Il 24 gennaio la sesta edizione della Giornata istituita dall’ONU nel dicembre 2018
UNESCO dedica la Giornata Internazionale dell’Educazione di quest’anno al ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio, fenomeno cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni con la diffusione dei social media, danneggiando il tessuto delle nostre società.
Il focus per l’edizione di quest’anno è
L’apprendimento per una pace duratura
UNICEF Italia sottolinea nel suo messaggio in occasione di questa giornata la fragilità e la necessità dell’educazione particolarmente nelle zone di conflitto.
L’istruzione inoltre è fondamentale per i bambini che vivono nelle emergenze perché contribuisce a restituire loro un senso di normalità e a superare i traumi. In particolare, l’UNICEF ricorda che:
Conflitto in Medio Oriente – Nessuno dei 625.000 studenti di Gaza ha avuto accesso sicuro all’istruzione dal 7 ottobre. Oltre 370 scuole, ovvero il 75% di tutti gli edifici scolastici, a Gaza sono state danneggiate o distrutte con conseguenze per 432.571 studenti (52% ragazze) e 16.209 insegnanti. Circa il 90% degli edifici scolastici sono stati utilizzati come rifugi per sfollati interni e/o hanno subito danni, la cui gravità varia da lieve (128 scuole), moderata (110 scuole), grave (96 scuole) e distrutta (8 scuole)
Ucraina – La guerra in Ucraina ha avuto gravi conseguenze sul sistema dell’istruzione con 3.798 strutture scolastiche danneggiate e 365 distrutte. È stato stimato che l’istruzione di 5,3 milioni di bambini è interrotta. I risultati del Programme for International Student Assessment 2022 mostrano un divario significativo nelle competenze in matematica e lettura rispetto ai Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Nonostante una diminuzione dell’apprendimento online e misto nel 2023, persistono problemi di sicurezza, tanto che un quarto dei bambini impara solo online.
Sudan – Con l’escalation del conflitto, la crisi dell’istruzione in Sudan si aggrava, 19 milioni di bambini non sono ancora in grado di tornare a scuola. Nelle regioni in cui il conflitto è attivo, 5 milioni di bambini in età scolare non vanno a scuola. A causa della guerra, 2 milioni di bambini in età scolare, di cui il 51% sono ragazze, sono sfollati interni, e 500.000 bambini in età scolare hanno superato i confini internazionali. Le scuole dove i bambini giocano, apprendono e crescono restano chiuse. L’UNICEF chiedere un’immediata riapertura delle scuole, laddove sia possibile farlo in sicurezza. Finora lo Stato del River Nile è stato il primo dei 18 stati a riaprire ufficialmente la maggior parte delle scuole con il supporto dell’UNICEF.
Su questo tema è centrato anche il Rapporto UNESCO del 2021 (tradotto in italiano a fine 2023) sui futuri dell’educazione:
L’educazione – il modo in cui organizziamo l’insegnamento e l’apprendimento nel corso della vita – ha svolto a lungo un ruolo fondamentale nella trasformazione delle società umane. Ci mette in contatto con il mondo e con gli altri, ci espone a nuove possibilità e rafforza le nostre capacità di dialogo e di azione. Ma per plasmare futuri di pace, giusti e sostenibili, occorre trasformare l’educazione stessa.
UNESCO promuove due incontri a livello nazionale.
Il primo è la II Assemblea Annuale della Rete delle Cattedre UNESCO Italiane. L’incontro si svolgerà presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università degli Studi dell’Insubria, nell’Aula Magna della sede di Via Sant’Abbondio a Como.
Il focus sarà sull’educazione, con particolare riferimento ai compiti che le università potrebbero assumere nel processo di life-long-learning e nel dialogo col territorio.
Il secondo evento è organizzato dalla Rete italiana delle Scuole associate all’UNESCO – ASP.Net, che propone una giornata di studi e riflessione dal titolo “L’apprendimento per una cultura di pace”. L’iniziativa, partendo da una attenta disamina della Raccomandazione UNESCO sull’educazione alla pace e ai diritti umani, alla comprensione internazionale, alla cooperazione, alle libertà fondamentali, alla cittadinanza globale e allo sviluppo sostenibile, intende approfondire e mettere in evidenza, con il contributo di studiosi ed esperti, il ruolo imprescindibile dell’educazione per la costruzione di una società basata sui fondamenti di pace, eguaglianza, rispetto delle diversità e dei diritti umani.
Qui alcuni dati per riflettere sul tema.