Il valore perenne della Giornata della memoria

Pubblichiamo la Circolare di Giovanni Cogliandro, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Mozart” di Roma, una delle scuole che partecipano attivamente alle iniziative di EIP Italia


Quest’anno la Giornata della Memoria assume una rilevanza particolare perché ricorre l’anniversario degli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 Gennaio 1945. Un motivo ancora più importante per il quale oggi appare sempre più necessario celebrare adeguatamente la Giornata della memoria è costituito dalle polemiche politiche e dalle strumentalizzazioni di vario genere che sembrano voler sminuire il valore di questo fare memoria insieme della tragedia rappresentata dallo sterminio di ebrei, cristiani, portatori di handicap, minoranze o persone giudicate indesiderate o comunque non degne di esistere, una scelta inaccettabile dettata da cecità nei confronti dell’altissima dignità costituita dall’essere persone umane al di là di qualunque razza, colore, distinzione sociale.
Ritenere delle persone indegne di esistere è stata la folle scelta dei gerarchi nazisti e messa in atto con un atroce sterminio del quale sono monumento e memoriale i campi che oggi sono meta di visita in tutta Europa.
Ritenere delle persone inadatte o indegne di esistere è purtroppo non solo una scelta assurda di tempi remoti, ma accade ancora oggi, a causa della cultura dello scarto, che tende a diventare mentalità comune, che contagia tutti noi e che spinge a non considerare la vita umana e la persona come portatrice di una dignità assoluta da rispettare e tutelare, in modo particolare se povera o disabile, se non serve ancora al mercato, come il bambino, o non serve più, come l’anziano.
Questa cultura dello scarto ci rende insensibili e sempre meno uomini e donne, quindi va combattuta con una lotta da condurre in primo luogo a Scuola. Per questo motivo il 27 gennaio abbiamo scelto di celebrare la Giornata della Memoria in contemporanea in diverse sedi della nostra Scuola: nel teatro della sede centrale e nel teatro della sede di Via Cles saranno visitabili due diverse mostre commemorative e verranno svolte alcune iniziative proposte da docenti ed alunni che dalle 9.00 alle 14.00 saranno occasione per un momento di riflessione comune.
Ritengo sempre più necessario praticare quindi una Memoria consapevole e attiva, una Memoria europea, una Memoria condivisa e comune dell’abisso a cui può giungere il cuore umano quando sceglie la guerra, l’indifferenza e l’odio al posto dell’accoglienza e dell’ascolto, in particolare oggi, in tempi di guerre distruttive e insensate. Pratichiamo la memoria perché scegliamo l’infinita dignità della vita e della persona, sempre.

Il Dirigente Scolastico
Prof. Giovanni Cogliandro


SEGNALAZIONI E PROPOSTE

In un freddo gennaio del 2005, un diciottenne del Sud Italia attraversa i cancelli di Auschwitz per la prima volta, ignaro che quel momento segnerà la sua vita per sempre. Nei vent’anni successivi, grazie al Treno della Memoria, Paolo si troverà a guidare tanti gruppi di giovani attraverso le ferite del Novecento e i luoghi simbolo dell’orrore nazista, in un percorso che si snoda tra Berlino, Cracovia e il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
Ma questo viaggio non è soltanto un ritorno al passato: è un’avventura unica che porta i ragazzi e le ragazze a confrontarsi con il presente, con il silenzio, con la Memoria e le ombre di chi non è più tornato. Tra emozioni e momenti di condivisione, Paolo osserva le loro reazioni: c’è Nicola, sempre nascosto sotto al suo cappuccio nero; c’è Matilde, piena di curiosità e spirito critico e c’è Halima, che accanto ai disegni dei bambini di Terezín appende quello di una mamma e di un figlio migranti, sospesi su una barca in mezzo al mare.
Tra lacrime e interrogativi, nuove amicizie e abbracci scambiati davanti ai blocchi di cemento di un memoriale o fuori da una famosa fabbrica, ognuno di loro tornerà a casa cambiato.
Questo libro nasce dai tanti Treni della Memoria che hanno attraversato l’Europa sino a oggi e vuole essere una chiamata a non dimenticare, ma anzi a vigilare, da “testimoni dei testimoni”, sull’eredità di ciò che è stato e tramandarla.
Lorenzo Tosa – Paolo Paticchio, Il treno della memoria. In viaggio per diventare i testimoni di domani, De Agostini, 2025


