Memoria e diritti umani

Una riflessione dal Manuale del Consiglio d’Europa in occasione del 27 gennaio


Con l’avvicinarsi della Giornata della memoria, abbiamo deciso di condividere una riflessione tratta da Compass, il manuale per l’educazione ai diritti umani del Consiglio d’Europa.

Non c’è nessun diritto umano direttamente connesso all’atto della memoria, ma la tipologia di eventi che la società sente di dover ricordare sono quasi sempre quelli in cui i diritti umani di alcuni gruppi o dei singoli individui sono stati largamente ignorati. Ricordiamo l’Olocausto nazista perché gli ebrei, i rom, i disabili, gli omosessuali, le persone con opinioni politiche divergenti e le persone di nazionalità slava furono trattati come se non fossero esseri umani e subirono violazioni di quasi tutti i loro diritti umani. Ricordiamo le guerre, principalmente quelle in cui la morte ha colpito sia i civili che i militari causando stragi di massa. Ricordiamo le deportazioni o i tentativi di pulizia etnica non solo per il fatto che le vittime hanno subito violazioni sistematiche dei loro diritti umani, ma anche perché le violazioni erano dirette a questi gruppi specifici, e perché senza nessun motivo questi gruppi erano visti come non umani, come persone non degne di godere dei diritti umani. Ricordiamo i genocidi perché in questi casi l’eliminazione di interi popoli e stata svolta deliberatamente. L’eliminazione è terribile di per sé, ma il progettare l’intenzione di eliminare colpisce il principio più basilare dei diritti umani: quello che afferma che tutti devono essere considerati come pari in dignità e diritti.
(…)
Quando a eventi terribili viene dato lo status” ufficiale” di qualcosa che la società non dovrà mai dimenticare, i sopravvissuti o le persone che sono state colpite dall’evento possono trovare un certo conforto nel fatto che la società ha preso consapevolezza che quell’azione era sbagliata. Possono anche avere la speranza di non essere più visti, in futuro, come un gruppo di persone i cui diritti possono essere infranti. Purtroppo, molte persone nel mondo non ricevono neanche questo piccolo conforto: il numero di eventi terribili che le società non ricordano supera ampiamente quelli che ci preoccupiamo di commemorare.
Ci sono alcuni eventi che sono commemorati ma dei quali non necessariamente ci ricordiamo o sappiamo i dettagli:
Quanto conosciamo davvero le terribili cifre del commercio degli schiavi, il numero di quanti individui sono morti e le impressionanti condizioni nelle quali gli schiavi erano deportati e costretti al lavoro?
In Europa, ricordiamo la Seconda Guerra Mondiale e l’assassinio di massa degli ebrei, ma quante persone ricordano gli altri gruppi presi di mira dal regime nazista? Siamo consapevoli che, in quanto a percentuale della popolazione, i rom hanno perso quanti se non di più dei loro membri rispetto agli ebrei?
Quanto siamo consapevoli del ruolo che il nostro proprio paese ha giocato durante la Seconda Guerra Mondiale- a prescindere dal fronte in cui ha combattuto? Le guerre sono momenti terribili e a volte sembra possibile giustificare qualunque mezzo per portarle alla conclusione o per sconfiggere il nemico. Tuttavia, ci sono standard anche durante i tempi di guerra, e i bombardamenti di massa sulle città tedesche, dove centinaia di migliaia di civili furono uccisi, molto probabilmente ha violato questi standard.
Quanto abbiamo consapevolezza dei crimini dello stalinismo, comprese le deportazioni di massa e la fame? Chi dovrebbe ricordarli oggi?
Che cosa facciamo per commemorare il genocidio degli armeni e di altri cristiani nel periodo finale dell’Impero Ottomano?
Quanto davvero ci preoccupiamo di conoscere gli effetti che ha avuto il colonialismo nei paesi africani, come il Congo o l’Algeria? Quanto preferiamo non saperlo?


Di seguito inseriamo alcuni contributi tratti dal Canale Youtube di EIP formazione:

Specchi – dialoghi con Edith Bruck
Intervista a Edith Bruck sul tema della memoria
produzione originale EIP Italia
2023 – 39 minuti

I punti di luce
Testimonianza di Edith Bruck presso l’Aula Magna dell’Università LUMSA
produzione originale EIP Italia
2021 – 70 minuti

Ci salvarono gli alberi
Documentario sui soprusi compiuti nella zona del fivizzanese durante la Seconda guerra mondiale
produzione dell’Istituto Comprensivo “Moratti” di Fivizzano (MS) (Scuola primaria “Monzone”)
Premio regione Toscana “I ricordi della memoria” nel 51° Concorso Nazionale EIP Italia
28 minuti

Resistere all’odio sempre
Ricostruzione storica su un episodio della guerra di Resistenza di Cerreto Guidi (FI)
produzione dalle classi terze dell’Istituto Comprensivo di Cerreto Guidi (FI)
Premio regione Toscana “I ricordi della memoria”, nel 50° Concorso Nazionale EIP Italia
19 minuti

Salva una storia
Progetto di approfondimento storica
produzione dell’Istituto di Istruzione Superiore “Piero Martinetti” di Caluso (TO)
Premio regione Piemonte “I ricordi della memoria”, nel 50° Concorso Nazionale EIP Italia
18 minuti

Massimiliano Kolbe
Progetto didattico per la scuola dell’infanzia
produzione della Scuola dell’infanzia (plesso Melia) dell’Istituto Comprensivo “R. Piria” di Scilla (RC)
Premio regione Calabria “I ricordi della memoria”, nel 50° Concorso Nazionale EIP Italia
6 minuti

Raggiungere – sul caso vero dell’eccidio del cavalcavia
Ricostruzione storica su un episodio della guerra di Resistenza a Casalecchio di Reno (BO)
produzione delle classi 5A e 5B della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo “Centro” di Casalecchio di Reno (BO)
Premio Nazionale “I ricordi della memoria”, nel 50° Concorso Nazionale EIP Italia
18 minuti

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