Il saluto a Lina Sergi Lo Giudice, appassionata sostenitrice di EIP Italia
Lina cara,
oggi sono qui con te per l’ultima volta insieme ai tuoi cari e agli amici che ti vogliono bene. Come sempre imprevedibile, ci hai lasciato all’improvviso, affranti e sgomenti.
Non riesco a credere che tu non ci sia più, che non sentirò la tua voce che mi racconta la tua ultima idea o progetto , l’ultimo di tre giorni fa’ era di un libro/agenda sulla pace e ci dovevamo vedere durante le feste per concordare insieme il lavoro.
Ci hanno legato sempre nelle nostre iniziative due temi fondamentali: la donna e i diritti umani. Quando eri direttore dell’ufficio scolastico provinciale di Roma con Pasquale Capo, hai dedicato il tuo impegno ai giovani nel campo della poesia, della musica, del teatro, della pittura, per valorizzare i loro talenti.
Grande è stato il tuo impegno per l’affermazione del ruolo della donna in tutti gli ambiti della vita sociale e culturale, attraverso pubblicazioni e azioni concrete oltre che attraverso l’esempio della tua stessa vita.
Due stelle polari per te Rita Levi Montalcini e Piero Angela.
Nel periodo della tua permanenza in Umbria alla guida dell’Ufficio scolastico regionale hai saputo dare un’ impronta significativa personale nel campo dei diritti umani, raccontata in un volume di straordinario valore.
La nostra amicizia, nata insieme a quella grande per Eugenia Tantucci ,ha trovato un suo luogo di elezione e di espressione nell’Associazione EIP Italia Scuola Strumento di Pace, di cui condividevi gli ideali.
La passione per i giovani e l’educazione, il desiderio profondo di diffondere la cultura dei diritti umani e l’amore per la poesia, hanno dato vita anche in collaborazione con l’Accademia italiana di poesia, di cui sei stata presidente e anima, a due Certamina, quello “Taciteum” a Terni e il “Tantucci-Mariotti” a Roma e al Premio Letterario Internazionale “Eugenia Tantucci”, nati per valorizzare la produzione culturale dei grandi autori e degli studenti.
Sei stata presente in modo costante a tanti eventi pubblici organizzati da EIP regalando una visione di senso a tanti giovani con quei tuoi discorsi, scritti a mano e quasi recitati con la tua voce passionale, così coinvolgenti .
Ti aspettavamo anche sabato mattina ma hai voluto partire per un altro viaggio.
La nostra vita senza di te sarà più triste e sola.
Voglio salutarti con la poesia di Eugenia che tu amavi tanto e che, come mi hai confidato, avresti voluto che ti accompagnasse nel tuo congedo.