Lea Linder, scrittrice in crisi di ispirazione e traduttrice, vive a Roma con il marito, un poeta solitario molto legato a lei. La sua esistenza tranquilla viene turbata da un incontro casuale. Mentre è in coda dal panettiere, Lea viene avvicinata da un’anziana signora che la riconosce come “la piccola Lea di Auschwitz” e poi si dilegua rapidamente tra i passanti, quasi inconsistente come la sua apparizione. Raggelata da quella sorta di visione, Lea cerca di ricostruirne l’identità: era una semplice compagna di sventura nel Lager o forse una Kapo? E cosa vuole adesso? Da quel momento, il desiderio di ritrovare quella donna, confrontarsi con lei e sanare la ferita di quell’incontro, diventa per Lea un’ossessione.
In un romanzo senza sconti, Edith Bruck si interroga sul tema della memoria e della testimonianza, ma anche sul dilemma tra il rancore del ricordo e il sollievo del perdono.
Edith Bruck, La donna dal cappotto verde, La Nave di Teseo, 2025


Sono partecipe del dolore di milioni di persone, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto tornerà a volgersi al bene.
I pensieri, la paura, lo scoraggiamento, ma anche l’ironia, la voglia di vivere e la speranza sono raccontati da Anne Frank, una giovanissima ragazza ebrea, nel suo Diario, che è diventato uno dei libri più letti e amati al mondo, oltre che un’importante testimonianza della Seconda guerra mondiale. Una storia personale e profonda che fa riflettere sull’atrocità della guerra.
Il testo è proposto in una versione facilitata, curata da Carlo Scataglini, uno dei più grandi esperti italiani nel campo. Questo permette a tutti i ragazzi, anche con difficoltà più o meno marcate di lettura e comprensione del testo, di avvicinarsi a questo classico intramontabile della letteratura internazionale.
In ogni capitolo sono previsti organizzatori cognitivi e facilitatori importanti, che permettono anche agli alunni con maggiore difficoltà di seguire la lettura e comprendere il significato del testo:
– La presentazione dei personaggi
 Cosa succederà…: riassume quello che accadrà nel capitolo
– Le parole difficili: le parole meno comuni sono spiegate nell’ultima pagina di ogni capitolo
 I modi di dire: anche le frasi più particolari sono spiegate alla fine di ogni capitolo
Il lettore ha la possibilità di ascoltare (e seguire) il testo della storia raccontato da una voce narrante, tramite i QR-code presenti all’inizio di ogni capitolo o le Risorse on line sul sito Erickson, inserendo il codice di accesso riportato nelle ultime pagine del libro.
Il diario di Anne Frank. I Classici facili raccontati da Carlo Scataglini, Erickson, 2020


Tratto dal romanzo di Hans Fallada, definito da primo Levi come il più grande libro mai scritto sulla Resistenza tedesca al Nazismo.
Berlino 1940. La città è paralizzata dalla paura. Otto e Anna Quangel sono una coppia appartenente alla classe operaia che vive in un appartamento malmesso e che, come tutti, cerca di stare alla larga dai guai durante la dominazione nazista. Quando il loro unico figlio viene ucciso al fronte, la perdita spinge Otto e Anna a compiere uno straordinario atto di resistenza e rivolta. Iniziano così a diffondere per tutta la città cartoline anonime contro il regime di Hitler, con il rischio concreto di essere scoperti e giustiziati.Presto la loro campagna antinazista richiama l’attenzione dell’ispettore della Gestapo Escherich e inizia una spietata caccia all’uomo. Nella loro ribellione silenziosa ma decisa, i Quangel riescono a sfidare il regime spietato e dispotico di Hitler con la sola forza delle parole.

Lascia un commento