Auguri dalla Presidente di EIP Italia


Le festività della Pasqua cattolica segnano un momento di pausa nelle attività didattiche della scuola italiana e, idealmente, aprono all’ultimo periodo dell’anno scolastico.

La tematica religiosa fondante la fede cristiana come annuncio di misericordia e di rinnovamento della vita degli uomini non è poi così lontana, pur con tutte le distinzioni teologiche necessarie, dall’osservanza del quarto pilastro dell’Islam, mese di benedizione e misericordia, con il suo riferimento alla “notte del destino”, fondamento della rivelazione islamica.

Non è facile conservare la speranza di poter essere “strumento di pace” in questi tempi così ostinatamente oscuri, nella consapevolezza della complessità dei processi economico-politici e, contemporaneamente, della semplicità dei desideri dei bambini: serenità, amicizia, calore, gioia.

Nelle parole del maestro Elio Pecora, amico di EIP Italia e raffinato interprete dell’animo umano, l’augurio di poter ritrovare i colori per dipingere l’arcobaleno che manca alle nostre vite.

Vi sono giorni, ore, in cui tutto è perduto,
ogni gesto inutile, risibile ogni speranza:
il corpo vuoto attende il suo disfarsi
in quel niente che tante volte s’era presentato
– ma era solo una minaccia, un’idea –
come l’ultima definitiva salute.
In quelle ore, in quei giorni ogni storia, tutte le storie
si riducono a un susseguirsi insensato
di conquiste e di perdite e l’intero pianeta
non è che l’abitacolo in rovina
di un’umanità nemica a se stessa.
(Se pure è sogno, questo è il peggiore degli incubi.)

E tutto sarebbe perduto se dal cuore chiuso
non affiorasse inattesa una nube violetta,
l’odore di un cibo, una voce al telefono,
il libro lasciato sul tavolo ancora da leggere.
Così il mondo intero si popola di storie concluse,
di passaggi, di soste, e un dio munifico
disegna nel cielo vasto e chiaro un arcobaleno.

tratto da In margine (congedi e altro), Oedipus, 2011

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