni che contribuiscono ad educare l’animo e i sentimenti. Tra le varie ho il desiderio di ricordare le poesie dei giovani studenti degli Istituti Penali per i Minorenni, elaborate con il contributo di educatori e insegnanti: esprimono sogni e sentimenti spesso trattenuti, come ha efficacemente rilevato il Presidente Sangermano nell’introduzione ai loro lavori.

Ringrazio infinitamente la sensibile generosità di coloro che supportano il nostro Concorso attraverso il dono di Borse di studio che da molti anni sono destinate ai giovani che si sono distinti in alcune Sezioni (Sicurezza a scuola, Sicurezza stradale, Teatro storico, Musica giovane, Fidia–Museo Nena e, da quest’anno, Libertà conquistata dedicata ad Antonio Amoretti, un eroe delle 4 giornate di Napoli).

Insieme ai Premi per gli studenti, EIP Italia assegna un riconoscimento per chi lavora al servizio dell’Educazione secondo i valori espressi dai diritti umani.
Quest’anno, il nostro Premio Internazionale intitolato al Fondatore è attribuito dal Direttivo a Giuseppe Bronzini, per il suo impegno per la protezione dei diritti dell’uomo, anche nell’ambito dell’Unione Europea.
Il Premio Jean Piaget per la dirigenza scolastica è attribuito ad Antonio Palcich, un punto di riferimento, anzi un “direttore d’orchestra” nella dirigenza scolastica, docente nel Master che EIP realizza con LUMSA sul costrutto della “dirigenza umanistica” ideato dal Dirigente Fattorini, Vicepresidente e Coordinatore dell’Ufficio studi.
Infine i riconoscimenti per i docenti e il personale ATA sono assegnati rispettivamente alla Prof Silvia Scipioni e alla dottoressa Maria Grazia Capogrossi.

A tutti voi, un sentito ringraziamento e l’augurio che possiamo insieme mantenere vivo il sogno di un mondo giusto che rispetti il diritto di tutti alla pace.


Per visionare e scaricare il servizio fotografico di Luigi Matteo clicca qui

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